“Mimmo libero, Mimmo libero!”, prove tecniche per un’Alternativa politica e sociale: in piazza per Lucano ecologisti e greci di Calabria, intellettuali, sindacalisti e politici

ManifestazioneLucano1di Mario Meliadò-«Mimmo libero!, Mimmo libero!». Il coro è riecheggiato più volte, ieri sera in piazza Italia, scandito dalla gente giunta a manifestare solidarietà al sindaco (sospeso dalle funzioni) di Riace; e solo dopo, piacevolmente raggiunta dall'annuncio della scarcerazione (ma con divieto di dimora nel centro jonico) di Mimmo Lucano, 'u Curdu, l'uomo al cui operato s'ispirò persino Wim Wenders e che, oggi, deve difendersi da un nugolo di accuse mossegli dalla Procura di Locri circa la liceità degli atti amministrativi posti in essere col suo "Modello Riace", peraltro preso a colpi di maglio – più che dalla magistratura – dal recentissimo decreto del ministro dell'Interno Matteo Salvini, che di quel modello d'accoglienza e integrazione celebrato in tutto il pianeta sancisce, di fatto, la fine.

Tra galassia politica e mondo dell'associazionismo, davvero tanti i contributi d'idee emersi in piazza, quanto al futuro possibile di Lucano come amministratore e catalizzatore della Sinistra "che accoglie" e all'avvenire del centro che fin qui ha guidato da sindaco e dello stesso "modello Riace"...

«SIAMO CON LA COSTITUZIONE, QUINDI SIAMO CON LUCANO». Fra i tanti interventi che si sono avvicendati, rompe il ghiaccio da ogni punto di vista lo scrittore Saverio Pazzano, dando lettura del pregnante Manifesto di solidarietà a Mimmo Lucano, che gira per strade e piazze, tradotto in varie lingue. In cui si esprime un fermo «no alla deriva xenofoba, securitaria e falsamente legalitaria che ammorba Riace per ammorbare il Paese tutto, tutta l'Italia. L'unica risposta possibile è: noi non cederemo! Ci siamo riuniti attorno a un 'Manifesto' in nome di Mimmo Lucano e di Riace», realtà molto distanti ma stavolta unite attorno a uno specifico e chiaro contenuto: «Noi siamo dalla parte di Riace, noi siamo dalla parte della Costituzione, noi siamo dalla parte di Mimmo Lucano». Facendo presente: «Noi resisteremo, comunque vada: un giorno più di loro!, un giorno in più».

ManifestazioneLucano1710 2«Dal quadro accusatorio rimasto in piedi dopo le decisioni del gip, emerge il ritratto dell'uomo che tutti conosciamo: Mimmo Lucano è un obiettore di coscienza, non un criminale», un «esempio d'onestà e di cittadinanza», Pazzano scandisce ancòra tra gli applausi i passaggi del Manifesto, portatore «di un'utopia concreta, da salvaguardare con ogni mezzo civile e democratico». E poi il riferimento a un Lucano «tutt'uno con l'esperienza di Riace»: non si poteva ancòra sapere, ma per il momento questo tangibile cordone ombelicale è spezzato. »Solo fisicamente, però: solo fisicamente», commenteranno alcuni strenui supporter di Mimmo, quando la manifestazione è terminata da tempo.

