di Mario Meliadò- Il magnifico teatro di Villa Blanche, a Mortara di Pellaro, ha ospitato l'avvio della seconda fase di "Terra, mare e Cibo degli Dei", il programma volto all'internazionalizzazione di 50selezionate imprese di Reggio Calabria e al loro «accompagnamento e qualificazione» nell'approccio a «mercati potenzialmente interessati ai prodotti del territorio», per citare il commento ufficiale della Camera di commercio reggina, promotrice del progetto, contestualizzato nel "Programma attuativo per l'internazionalizzazione 2017/2018 – realizzazione d'iniziative congiunte con il Sistema camerale della Calabria", cofinanziato dalla Regione attraverso i fondi Pac (Piano d'azione-coesione) 2014/2020, Asse 3 "Competitività dei sistemi produttivi" (OT3) – obiettivo specifico 3.4, incremento del livello d'internazionalizzazione dei sistemi produttivi".
Presidente Tramontana, ennesimo importante step in tema d'internazionalizzazione delle imprese e dei prodotti made-in-Calabria: qual è l'obiettivo di turno?
«Oggi la Camera di commercio investe nuovamente sull'internazionalizzazione, e su un settore che può essere davvero trainante per la Città metropolitana di Reggio Calabria: l'agroalimentare. Perché questo segmento? Beh, perché le imprese di settore sono oggi aziende abbastanza strutturate, che hanno investito in capitale umano e in innovazione, e in definitiva sono imprese pronte per tentare la strada di mercati differenti da quello nazionale. Oggi inizia una "quattro giorni" d'incontri sul territorio con 13 buyer provenienti da quattro diversi Paesi, ovvero Usa, Canada, Regno Unito e Svizzera, oltre che occasione per un press tour per 3 giornalisti-foodblogger, due britannici e una statunitense».
Paesi scelti in base a quali parametri?
«Si tratta di quattro Paesi dimostratisi fin qui particolarmente attenti alla nostra offerta agroalimentare: per ciascun Paese individuato abbiamo scelto due buyer. Sarà un incoming "itinerante": oggi siamo a Reggio città, domani sarà la volta della Locridee in particolare faranno tappa all'Hotel "Presidente" di Siderno. Il 26 e 27 settembre, invece, saranno giornate dedicate alle visite dei buyer in azienda, per rendersi conto direttamente e di persona dell'innovazione di processo e di prodotto realizzata dalle imprese del Reggino: perché è sì importante l'incontro conoscitivo con gli imprenditori, ma lo è assai di più portare i buyer in giro sul territorio all'interno delle nostre aziende, a guardare coi loro occhi come i nostri prodotti tipici vengono realizzati. Questo è un aspetto determinante per innescare rapporti virtuosi di fiducia, molto utili affinché s'inneschi un'effettiva commercializzazione. La nota dominante è che i buyer cui presenteremo le nostre prestigiose aziende hanno voglia d'espandere il paniere dei propri prodotti, investendo anche su prodotti del Sud Italia e specificamente su prodotti calabresi».
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Non tutti gli Enti preposti a promuovere o ad agevolare l'internazionalizzazione dei prodotti e delle imprese calabresi hanno svolto a dovere il proprio compito, in questi decenni. La Camera di commercio "firmata Tramontana" sembra aver incarnato una svolta, sotto questo profilo: cosa manca di sostanziale? E s'è già notata, negli ultimi anni, un qualche cambiamento nella strutturazione dell'offerta?
«Mah, noi stiamo investendo tanto nell'internazionalizzazione proprio in quanto consapevoli che accompagnare le nostre aziende verso mercati di riferimento diversi rispetto a quelli abituali. E poi, sappiamo bene che la Camera di commercio è anche un osservatorio rispetto all'economia del tessuto metropolitano reggino: se il settore agroalimentare delle nostre aziende nel 2018 fa registrare un brillante +13% delle esportazioni, evidentemente la strada che abbiamo contribuito a tracciare è quella giusta».
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Come intendete proseguire in questo cammino virtuoso?
«Oltre che dare opportunità alle aziende ad approcciarsi a mercati diverse, stiamo cercando di formarne gli interpreti: se un'impresa reggina vuole confrontarsi con le sfide di un mercato internazionale, caratterizzato da una concorrenza enorme, dev'essere un'azienda veramente innovativa e che vanti al proprio interno un capitale umano altamente formato. Proprio per questo, all'interno dell'Ente camerale è stato istituito un "punto d'impresa digitale" e abbiamo finanziato l'attività di un digital promoter che accompagna le nostre aziende su percorsi d'innovazione tecnologica. Oggi si parla d'impresa 4.0 e, devo dire, su questo la nostra Camera di commercio è fortemente all'avanguardia».
A fronte di questi avanzamenti verso "difficili" mercati esteri, continuiamo un po' a subire la marginalizzazione dettata dalle distanze senza cogliere appieno la gigantesca opportunità incarnata da e-mall e vendite online...
«Dobbiamo tranquillamente ammettere che siamo un po' in ritardo sull'intera partita del digitale e delle transazioni via Internet. La cosa però non concerne la sola Reggio né la sola Calabria, ma quantomeno l'intero Mezzogiorno. Il Governo e tutto il Paese hanno esaltato alcune regioni che da tempo ormai investono sulla tecnologia, sull'impresa 4.0, sulle "nuove rivoluzioni industriali": in Calabria, in verità, su questi temi s'è dormito... Comunque da qualche anno i nostri imprenditori, anche in forza del ricambio generazionale, si stanno avvicinando sempre di più alle nuove tecnologie, anche con investimenti importanti su questo fronte. Anche sul territorio metropolitano reggino, abbiamo persino aziende che hanno iniziato a robotizzare i propri processi produttivi: da qualche anno, insomma, le cose stanno cambiando pure su questo fronte».
Allora, è tempo di modernizzare canali distributivi e processi dei vendor?
«Specialmente sul fronte-commercio i canali distributivi vanno adeguati sì ai tempi moderni, tralasciando il fronte propriamente produttivo. Un'opportunità enorme, quella delle vendite online: le multinazionali, in questo campo, hanno invaso da tempo anche il fronte locale. Proprio per queste ragioni, oggi il commerciante deve sforzarsi d'intendere in modo diverso la propria attività, avvalendosi in modo stringente dei sistemi di vendita telematici. Il mondo è cambiato, anche un piccolo imprenditore del segmento commerciale non può più permettersi che sia il cliente a entrare all'interno della propria attività: al contrario, dev'essere lui a "cercare" cliente per cliente, attraverso le opportunità offerte dalla Rete in questo senso».