"Ci siamo ormai abituati da 3 mesi all'assenza di dialogo istituzionale con la Regione". Lo ha affermato il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, in merito alla emergenza rifiuti in Calabria.
Il primo cittadino ha affermato di aver informato il prefetto della città in riva allo Stretto per il "rischio di ordine pubblico" generato dalla mancata raccolta dei rifiuti in città e nei Comuni dell'area metropolitana. "Oggi, nella nostra città i rifiuti sono stati bruciati fuori dai portoni di casa. A Bagnara i rifiuti sono stati portati in piazza. In 11 giorni - ha proseguito l'inquilino di Palazzo San Giorgio - si è perso tutto il lavoro fatto con Avr a Reggio Calabria. Non scarichiamo i rifiuti indifferenziati nella discarica di Crotone dal 6 maggio. Si tratta di una emergenza igienico-sanitaria dentro l'emergenza Covid".
"La cosa peggiore - ha sottolineato - è l'assenza di comunicazione da parte della Regione Calabria. E' dalla Regione che dobbiamo aspettare la risposta su dove e quando portare questi rifiuti in discarica. Né io come sindaco né l'Ato di Reggio Calabria ha competenza sulla situazione delle discariche. Chi dice il contrario, è nemico della città. Siamo tutti cittadini di Reggio Calabria e dovremmo remare tutti dalla stessa direzione" ha affermato Falcomatà, chiedendo "rispetto per i sindacI".
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"In questi 11 giorni - ha continuato il sindaco - si è parlato dei massimi sistemi. Da un lato si sono confermati i dirigenti regionali contestati, dall'altra, i Comuni della nostra Città metropolitana si riempivano di rifiuti. Si vuole fare una lotta alle lobby private? Si vogliono portare i rifiuti fuori regioni? Va bene. Basta che non si debbano impiegare risorse in più e che a pagare siano i cittadini calabresi. Dobbiamo avere una risposta subito".
"Domani - ha evidenziato Falcomatà - sarò fuori dal Consiglio regionale con la fascia tricolore. Aspetterò che qualcuno mi chiami".