"On. Sig. Ministro, Le scriviamo in merito al destino dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria che, dopo le risultanze della Commissione di Accesso Ministeriale, è stata nuovamente commissariata.
Questo ennesimo Commissariamento, segna senza ombra di dubbio una sconfitta per lo Stato e per i Suoi rappresentanti sul territorio, ed è facile comprenderne le motivazioni: dal 2008 ad oggi, con qualche breve tentativo di normalizzazione, ai vertici dell'Azienda si sono succeduti una lunga serie di Commissari e Direttori Generali nominati dalla politica che, a conti fatti e stante la situazione attuale, hanno fallito completamente i compiti affidati". Lo si legge nell'incipit della lettera aperta inviata dal Segretario Generale della Fil di Reggio Calabria, Giuseppe Martorano, al Ministro della Salute, Giulia Grillo.
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"Era necessario il servizio delle Iene per "scoprire" che questa nostra martoriata Azienda non approvava un bilancio dal 2013? O per prendere coscienza dell'endemica carenza di personale aggravata dalla mancata attuazione dell'Atto Aziendale?
Noi siamo convinti che "tutti sapevano" o meglio che "nessuno può dire di non sapere": senza star qui a enumerare il lungo elenco di denunce, segnalazioni, richieste di chiarimenti che il nostro Sindacato ha posto a tutti i livelli istituzionali, di certo non possono essere passati sotto silenzio i continui richiami della Corte dei Conti o quelli del Collegio Sindacale dell'Azienda.
Ora, con la certificazione del debito della Sanità regionale, si innesca un meccanismo "perverso" che, di fatto, condanna la Sanità Calabrese (e quella della città metropolitana di Reggio in particolare) a precipitare ulteriormente nella quantità e nella qualità dei servizi offerti ai cittadini: una responsabilità del Commissario Scura che, come ampiamente dimostrato, ha fallito nella risoluzione di tutti i 16 punti affidatigli dal Governo. Le misure per il contenimento del debito prevedono il "blocco" delle assunzioni, in una situazione in cui non solo il personale in forza è notoriamente sotto organico, ma su cui inciderà profondamente anche il ricorso alla "quota 100" che accompagnerà al pensionamento una gran quantità di lavoratori dell'Azienda lasciando scoperte ulteriori fondamentali posizioni.
Ebbene on. Sig. Ministro, nel Decreto da Lei annunciato ci sono certamente misure che potrebbero contribuire a risolvere qualche incognita ma, di fondo, il vero problema rimangono le scelte "scellerate" della politica (a tutti i livelli) che ha indicato per anni persone "incapaci" ai vertici Aziendali, (incapacità dimostrata da quanto fatto o meglio non fatto), senza monitorarne l'operato ma limitandosi a prendere atto del fallimento delle varie gestioni: una "passività" che rende tutti "responsabili" dell'attuale stato della Sanità reggina in particolare e che pesa come un macigno sulla salute dei circa 600mila abitanti di questa provincia.
Ci auguriamo che questa sia "la volta buona" per ridare speranza ai cittadini e dignità ai tanti lavoratori che operano al meglio delle possibilità e nel pieno rispetto delle Leggi".