Reggio, La Strada: "Serve una nuova finanza pubblica locale e un nuovo modello economico degli enti territoriali"

"Vogliamo una nuova FINANZA PUBBLICA LOCALE e un nuovo modello economico degli enti territoriali. L'emergenza del coronavirus ha acuito le difficoltà che pesano sulle casse di molte Città italiane. Ma questa crisi, adesso sociale ed economica, non solo sanitaria, può essere occasione per rivedere i rapporti di forza.

Da qualche ora il piano europeo dà finalmente risposta ad una esigenza di economia reale, è il prosieguo di una piccola/grande rivoluzione che il virus può aver innescato, partita con la sospensione del Patto di Stabilità. Next Generation non peserà sul nostro debito! È un passaggio epocale, straordinario.

Se sta avvenendo in Europa, questo cambio di passo può - deve - avvenire anche a livello locale e territoriale. La situazione di reale necessità impone - a questo punto non è più una opzione - una deroga a qualsiasi Piano di rientro. Certo, bisogna entrare anche nel merito del debito. Quanto e come questo è stato generato: questo vale perché Reggio è stata teatro di una disastrosa gestione delle proprie risorse, in una commistione tra mala politica, affari illegittimi, sperpero delle risorse pubbliche.

Eppure, successivamente, e questo è un fatto grave ugualmente, si è deciso di non fare chiarezza sulla situazione del debito della nostra Città, perlomeno al fine di tirare una linea con un righello temporale, per poi, come fatto da grandi città in analoghe situazioni di difficoltà (vedi Napoli), compiere piuttosto attorno al debito una battaglia politica che assegnasse a ciascuno le responsabilità oggettive. Si è deciso di non salvaguardare i cittadini, vittime finali del sistema malsano. Se oggi ci troviamo a pagare tasse altissime per l'acqua e per la spazzatura, con servizi che non funzionano, è per l'assoluta mancanza di coraggio della nostra attuale classe dirigente che ha preferito fare ricadere un debito enorme sulla cittadinanza, senza aver mai fatto un'operazione di trasparenza, e ha scelto di mantenere a spese dei contribuenti carrozzoni e lobby tra pubblico e privato. Strumenti di potere e non certo in difesa dei diritti della cittadinanza.

Noi pretendiamo che non solo la cittadinanza abbia riconosciuti i propri servizi. Ma anche che tutti i lavoratori siano pagati! È vergognoso che persone che hanno a che fare col Comune avanzino mesi di stipendio. Questo non è responsabilità del passato, facile liberarsene così. Questa è la precisa scelta politica dell'attuale Sindaco che ha deciso di non fare chiarezza sull'illegittimità del debito. Come se fosse una malattia che dobbiamo guarire noi cittadini con le nostre tasche.

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Il debito "illegittimo" grava sulla cittadinanza, impedendole di fatto di accedere ai servizi necessari e pubblici. Se c'è un causato da derivati e interessi sui mutui con Cassa depositi e prestiti (Cdp), è giusto ribellarvisi, come ad esempio fatto dal Comune di Napoli, ai sensi di una norma contenuta nel decreto Milleproroghe per cui si attende il decreto attuativo. Inoltre, è stata chiesta: 1) la sospensione della sentenza 4/2020 della Corte costituzionale - che lo scorso gennaio era entrata nel merito della querelle tra il Comune di Napoli e la Corte dei Conti sull'entità del debito cittadino, dichiarando incostituzionali le leggi statali sulle anticipazioni di liquidità; 2) la deroga al patto di stabilità interno, così come avvenuto per gli Stati.

Chiediamo che il Sindaco si adoperi in tal senso da subito, alleandosi con le altre Città che già stanno ribadendo l'esigenza di cambiare le regole di indebitamento per continuare a garantire, ancor più adesso, tutti i servizi necessari, purché questi siano pubblici, lo diventino o restino tali. In tal senso ci uniamo alle osservazioni portate avanti dall'Anci, guardando con ottimismo alle misure messe in campo anche dal Governo (vedi la stessa rinegoziazione dei mutui con Cassa depositi e prestiti), ma serve di più. Serve un vero e proprio cambio di paradigma. Oltre al patto di stabilità, già fortemente ridimensionato, in questo momento andrebbe sospeso anche l'obbligo di pareggio finanziario: l'impatto economico del Covid porterà a una riduzione delle entrate tributarie ed extratributarie a fronte di un aumento delle spese per l'emergenza sociale. La rinegoziazione dei mutui con Cdp non risolve quindi la questione, serve anche ridurre l'onere degli interessi. Insomma, riuscire ad affermare che oggi indebitarsi non è solo possibile ma necessario e che facendolo non stiamo stringendo un cappio al nostro collo, piuttosto stiamo lavorando a garanzia dei diritti delle persone che, per la prima volta, realmente, trovano spazio prima di qualsiasi questione economica.

Importante, anzi fondamentale. Il lavoro fatto dall'Anci, che ha recepito molte delle sollecitazioni fatte da gruppi e movimenti municipali in tutta Italia, non può essere il paravento per il nostro Sindaco. La sospensione della situazione debitoria significa solo rinviare il problema, se nel frattempo non si farà un'operazione verità sui conti del Comune. Se nel frattempo non verranno guariti tutti gli sprechi evidenti nella gestione della cosa pubblica a Reggio. Lo diciamo a chiare lettere: Non solo non pagheremo i debiti illegittimi, ma neanche accetteremo che la sospensione del debito (che il Governo certamente accoglierà) diventi il tappeto sotto il quale nascondere temporaneamente tutto lo sporco. Ce lo ritroveremo più avanti e questa, più che l'occasione di cambiare, sarà solo una battaglia civile e costituzionale utilizzata strumentalmente da qualcuno per intestarsi successi di altri. Anche la recente e necessaria iniezione di liquidità annunciata dal ministro Gualtieri sarà inutile a Reggio, se continueranno a mancare programmazione. Siamo purtroppo abituati a ingenti finanziamenti che, purtroppo, a Reggio si risolvono in clamorosa assenza di servizi. I denari sono certamente importanti, ma alla Politica si chiede di spenderli bene, con lungimiranza e trasparenza". Lo si legge in una nota del Collettivo La Strada.