Forza Italia, convention Siclari: il grido di dolore per Antonio

convention siclari151218di Mario Meliadò - La convention promossa dal senatore forzista di Villa San Giovanni Marco Siclari (ovviamente, in primissima il fratello, il sindaco villese Giovanni Siclari; ma erano presenti anche diversi altri amministratori, e non certo solo di Villa, oltre a formidabili "uomini-macchina" del partito come Mimmo Logoteta, Nuccio Pizzimenti e altri...) ha avuto anche dei "sapori", delle increspature molto molto particolari.

Tra queste nuances, si diceva, la promozione delle ritenute "eccellenze" locali.
Come evidenziato dalla moderatrice, la geracese giornalista Rai Anna La Rosa (già responsabile dei servizi parlamentari della tv di Stato), intanto il Coro "Città di Villa San Giovanni" (fresco di trionfi a Roma, dove s'è aggiudicato la medaglia d'oro e il premio "Best Choreography", ma pure ad Altavilla Milicia, nel Palermitano). che ha tra l'altro intonato l'Inno di Mameli in apertura. E sùbito dopo l'inno nazionale, momento del classico berlusconiano orgoglio-di-Patria, è venuto (per lo stesso motivo, diremmo) il momento più triste: il minuto di silenzio in omaggio al giornalista Antonio Megalizzi ucciso a Strasburgo. Purtroppo la gravità delle ferite riportate durante il folle attentato non ha dato scampo a un giornalista non «trentino» come tantissimi anche tra i media più blasonati si sono sùbito affannati a dire, ma orgogliosamente di Reggio Calabria, la stessa Reggio della sua famiglia, la stessa che visitava con entusiasmo ogni estate e portava nel cuore anche lì a Trento.

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E naturalmente, dicevamo delle eccellenze..., i ragazzi dell'Ipalbitur, insomma l'Istituto alberghiero e turistico di Villa San Giovanni che è un pezzo importante della storia dell'istruzione specializzata in Calabria, e – come specificato – s'è anche appena aggiudicato il contest OrientaTu, nell'àmbito dell'edizione 2018 del Salone dell'Orientamento: ai "pasticcieri di domani" è toccato il delicato onere di preparare il rinfresco post-convention, dedicato tra l'altro a uomini e donne che hanno rivestito importanti incarichi nelle Istituzioni dello Stato.
Ancòra, la cosentina Maria Cristina Fiore, «la studentessa più brava d'Italia», che dopo la maturità al Liceo "Telesio" di Cosenza ha avuto l'enorme soddisfazione di ricevere il premio "Alfieri del Lavoro" dalle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Ma, al di là delle "eccellenze" in senso tecnico, un posto speciale a latere della manifestazione lo ha certamente avuto lo stesso pubblico dell'auditorium "Nicola Calipari" del Consiglio regionale, variegato e composto da supporter di tutte le province. Che sono stati "chiamati" dalla La Rosa, a fare quasi la hola, coi loro giganteschi e coloratissimi cartelli carichi del classico azzurro-ForzaItalia, ma anche contraddistinti in base alla provincia di provenienza.