Al giudice Roberto Di Bella il premio nazionale ‘Don Diana’

Come ogni primo giorno di Primavera, e' stato assegnato oggi il "Premio Nazionale Don Diana - Per amore del mio popolo", giunto all'ottava edizione e istituito dal Comitato Don Diana, Libera Caserta e dalla famiglia del sacerdote ucciso a Casal di Principe (Caserta), il 19 marzo del 1994, da un killer dei Casalesi, mentre era nella sagrestia della Chiesa di San Nicola di Bari. Il riconoscimento e' andato quest'anno ad Ilaria Cucchi, Yvan Sagnet, Marco Puglia, Roberto Di Bella, ma un premio speciale, ricorrendo quest'anno il 25esimo anniversario della morte di DonPeppe, e' stato assegnato a Papa Francesco, "per il suo coraggio accanto alle vittime di ogni sopruso - rendono noto gli organizzatori - perche' capace di infondere coraggio e stimolare riflessioni in tutti coloro che lo ascoltano. Perche' con il suo ministero annuncia parole di vita e avvicina le coscienze, senza dimenticare la necessaria parola di denuncia e di riscatto". Il premio, opera dell'artista Giusto Baldascino e consistente in una Vela, versione in miniatura del monumento presente nel Parco cittadino di Casal di Principe dedicato a Don Giuseppe Diana, sara' consegnato nella consueta cerimonia del 4 luglio, nel giorno in cui il sacerdote avrebbe festeggiato il suo compleanno. A Ilaria Cucchi, romana, sorella di Stefano Cucchi, il riconoscimento - si legge nella motivazione - e' stato assegnato per la sua "lotta contro ogni tipo di tortura e per far emergere la verita' sulla morte del fratello Stefano, avvenuta il 22 ottobre 2009. Non si e' mai fermata proseguendo con determinazione e coraggio il suo cammino verso la giustizia. E' riuscita a far crollare quella piramide di omerta' militare e civile che aveva nascosto il pestaggio di Stefano, suo fratello e lotta contro ogni forma tortura e contro gli abusi di poteri".

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Marco Puglia, napoletano, magistrato del Tribunale di Sorveglianza di Napoli, e' stato insignito del premio "perche' crede nella possibilita' del riscatto sottolineando la funzione rieducativa della pena per le persone sottoposte a misure restrittive della liberta'"; a Roberto Di Bella, messinese, Presidente del Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria, "perche' credendo nella possibilita' di un'alternativa e rompendo l'automatismo, offre ai figli delle famiglie mafiose appartenenti alla 'ndrangheta, una scelta diversa"; infine a Yvan Sagnet, ingegnere ed ex bracciante, dell'Associazione NoCap, il premio e' stato assegnato per la sua "lotta contro ogni forma di caporalato, perche' credendo nella forza della parola, continua ad illuminare le condizioni di vita dei braccianti stranieri nei ghetti di Italia". Menzioni speciali sono andate alla Compagnia Teatro Toto' di Napoli, "perche' attraverso il teatro crede nella formazione come punto imprescindibile per una cultura di cittadinanza attiva", ai Familiari delle vittime innocenti non riconosciute, "per la dignitosa battaglia che li vede protagonisti nell'ottenere il riconoscimento per i loro i cari", a Vincenzo Musacchio, direttore scientifico della Scuola di Legalita' 'DonPeppe Diana' di Roma e del Molise, "per l'instancabile azione di diffusione della cultura della legalita' con particolare riferimento alla lotta alle mafie", e a Franco Ianniello, presidente di "Cultura contro la camorra", "per aver costruito un ponte comunicativo, progettuale e formativo con la Comunita' Europea".