Il Forum Riformista in difesa di Gioia Tauro

Alla luce di quanto successo negli scorsi giorni intorno al Porto di Gioia Tauro, registriamo le dichiarazioni del Consigliere Metropolitano Pierpaolo Zavettieri e del coordinatore RC del Forum Riformista Marco Caruso. Il Forum Riformista, nel mese di dicembre, si era reso parte attiva, con Mezzogiorno in Movimento e con la l'amministrazione comunale di San Ferdinando, di un convegno con oggetto la situazione e lo sviluppo dello scalo gioiese.

"Ad oggi -dichiara il consigliere Zavettieri- a meno di due mesi di distanza dell'incontro di San Ferdinando, la situazione è rovinosamente peggiorata. La disputa interna fra i due azionisti della società di gestione dello scalo sta avendo effetti disastrosi. Il tutto nel completo silenzio delle istituzioni che dovrebbero essere in prima linea nella difesa dello scalo e dell'intera area portuale. Noi siamo vicini ai portuali e alle sigle sindacali che hanno deciso giustamente di incrociare le braccia in difesa dei propri diritti. Comprendiamo la frustrazione di chi ogni giorno lavora in condizioni di totale incertezza e di chi, anche avendo vinto il ricorso per ingiusto licenziamento, si ritrova a non sapere cosa ne sarà del proprio futuro lavorativo. Apprendiamo con soddisfazione della lettera sottoscritta dai sindaci della Piana e inviata al Ministro Toninelli. Ci aspettiamo un intervento ministeriale deciso e risolutivo. È assurdo il silenzio istituzionale e non solo che avvolge la situazione di Gioia Tauro e che lascia isolati i lavoratori portuali. Ognuno, secondo il proprio ruolo, dovrebbe rendersi partecipe e compiere le azioni necessarie in difesa dello scalo e in difesa di quello che lo sviluppo dell'area potrebbe significare per l'intera Calabria".

Gli fa eco, rilanciando, Marco Caruso: "MCT ha reso nota la volontà di considerare in esubero circa 500 impiegati. Questi si sommerebbero ai 377 già licenziati ma in buona parte vincitori di ricorso e quindi da reintegrare secondo i giudici. La MCT, nel caso dei 377, ha deciso di appellare le sentenze di accettazione dei ricorsi e non reintegrarli. La cronaca ci racconta di un azionista che attacca l'altro e dell'altro che attacca i lavoratori. Sembrerebbe però che la MSC avrebbe interesse ad aumentare la propria partecipazione nella gestione dello scalo. Avrebbe anche i numeri, in termini di TEU movimentati nel Mediterraneo, per rilanciare i servizi e potrebbe avere l'interesse aziendale palese di ottenere una propria piattaforma su suolo europeo. Questo anche alla luce della prossima riapertura del gateway ferroviario e della fantomatica ZES. In una situazione del genere un intervento ministeriale deciso potrebbe forse mettere fine "al valzer del terminalista" che da tempo immobilizza lo scalo. Sarebbe anche auspicabile che si mettesse fine al commissariamento dell'Autorità Portuale e fosse nominato un Presidente. Queste azioni dimostrerebbero la volontà governativa di investire nello scalo e nel futuro dell'intera area portuale. È inutile continuare a parlare di altro se non vengono chiarite in via definitiva queste questioni. Se si crede in Gioia Tauro bisogna agire ora, in caso contrario si dimostrerà la linea contraria".

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Concludendo, Caruso e Zavettieri, inviano un messaggio preciso: "È giunta l'ora delle decisioni ed è arrivato il momento nel quale la politica e i politici calabresi devono venire allo scoperto. Non è più tempo di alibi. Gioia Tauro è una risorsa, una delle più importanti per la Regione e per l'intero Mezzogiorno, sarebbe pure arrivato il momento di finirla di renderla quotidianamente un problema".