"I mafiosi devono rimanere in carcere", la reazione della vedova Fortugno alla decisione sull'ergastolo ostativo

fortugnocommemorazione2019terdi Mariateresa Ripolo - "I mafiosi devono rimanere in carcere!", è durissima la reazione di Maria Grazia Laganà, vedova di Francesco Fortugno, il vicepresidente del Consiglio Regionale della Calabria barbaramente ucciso il 16 ottobre di quattordici anni fa dalla 'ndrangheta. L'intervento contro la decisione della Corte dei diritti umani di Strasburgo che ha giudicato il "fine pena mai" come trattamento inumano è pieno di amarezza:"Se si pensa di attuare strumenti ordinari per la lotta alla mafia allora non si è capito nulla o non si ha interessa a farlo". "Ormai la 'ndrangheta non è un problema calabrese, ma nazionale, mondiale. La lotta alla criminalità si deve fare sul territorio", ha affermato.

Al reading letterario organizzato in occasione del quattordicesimo anniversario dalla morte di Fortugno è intervenuto anche il Presidente del Consiglio Regionale della Calabria Nicola Irto che ha detto: "C'è la necessità di irrobustire gli anticorpi della società contro la 'ndrangheta e questo deve partire dai giovani. Oggi celebriamo la lettura per arginare la cultura mafiosa".

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Ha concluso l'evento Giulio Calvisi, Sottosegretario di Stato al Ministero della Difesa: "La battaglia non è finita neanche nella sanità calabrese, bisogna prosciugare ogni sacca di illegalità e corruzione. Il primo problema che alimenta l'illegalità è il sottosviluppo e questo Francesco Fortugno lo aveva capito da medico e da politico".