Falcomatà (e Reggio) fanno il giro del mondo. Ma non è ancora finita

falcomata the guardiandi Pasquale Romano - "Non sei Will Smith in 'Io sono leggenda'. Passa pa casa". Il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà abbina citazioni cinefile ad espressioni vernacolari e fa centro. Se l'intenzione era infatti quella di far arrivare il messaggio alla stragrande maggioranza della popolazione reggina, l'informazione è stata certamente recapitata.

Sui social network negli ultimi giorni si sprecano riferimenti e meme relativi all'intervento di Falcomatà, Reggio Calabria ha valicato i confini non solo regionali ma anche internazionali. The Guardian, Daily Mail e The Indipendent tra i quotidiani più celebri che hanno ripreso le dichiarazioni del sindaco di Reggio Calabria, il cui video è stato 'avvistato' nei tg di mezza Europa. Repubblica Ceca, Romania, Inghilterra, Spagna e altre nazioni.

Assieme a Falcomatà altri sindaci o governatori che sono scesi in campo con vigore e fermezza richiamando i proprio cittadini al rispetto delle regole. La rabbia urlata dal sindaco di Bari Antonio Decaro e il lanciafiamme 'minacciato' dal governatore della Campania Antonio De Luca fanno già parte della narrazione popolare collettiva che accompagna l'Italia intera in questa battaglia contro il Coronavirus.

Fatto salvo per le eccezioni che da Bolzano sino a Trapani hanno messo in mostra cittadini con scarsa civiltà e pochissima intelligenza, Reggio Calabria in queste settimane ha risposto nel migliore dei modi. E, si noti bene, non era una risposta scontata. Niente panico, rispetto delle normative, disciplina nelle situazioni che prevedono assembramenti (supermercati ad esempio) e città divenuta presto un fantasma, unico modo efficace per contrastare la diffusione del Coronavirus.

Comportamenti da elogiare e che hanno trovato nella concretezza dei numeri lo specchio nel quale rimirarsi. I dati relativi ai nuovi contagi negli ultimi giorni si sono quasi arrestati: attualmente Reggio Calabria conta 94 positivi, di cui 2 da confermare. I pazienti ricoverati in ospedale sono 27: 19 in Malattie Infettive, 3 in Pneumologia e 5 in Terapia Intensiva.

Due settimane fa, con l'esplosione del Coronavirus a livello nazionale e con un esodo dal nord verso la Calabria di dimensione preoccupante, sarebbe stato più che ragionevole firmare su un foglio bianco per arrivare al 24 marzo con questi dati.

L'emergenza che sarebbe stata letale per il sistema sanitario calabrese e reggino per fortuna non è arrivata, ma non è ancora tempo per alzare le mani in segno di vittoria: il traguardo è lontanissimo.

Orfana di una Reggina prima in classifica e pronta a festeggiare il ritorno in serie B, la metafora calcistica calza a pennello per la città di Reggio Calabria. Il primo tempo si è chiuso con un risultato a favore, ma da giocare c'è ancora la ripresa e talvolta nel calcio gli avversari riescono nella rimonta.

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L'errore da evitare a tutti i costi in questo momento è quello di pensare di aver già vinto, scoprendo il fianco ad un avversario che non aspetta altro per colpire. Abbassare l'attenzione significa fare l'assist ideale al Coronavirus e la sua diffusione: mai sfidare la fortuna.

Bisogna chiudersi in difesa ora più che mai, 'blindare il risultato' non muovendosi da casa anche se la primavera bussa alle porte. Serve fare gioco di squadra, perseverare in quel sentimento di unione che in queste settimane sta legando cittadini e istituzioni all'esemplare lavoro svolto da medici, infermieri ed operatori sanitari.

Fresca reduce da un tour virtuale in giro per il mondo: Reggio Calabria per correre verso "La ricerca della felicità" (per citare un altro film che vede Will Smith nei panni del protagonista) adesso devi stare ferma. Immobile e paziente, in attesa del giorno in cui i reggini potranno fisicamente ricongiungersi a te.