[FOTOGALLERY] Bovalino nel ricordo del brigadiere Antonino Marino a 29 anni dal suo assassinio

commemorazionemarino4di Mariateresa Ripolo - "Oggi i giovani del Sud devono fare una scelta, devono decidere se seguire la strada della vigliaccheria o quella del coraggio. Mai vigliacchi e sempre coraggiosi!"

Le parole di mons. Santo Marcianò, ordinario militare per l'Italia, rimbombano più e più volte nella chiesa di San Nicola di Bari a Bovalino, a conclusione della messa celebrativa in memoria del Brigadiere dei Carabinieri Antonino Marino, il sottufficiale dei carabinieri assassinato il 9 settembre del 1990. "Coraggiosi e mai vigliacchi!", ha ripetuto Marcianò, "Perchè i vigliacchi sono gli altri!"

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Integro e coraggioso, così è stato descritto il brigadiere Marino dal Generale di Brigata Vincenzo Paticchio; una strada quella del coraggio che lo ha portato a scontrarsi con una realtà difficile in un periodo nero per la Locride, quello in cui si è trovato ad operare negli anni in cui ha prestato servizio nel comune di Platì. Atti intimidatori e tentati sequestri di persona erano quasi all'ordine del giorno in un territorio in cui la 'ndrangheta aveva messo quelle solide radici che il giovane brigadiere si era impegnato a voler estirpare.

Ventinove lunghi anni nel ricordo di un uomo, un padre, un marito, un servitore dello Stato, morto assassinato in una calda sera d'estate durante una festa di paese. La moglie incinta, Rosetta Vittoria Dama, e il figlio Francesco – oggi Capitano dei Carabinieri – rimasero anche loro lievemente feriti dai colpi d'arma da fuoco che l'assassino esplose approfittando della confusione che si era generata durante la festa.

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L'assassinio del brigadiere 33enne rimase con tanti punti interrogativi per quindici anni fino alle rivelazioni di un pentito che portarono alla condanna nel 2014 di Francesco Barbaro e Antonio Papalia, entrambi condannati a trent'anni di carcere.

La commemorazione che si è svolta prima all'interno della chiesa di San Nicola di Bari attraverso la celebrazione della messa officiata proprio da mons. Santo Marcianò, si è poi conclusa nella Piazza che nel 2010 fu intitolata a Marino, dove è stata deposta una corona d'alloro.

"È un momento di commozione, le emozioni si accavallano, ma certamente è il ricordo che ci deve accompagnare sempre. Il ricordo di un uomo che ha pagato con la vita ma che ha lottato fino alla fine per i valori della libertà, della legalità e della giustizia.", ha affermato il sindaco di Bovalino Vincenzo Maesano, che ha poi concluso sottolinenando quanto sia importante per Bovalino e per i suoi abitanti ricordare la figura del brigadiere: "Il suo esempio deve accompagnarci sempre. È un esempio per le istituzioni, per i giovani che rappresentano il presente e il futuro di questo paese. Abbiamo bisogno in questo momento nel nostro territorio di seguire esempi positivi e il brigadiere Marino lo è per tutti noi".