"Torno Subito", scatta l'interdittiva per 29 dipendenti di Palazzo San Giorgio

reggio palazzosangiorgiodi Claudio Cordova - Nuovo tassello nell'operazione "Torno Subito", che poche settimane fa ha svelato un dinamico sistema di utilizzato dai dipendenti del Comune di Reggio Calabria per permettergli di assentarsi durante le ore di lavoro. Strisciare il badge per i colleghi era diventata una prassi, secondo le immagini acquisite dalla Guardia di Finanza che comprendono un periodo di tempo che va dal 21 aprile 2011 al 21 maggio 2011, quando a guidare Palazzo San Giorgio, nel periodo di transizione dopo l'elezione a Governatore della Calabria del sindaco Giuseppe Scopelliti, c'era il sindaco facente funzioni Giuseppe Raffa.

Dal 5 aprile, il numero dei coinvolti nel sistema, raggiunti da un avviso di garanzia e indagati per truffa, è di ben 95 dipendenti – di cui 16 attualmente agli arresti domiciliari –  che risultano essere  in maniera indiscriminata, dipendenti dello staff del sindaco, ufficio di Gabinetto, segreteria generale, presidenza del Consiglio comunale, della Giunta, dell'assessorato cultura, messi, uscieri, autisti, albo e archivio, "Decreto Reggio" o collaboratori del primo cittadino assunti a tempo determinato fino a quando rimane in carica l'amministrazione responsabile dell'assunzione. Dai 30 ai 60 anni, tutti i lavoratori sono stati ripresi, filmati e fotografati dai militari della Guardia di Finanza mentre si adoperavano nell'uso improprio del badge di ingresso, che gli è costato una denuncia per truffa aggravata dalla circostanza "di aver commesso il fatto a danno dello Stato o di altro ente pubblico".

Oggi, il gip di Reggio Calabria Barbara Bennato ha disposto l'interdittiva nei confronti di 29 dipendenti, a fronte della richiesta di 42 del pm Antonella Crisafulli. Nei giorni scorsi, il gip Bennato aveva ascoltato in un interrogatorio molti dei dipendenti indagati, la maggior parte dei quali si era avvalsa della facoltà di non rispondere. Gli altri, invece, avevano fornito spiegazioni alternative alle immagini fornite dalla Guardia di Finanza.

Dal momento in cui verrà notificata l'interdittiva, i 29 dipendenti saranno sospesi dal servizio per un periodo variabile, a seconda del ruolo ricoperto. Delle 16 persone poste agli arresti domiciliari, invece, quattro di loro hanno avanzato richiesta di riesame per una revisione del provvedimento.