DOPO IL VIDEO, GRECI DI CALABRIA ANCHE IN PIAZZA. E certo il riferimento di Saverio Pazzano alla filoxenìa, «l'amore per chi è diverso, straniero», non può non richiamare all'istante la splendida operazione solidal-culturale messa in piedi da alcuni tra i "parlanti" del greco di Calabria nella Jonica reggina e del grìko salentino: un vero e proprio manifesto solidale audiovideo verso Riace e Lucano, tutto in «Quest'idea è nata davvero in pochissime ore, 'dentro' ho sentito forte il bisogno di dire e fare qualcosa, di manifestare. Quel che so fare è parlare il greco di Calabria – ammette con grinta e timidezza insieme Maria Olimpia Squillaci, fieramente grecofona e che il greco di Calabria lo insegna, e ha anche attivato a suo tempo un importante crowdfunding per cercare disperatamente di salvarlo dalla damnatio memoriae linguistica e culturale –, e quindi ho cercato di metterlo al servizio di questa causa. In poco tempo ho passato parola tra gli amici e siamo arrivati addirittura fino alla Puglia: e tra l'altro, almeno da dieci anni a questa parte, è l'unico lavoro fatto insieme da greci di Calabria e greci del Salento. Perché abbiamo voluto dare una valenza politica a un lavoro realizzato in una lingua da salvare? L'ho detto e l'ho scritto: non si può fare cultura, non si può salvare una lingua minoritaria e contemporaneamente guardare i barconi affondare... Filoxenìa è scritto nella nostra lingua ed è scritto nel nostro Dna: abbiamo il dovere morale di portarlo avanti. E ora siamo contenti, perché, paradossalmente, attraverso un video davvero semplicissimo crediamo d'essere riusciti a far passare il nostro messaggio: a soli 3 anni, una mia cuginetta alla fine del video ha detto: 'Filoxenìa è Mimmo Lucano', senza che nessuno nel video avesse detto queste parole. Ulteriori iniziative politico-sociali in greco? Certo, noi vogliamo portarla avanti, questa cosa. Ritengo fermamente debba essere parte del nostro operato, non avrebbe senso altrimenti parlare di greco di Calabria oggi, non si possono scindere i Valori umani da quelli che sono i propositi culturali o di promozione del nostro territorio».

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DELFINO NON FA COME FALCOMATÀ... «Siamo assolutamente a fianco di Mimmo Lucano, vedo che c'è tanta gente e mi fa piacere, a testimonianza che l'attenzione è alta sulla vicenda e che la popolazione reagisce a certi soprusi: importante ricordare che manifestazioni analoghe si stanno svolgendo anche in varie altre piazze italiane – è il commento del presidente del Consiglio comunale di Reggio Calabria e dirigente calabrese di Leu Demetrio Delfino –. Dunque anche altrove Riace 'tiene banco' ma come fattore positivo, per l'incredibile modello d'accoglienza che ha indicato al mondo. E al contempo spero che anche la vicenda giudiziaria di Lucano si risolva: le accuse mossegli sono risibili. Ci teniamo però soprattutto a fare Rete, a spingere a unirci, a mobilitarci e a gridare 'restiamo umani!', perché in questo momento nel nostro Paese ce n'è tanto bisogno... I migranti credo vogliano, e debbano, restare a Riace. Cosa vorrei dire al prefetto Michele di Bari? Come Liberi e Uguali vorremmo dirgli di porre attenzione al 'modello Riace', così come attenzione dovrebbe andare a tanti altri centri che accolgono questi migranti, faccio un nome su tutti, quello di Camini, altro Comune virtuoso in questa direzione: sarebbe giusto sentire tutte le voci... e però, crediamo sia giusto che il Prefetto ascolti anche questa piazza».

ManifestazioneLucano1710«UN MODELLO CHE STRONCA BUSINESS E RAZZISMO». Ma al 'modello Riace' cosa potrà accadere, da ora in poi?

«Noi – dice Alessia Stillitano di Potere al popolo – aderiamo sicuramente alla proposta di Mimmo per fare una 'Riace autogestita'. Di sicuro, Riace va avanti: Riace non può chiudere, perché è il Modello che ha scardinato tutte le logiche che vorrebbero l'accoglienza un business, il razzismo una mentalità diffusa e tutto ciò su cui molti, trasversalmente, hanno imperniato la propria propaganda politica fino a oggi. Se Riace non può andare avanti coi programmi e i finanziamenti Sprar, andrà avanti da sola, in modo autogestito: non si può pretendere che le persone che lì hanno creato una comunità vera, hanno affetti e legàmi con quel luogo debbano trasferirsi per andare a ingrossare il business di chi gestisce Cas e Cara. Accoglienza spontanea? Se le leggi vanno nella direzione d'imbrigliare l'accoglienza e di creare artatamente condizioni di clandestinità o per le quali le persone siano "di per sé" illegali, è chiaro che diventa tutto più difficile. Ma il 'modello Riace' s'è dimostrato comunque un modello vincente, anzi: l'unico modello possibile di vera accoglienza e integrazione».

