Klaus Davi: “In arrivo il nuovo videoclip del rapper Glock 21, alias Domenico Bellocco”

"Atmosfere plumbee, degne degli scenari più cupi della periferia milanese. Per di più, con la scelta di una location molto mirata e non casuale: Trezzano sul Naviglio, Corsico, la Barona, Cesano Boscone. Quella Milano di periferia nota alle cronache per una corposa presenza di famiglie ben note nel gotha della 'ndrangheta. Una scelta provocatoria, in linea col personaggio e che farà discutere, quella di Glock 21, al secolo Domenico Bellocco di Rosarno, ragazzo assolutamente estraneo a contesti penali, ma il cui cognome è ben noto nel mondo degli addetti ai lavori". Lo rivela il massmediologo e consigliere comunale di San Luca, Klaus Davi, anticipando alcuni contenuti del nuovo video del giovane rapper calabrese.

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"La cosca Bellocco è considerata fra le più temute e violente nella storia della 'Ndrangheta. Domenico – scrive Davi - è figlio d'arte: il nonno Giuseppe Bellocco, nei suoi lunghissimi anni di latitanza, era stato autore di canzoni e di poesie su storie della 'ndrangheta. Già il suo primo video, "Siamo i numeri uno", nell'inverno scorso aveva suscitato parecchie polemiche. Succederà anche con il secondo. A Rosarno se ne parla a mezza bocca, manco fosse un segreto di Stato. La trama, si riesce a ricostruire, vede protagonisti due boss a bordo di una smagliante Lamborghini. Borse piene di soldi. Il genere è il reggaeton ballato da una splendida modella. Scene di mala milanese condite di belle ragazze, picciotti, vita dorata. La produzione non deve essere costata poco, visto che Domenico è stato avvistato nella cintura milanese tra febbraio e marzo per un mese intero e la sua presenza non poteva passare certo inosservata. Domenico, ribadiamo, non ha nulla a che vedere con la mafia. Ma il sostegno dei "brand" forti di Rosarno non gli manca. A sponsorizzare il suo primo video, che esaltava i cattivi ragazzi della piana, mitragliette alla mano e sguardi allucinati e vitrei, sono scese in campo anche le pompe funebri di Angelo Tutino, nipote dello storico boss Peppino Pesce, un uomo intelligente e freddo, che in altre occasioni abbiamo ampiamente ritratto. Poi Cacciola e altri grossi nomi figurano nei titoli di coda. Il prossimo video – conclude il massmediologo - lancia un'opa di Rosarno su Milano. Un'opa musicale, che avrà comunque il merito di rendere popolare un tema che l'ipocrita e perbenista società milanese rimuove per vendere (complici troppi megafoni) un prodotto che non è mai esistito: quello di capitale morale. Può sembrare paradossale, ma dobbiamo ringraziare il giovane Domenico se si tornerà a dire in che mani è finita Milano".