“Fiction su Riace controcorrente rispetto a ciò che sta accadendo in Italia, via bavaglio”

Lucanooliverio2"Noi insistiamo e chiediamo che sia rimosso questo bavaglio che impedisce di conoscere esperienze diverse, perché la Rai ha una sua funzione e pensiamo che rapidamente questa decisione debba essere rivista". Lo ha detto il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio in relazione alla sospensione della messa in onda della fiction Rai su Riace intervenendo ad un'iniziativa a Catanzaro con il sindaco del comune del reggino Domenico Lucano. "La Rai - ha aggiunto Oliverio - è sostenuta dal pubblico e dalle tasse degli italiani. E' stata prodotta una fiction per la quale sono state investite risorse, una fiction che abbiamo sostenuto. Direi che, per un pretesto, ne è stata sospesa la messa in onda perché, evidentemente, in questo momento le forze che remano contro l'accoglienza e fanno leva sulle paure praticando una cultura xenofoba hanno impedito che Riace potesse andare in onda. Perché, mandare in onda questa produzione, avrebbe consentito a milioni di persone di poter essere informate e di poter verificare direttamente il valore di Riace". Oliverio ha poi sottolineato come il modello Riace "sia stato in grado di rivitalizzare un borgo destinato a morire creando anche lavoro per gli stessi cittadini del paese che si sono perfettamente integrati con i migranti. Si tratta di una politica di accoglienza e di integrazione che rappresenta una vera e propria opportunità perché fa in modo che nessuno vada via dal borgo".

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"Probabilmente il messaggio della fiction su Riace sarebbe stato controcorrente rispetto a quello che oggi sta accadendo in Italia, dove addirittura si crea il consenso politico spingendo sempre più verso la civiltà della barbarie". Lo ha detto il sindaco di Riace, Domenico Lucano, partecipando a Catanzaro ad un'iniziativa nell'ambito della manifestazione "Settembre al Parco", in relazione alla sospensione della messa in onda della fiction "Tutto il mondo è Paese". " E probabilmente milioni di italiani e di persone all'estero vedendo la fiction sulla nostra esperienza - ha aggiunto Lucano - avrebbero capito che, se la convivenza di diverse culture è stata possibile in un territorio limite quale Riace con tutti i suoi problemi di abbandono, declino demografico e rassegnazione sociale, tutto questo sarebbe stato possibile ovunque, e avrebbe dimostrato che solo rimanendo umani si trova una soluzione". Sempre in riferimento alla decisione di sospendere la programmazione della fiction Lucano, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha detto che "su questo argomento sono sempre stato cauto proprio perché, essendoci un'indagine, non volevo che diventasse un pretesto per discolparmi, e poi ritengo che sia giusto che chiunque si sottoponga al giudizio dei magistrati, perché tutti possiamo sbagliare e io non ho mai voluto trovare delle scuse.

Ritengo, però, che Riace sia la prova concreta che è possibile affrontare il fenomeno dell'immigrazione con una dimensione umana. La nostra esperienza fa emergere l'anima antica e nuova della Calabria, di questa terra che deve essere legata a un senso spontaneo di sensibilità, perché non si può fare campagna elettorale sull'opposto della natura umana. Quanti arrivano da noi sono esseri umani. E a Riace - ha sostenuto ancora - questi arrivi sono stati la soluzione per tantissime problematiche sociali per questo alle volte bisogna prendere una posizione e stare vicino anche ad una persona che viene definita uno zero anche se non porta più di 200 voti".