«SERVE UNA GRANDE MANIFESTAZIONE NAZIONALE DIFFUSA IN 200 PIAZZE». «Vediamo se riusciamo a far capire sempre di più a tanti e tanti nostri amici, concittadini, figli, nipoti – urla dal palco il presidente reggino dell'Anpi, l'Associazione nazionale partigiani, Sandro Vitale – che 'è possibile' se interveniamo tutti. E allora su questo punto, dobbiamo lavorare: dobbiamo realizzare una manifestazione per accettare e rilanciare il livello dello scontro. Non possiamo limitarci a Riace, Reggio Calabria o Catanzaro, dove peraltro nei prossimi giorni l'Anpi terrà una bellissima iniziativa proprio sull'accoglienza per i migranti: dobbiamo tener conto del fatto che, ormai, lo scontro è nazionale. Dobbiamo misurarci su due modelli possibili: quello previsto dalla Costituzione ed è Lucano, Riace e tanti altri luoghi, e quello adottato in concreto dal ministro dell'Interno Matteo Salvini. Ecco perché dai politici al sindacato alle Chiese ai cittadini dobbiamo chiedere un'enorme manifestazione unitaria simultanea in 100, in 200 piazze d'Italia, trasformando questa grande iniziativa corale nel motivo centrale e nella Svolta possibile per il nostro Paese».

«I MIGRANTI DI RIACE? VEDRETE, RESTERANNO LÌ». «Io penso sia necessario distinguere una circostanza soggettiva da una oggettiva – dice al Dispaccio.it Vincenzo Giordano, portavoce cittadino dei Verdi a Reggio Calabria –. La circostanza oggettiva è che Mimmo Lucano è indagato e che, a mio modesto parere, bisognerà pertanto aspettare il responso della Magistratura. La circostanza soggettiva è che il 'modello Riace' comunque funziona realmente, chi ha avuto la possibilità di visitare il paese ha constatato e 'toccato con mano' quel che è una popolazione multietnica e realmente variopinta, quelli che Salvini si ostina a chiamare 'stranieri' o 'diversi' sono cittadini che convivono tranquillamente con equilibrio fantastico. Qui siamo per manifestare per Riace e anche per Mimmo, cui vengono contestare circostanze irrisorie, in cui un amministratore della cosa pubblica rischia sempre d'incorrere. Sono convinto che finirà bene» (e parzialmente è andata davvero così). E i migranti di stanza a Riace? «Premesso che Salvini si sta dimostrando per molti versi un ministro 'spietato', la circolare emanata di recente dal Viminale mette i migranti in condizione di dover scegliere se restare a Riace senza Sprar o doversi spostare in altri Sprar. Secondo me la gente di Riace resterà là, anche sui social ho visto dichiarazioni di Mimmo Lucano su un futuro di Riace senza finanziamenti pubblici. E del resto fondi su scala privata sono stati raccolti per circa 260mila euro: c'è dunque anche una logica di donazioni che, messa a sistema, potrebbe alimentare il 'modello Riace'. Un luogo che prima era famoso solo per la scoperta dei Bronzi ma che, per i Bronzi, mai aveva avuto potenzialità come quelle espresse in questi anni grazie al ripopolamento attraverso i rifugiati e i richiedenti asilo».

«I MAGISTRATI DOVREBBERO OCCUPARSI D'ALTRO». Nell'analisi del responsabile Mezzogiorno del Pcl (Partito comunista dei lavoratori) Pino Siclari, «questa manifestazione significa molto, anche quanto al quadro generale in cui il 'caso Riace' s'inserisce: scopriamo con tristezza che, secondo i due vicepremier del governo Conte Matteo Salvini e Luigi Di Maio, che sono anche i responsabili politici di Lega e Cinquestelle, con tutto il malaffare che purtroppo c'è e tutti i Comuni sciolti per 'ndrangheta nel Reggino e in tutta la Calabria, il problema è l'esperienza di Riace e dei migranti... Invece, l'esperienza di Riace ci dice una cosa, straordinariamente attuale nel Sud: si possono e si devono unire tutte le forze del mondo del lavoro e dei migranti. Riace è esperienza che non va cancellata, anzi: se ne debbono trarre i più conseguenti insegnamenti». Però, ai supporter di Lucano si obietta: benché a fin di bene, un amministratore della cosa pubblica non può falsificare documenti o agevolare indebitamente cooperative per l'assegnazione del servizio-rifiuti, giusto per citare le due accuse su cui s'è fondato il provvedimento restrittivo nei confronti del sindaco riacese oggi sospeso. «Indubbiamente c'è un itinerario giudiziario da seguire, ma c'è anche una scala di priorità e di gravità, in questa disgraziata Calabria – puntualizza Siclari –. E i magistrati hanno tutti gli elementi per capire se Lucano ha agito non 'secondo legge', ma 'secondo Giustizia'... s'interessassero, piuttosto, delle infiltrazioni della criminalità organizzata che malauguratamente infiltrano anche molte nostre Istituzioni».

