Lega, il monito di Furgiuele: “Fiero di avere qui Gullace, però nei ‘tavoli’ per le Comunali lo affiancherò io”. E poi avvisa: porte aperte, ma non a chi vuol solo fare il ‘salto della quaglia’

furgiuelegullacedi Mario Meliadò - Da spezzoni del centrosinistra di qualche anno fa a ex assessori comunali (Pasquale Morisani, in particolare), da amministratori di vaglia ad associazioni d'ultradestra come 'Stanza 101', da vari reduci di Forza Italia a imprenditori di chiara fama, a Reggio Calabria la Lega è chiaramente diventata un caleidoscopio di 'osservatori', oltre che iscritti, e anche di realtà organizzate strettamente interessate a intessere un dialogo fittissimo col carroccio. Tutti più che convinti che, molto presto, arriverà il boom elettorale anche in riva allo Stretto.

«Tutti possibili tasselli di una coalizione che serve assolutamente. Serve per parlare di politica: cosa che, ormai, non si fa più. Siamo qui per ripartire – ha scandito il commissario provinciale della Lega, Michele Gullace – e per dire delle cose a chi ha veramente voglia di ascoltare. Noi non rispondiamo alla stampa, né facciamo polemiche con la stampa né creiamo situazioni di polemica con nessuno: ma qualcuno della stampa fa un uso distorto, offrendo una rappresentazione un po' esagerata della realtà. Forse c'è qualcuno che vuole creare confusione: io però non amo la confusione, ma vado dritto per la mia strada».

E lo ripeterà più volte: zero carbonella per chi ha intenzione di alimentare polemiche «sterili», Gullace non starà al gioco di queste persone, che siano organi di stampa o gruppi 'diversamente salviniani'.

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«Il nostro è un partito che dev'essere compreso, e che dev'essere capito per quella che è l'entità del messaggio che il nostro Capitano e leader nazionale Matteo Salvini ormai lancia costantemente in ogni posto in cui è presente – così ancòra Gullace –. Io mi sforzo di far capire anche ai miei amici intimi che questa non è Forza Italia né la Democrazia cristiana...», e parte uno degli applausi più intensi e meno sinceri dell'intera conferenza stampa (naturalmente, da parte dei numerosi non-giornalisti presenti), visto che davvero parecchi tra iscritti e simpatizzanti in sala con la Prima Repubblica hanno avuto abbondanti contatti, quando non ne sono stati protagonisti pro-quota in chiave locale. «Non è che noi abbiamo preclusioni verso qualcuno – specifica Gullace –, cerco di farlo capire in tutti i modi, è che noi abbiamo un'esigenza: quella di rappresentare nel modo migliore il pensiero principe, quello del probabile cambiamento. Fondamentale, nel momento in cui si spacciano per populisti coloro che veramente vogliono cambiare».

Nell'analisi del politico taurianovese, una cosa importante è che i leghisti «non sono omologabili con nessuno». E un'altra, il fatto d'aver «finalmente fatto una breccia nella città popolosa della Calabria», Reggio appunto.

Inevitabile richiamare il 25 giugno scorso, la conferenza stampa del commissariamento del livello politico cittadino da parte del commissario provinciale: «Allora dissi che mi sarei preso il tempo necessario per riorganizzare il partito. Sono passati luglio, agosto, Festa di Madonna che è un periodo che 'non si tocca' per nessun reggino: sùbito dopo ho pensato che fosse importante dire agli amici che gli impegni assunti nel tempo li abbiamo mantenuti», così Gullace. E poi, nome dopo nome, l'elenco dei componenti del Coordinamento cittadino, «che non hanno mai avuto una tessera di partito» anche se, come già evidenziato, in alcuni casi stiamo parlando notoriamente di ex esponenti di Verdi e Forza Italia.

Il coordinatore regionale e deputato della Lega Domenico Furgiuele sposa il Sogno di un partito che «avrà la possibilità, nei prossimi mesi, di partecipare al cambiamento della nostra regione. Quel che conta veramente è ciò che faremo una volta usciti dalla porta di quest'albergo... Già domattina andando in piazza o dai propri genitori o dai propri figli a mangiare, è fondamentale pensare e dire una parola su ciò che ci siamo detti qui: sai, ieri abbiamo incontrato dei pazzi, che ci hanno coinvolto in un progetto di pazzi e, probabilmente, anche noi diventeremo pazzi...».

Dopodiché, il politico di Lamezia Terme usa miele e aceto contemporaneamente: «Sono fiero di essere qui a Reggio Calabria, e di avere qui come responsabile territoriale Michele Gullace», gongola, per poi però annunciargli 'in diretta': «Presto lo affiancherò ai 'tavoli' per le Comunali». Insomma, autonomia dei territori e dei relativi responsabili sì... ma fino a un certo punto.

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Onorevole Furgiuele, ma la terrificante copertina di 'Time' su Salvini («La nuova faccia dell'Europa», «Lo Zar dei migranti»...) che pensieri vi suggerisce?

