Aeroporto di Reggio Calabria: Uilt preannuncia quarta azione di sciopero dei dipendenti Sacal

La UILT Calabria, preannuncia la quarta azione di sciopero da parte dei dipendenti della SACAL S.p.A. impiegati presso l'Aeroporto di Reggio Calabria.
Ad affermarlo è la segreteria regionale della sigla sindacale, a causa del protrarsi delle criticità più volte portate all'attenzione del Gestore Unico, rimaste ancora prive di riscontro, e dell'assenza di un opportuno piano di rilancio delle attività, legato al coinvolgimento delle compagnie aeree apparentemente disinteressate alla rotta con partenza\destinazione Reggio Calabria.
La UILTRASPORTI, nei giorni scorsi si era rivolta alle istituzioni locali e regionali, chiedendo formalmente l'urgente costituzione di un tavolo tecnico\politico, per affrontare in modo concreto le tematiche che oggi hanno causato il declino dello scalo reggino, arrivato ai minimi livelli storici per numero di voli e conseguentemente di passeggeri.
Un tavolo necessario per la condivisione di percorsi, investimenti e ricerca di utili soluzioni, ritenendo fondamentale l'interessamento, ed una forte presa di responsabilità, da parte delle amministrazioni, metropolitana e regionale (in quanto ente socio), per il raggiungimento degli obiettivi resi possibili dal reale potenziale dettato dall'infrastruttura reggina, per la quale recentemente sono stati previsti ingenti investimenti finalizzati agli interventi infrastrutturali necessari.
La UILT Calabria dopo diversi tentativi di dialogo con la società, interpella nuovamente S.E. il Prefetto, dichiarando aperta la seconda fase delle procedure di raffreddamento. Qualora si dovessero concludere con esito negativo si andrà verso una nuova stagione di scioperi.
"Sembra un tunnel senza via d'uscita. È paradossale, quello che sta accadendo a seguito dell'insediamento della S.A.CAL.
La società, che da sempre tiene chiuso nel cassetto il proprio piano industriale, tuttavia aveva annunciato una crescita progressiva delle attività, secondo tentativi che non hanno mai coinvolto le parti sociali e dei quali non vi è nessuna contezza.
Si è assistito al repentino regresso delle attività, che come diretta conseguenza, rispetto al passato, ha generato un calo dei livelli occupazionali che ha superato il 50 % della forza lavoro, colpendo inevitabilmente l'indotto e l'economia cittadina".
Lo afferma il segretario regionale UILT del T.A. Luciano Amodeo, che, oggi, chiede, ancora una volta il sostegno da parte delle istituzioni, in una partita che ha raggiunto il punto di non ritorno.

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"Non è stato dato alcun valore all'effettivo bacino di utenza. L'unica certezza è che l'offerta commerciale non soddisfa la richiesta dei passeggeri interessati ad usufruire del vettore, implicitamente dirottati altrove, con notevoli disagi dovuti alla rete infrastrutturale regionale ed ai collegamenti programmati, che creano un effettivo isolamento dell'area metropolitana.
Anche i prezzi del titolo di viaggio risultano essere discriminanti, con cifre quasi mai appetibili all'utenza, non garantendo il regime di complementarietà di uno scalo facente parte integrante del sistema del T.A. calabrese. Occorrono competenze manageriali, ed un reale interesse allo sviluppo delle attività aeroportuali, che si è potuto osservare soltanto nella retorica, visto il dato oggettivo che crea l'ennesima crisi occupazionale interessante il territorio di Reggio Calabria, già fortemente penalizzato dalle note vicende legate ad altri sistemi di trasporto, nonché ad altre aziende operanti nell'area metropolitana".

"Se si vuole continuare con la linea politica sinora condotta, non vi saranno prospettive di progresso, bensì il sicuro tracollo del l'economia reggina".
L'impegno della UILTRASPORTI, è quello di ricercare azioni concrete. Ricercare il dialogo, rivolgendo la propria speranza nella cura della visione miope di chi effettivamente potrebbe fare cambiare le sorti inflitte.

"In attesa della convocazione da parte della Prefettura, confidando nell'autorevole intervento di S.E il prefetto di Reggio Calabria, non vi è alcuna volontà da parte dell'O.S. di assistere passivamente alle vicissitudini discusse, che saranno contrastate con tutte le azioni legittime ed utili alla tutela dei lavoratori, delle loro famiglie e del diritto alla mobilità.
Qualora si dovesse ricorrere all'azione di sciopero non, si continuerà ad oltranza sino a quando non arriveranno le risposte attese ormai da tempo, la cui assenza ha saputo generare un forte clima di sfiducia e di precarietà tra i lavoratori interessati".