«...BISOGNEREBE CHIUDERE TUTTI I COMUNI, ALLORA. E I M5S HANNO PRESO UN TIR... SALVINI HA UNA VISIONE NAZIFASCISTA». In piazza, emblematicamente viene appositamente dalla dirimpettaia Messina Renato Accorinti, fino a pochi mesi fa sindaco della Zancle che fu e attivista d'ultrasinistra della primissima ora che, dopo aver parlato col cronista, come già abbiamo scritto è addirittura andato a Palazzo San Giorgio nel tentativo di cercare l'ex collega Giuseppe Falcomatà e persuaderlo a scendere in una piazza 'vulcanica' come Accorinti, ma che il Pd ha disertato in massa: «Di errori dal punto di vista anche amministrativo, se ne fanno, eh. Quello che sarebbe avvenuto a Riace fa ridere, per quello che succede ogni giorno in tutti i Comuni d'Italia: dovrebbero chiudere, tutti i Comuni d'Italia, allora... Salvini ha fatto 'il tedesco': beh, allora dovrebbe farlo con tutti gli altri Comuni italiani. E poi, certo, l'hanno messo ai domciliari... e certo!, un uomo pericolooooooso, Lucano, poteva scappare... ma capite o no che è tutto sproporzionato, rispetto a quello che avrebbe fatto? Ora dobbiamo invece prendere la palla al balzo, e 'schiacciare' noi... però con una visione non di rabbia, ma di 'visione' e di lucidità che abbiamo sempre avuto, coi diritti umani sempre al primo posto. Certo, Salvini... ma a me dispiace per i Cinquestelle: hanno preso un palo con la fronte, anzi, hanno preso un Tir per consentire tutto questo... dovrebbero cambiare rotta. L'etica non era al primo posto? Ora ci sono molti delusi: gli elettori di centrosinistra che hanno votato M5S per poi ritrovarsi nella 'bocca' di Salvini, io credo che dovrebbero riflettere cinque minuti... E non vale dire 'questi erano i numeri, dovevamo allearci con la Lega per andare al Governo': non si va per forza, a ogni costo al Governo!, non è che ci vai per forza, se ci sono Benito o Adolfo non ci vai!. E ve lo dice chi non ha partito. Per esempio Roberto Fico, il presidente della Camera, è completamente un'altra storia: e infatti spesso è in imbarazzo, e il suo linguaggio è completamente un altro, solo che lui è una minoranza. La misura cautelare per Lucano? Una cosa devastante!, e poi Riace sappiamo bene ciò che è... per non parlare degli Sprar, ne abbiamo fatto tanti a Messina, allestendo anche una casa per le donne vittime di tratta... hanno funzionato benissimo dimostrando che questa è la strada, ed è riconosciuto da tutti, un modello d'accoglienza vera». E da ex sindaco di Messina, magari un po' più 'libero' di tutti i reggini..., al Prefetto reggino cosa si sentirebbe di dire? «Mah, va chiarito che i Prefetti non sono 'filogovernativi': i Prefetti, come tutti i rappresentanti delle Istituzioni, hanno la Costituzione davanti – è l'accento posto da Accorinti –. E la Costituzione non è di qualcuno; e non è del Governo, che può sbagliare come chiunque altro. Non è dunque che uno si alza la mattina ed emana atti che vanno contro la Costituzione e contro i diritti umani... Matteo Salvini, ecco, ha senza dubbio un visione nazifascista».

(Continua...)