«Mah, non necessariamente l'interpretazione dev'essere negativa... 'La nuova faccia dell'Europa'? Sì, molto probabilmente è davvero così, alla luce di quel che si sta verificando e dei sondaggi che ci danno primo partito nazionale. Un partito cui guardano tante altre forze sane d'Europa, come quella del presidente ungherese Orban, con cui evidentemente si può dare una possibilità diversa rispetto a quella fornita negli ultimi anni dall'Europa, che non ha fornito soluzioni rispetto ai problemi dei Paesi europei né lavoro ai nostri giovani».

Beh, i dubbi sulla 'politica dei muri' sono però macroscopici da parte di parecchi Paesi dell'Ue, senza necessariamente scomodare gli improperi del ministro dell'Interno lussemburghese Jean Asselborn...

«Non si tratta della politica dei muri. C'è chi considera la responsabilità come la 'politica dei muri': invece questa è una questione di responsabilità ma anche di equità per la terza economia europea, che oltre che contribuire alle politiche Ue dovrebbe avere la possibilità di tutelare adeguatamente il decoro nazionale, sociale, anche civile e urbano dei propri cittadini».

Adesso le Europee. E naturalmente, dopo il 'big mix' di Regionali e Comunali. A che punto siete, rispetto alla possibile coalizione di centrodestra? E rivendicate qualcosa, anche alla luce dei sondaggi che vi danno col vento in poppa?

«Noi non partiamo dalle rivendicazioni: noi cerchiamo di partire dalle esigenze del territorio, per quanto possa apparire banale, trito e ritrito. Ma anche oggi a Reggio Calabria siamo qui per piantare il primo 'paletto' di una sede, che ci consentirà di proiettarci verso Regionali e Comunali reggine in una prospettiva di una partecipazione, possibilmente nell'alveo del centrodestra perché noi da quell'area arriviamo, ovviamente mettendoci a confronto con le forze che vorranno partecipare e vorranno condividere quelli che sono dei programmi che hanno delle sfaccettature tradizionali. Poi, mi auguro, si arriverà alla condivisione di un candidato sindaco: ovviamente lo faremo con chi ci sta, con chi condivide le nostre linee, senza imporre e senza pretendere nulla se non un minimo di rispetto che una forza come la Lega, evidentemente, è riuscito a conquistarsi anche sul territorio reggino e calabrese».

Già. Ma nelle scelte per Regionali e Comunali 'conterà' più Roma, Catanzaro, Reggio Calabria...?

«Beh, la Lega è un movimento federalista: l'ha dimostrato anche in prossimità delle Politiche, dove nella compilazione delle liste per Camera e Senato nessuno è stato 'calato dall'alto' ma invece sono state valorizzate, per non dire 'premiate' le risorse locali, che si sono formate sul territorio, che hanno avuto l'opportunità di fare un percorso col partito nazionale. E il partito nazionale ha voluto dare un segnale, che è sempre mancato nelle forze del centrosinistra ma, mio malgrado, anche in quelle del centrodestra: quello della meritocrazia come criterio principe di selezione del personale politico».

D'accordo. Ma lei sa bene che, quando c'è un partito che svetta in tutte le rilevazioni demoscopiche come la Lega, la sua attrattività va alle stelle... Quindi il vostro partito, in questo momento, fa da potente magnete verso tutta una serie di personaggi che già prima facevano politica, evidentemente con altri partiti. Secondo voi è una cosa positiva?, e soltanto positiva?

«Noi siamo un movimento aperto alle donne e agli uomini di buona volontà. Avere avuto un'esperienza politica all'interno di un altro contenitore non preclude la possibilità di potersi avvicinare alla Lega qui in Calabria, perché Matteo Salvini non è arrivato qui in Calabria nell'89, ma è arrivato qui in Calabria nel 2014, grazie a pochi dirigenti che oggi rivestono dei ruoli importanti a livello politico. È chiaro però che le porte della Lega resteranno sbarrate a quanti pensano di poter salire su un treno che può condurli sempre ai soliti obiettivi ricercati dalla politica territoriale... Assolutamente porte sbarrate a chi pensa di poter fare il 'salto della quaglia' sol perché gli torna utile».

Insomma, se un vecchio attivista di un'altra forza politica s'iscrive alla Lega oggi, deve scontare un periodo sabbatico, prima di poter pensare a una candidatura, prima di poter pensare di far parte dei vostri possibili eletti?

«La Lega è un movimento premia la militanza, è un soggetto politico che riporta sul territorio calabrese un'esperienza abbandonata dai partiti tradizionali già negli anni Settanta... l'esperienza di un partito strutturato in modo organico, in cui ci sono un segretario regionale, dei commissari provinciali, dei segretari territoriali che, come diceva lei, prima di raggiungere questi obiettivi hanno dimostrato sul territorio una dedizione, una formazione e una preparazione per quel che concerne il partito, e anche tanto tanto sacrificio e impegno per portare sul territorio le istanze della Lega, specialmente in tempi non sospetti. Nonostante questo, chi è arrivato ora in Lega non deve pensare d'essere arrivato 'dopo' e che quindi non abbia la possibilità d'avere spazio... No. siamo ancòra in una grande fase d'avanguardia: si tratta soltanto di metterci impegno e di portare buoni propositi e buona volontà».