In morte di Soumaila: 51mila motivi per sperare. E un Codice etico agricolo che porterà il suo nome

conferenzausb120718di Mario Meliadò - La conferenza stampa del dirigente nazionale dell'Usb Aboubakar Soumahoro e del dirigente calabrese della stessa Unione sindacale di base Peppe Marra, alla sede provinciale di Reggio Calabria del sindacato, potrebbe trasformarsi in occasione tetra e quasi lugubre, partendo dall'uccisione del sindacalista e bracciante maliano Soumaila Sacko.

E invece, tutt'altro: l'idea di fondo è che dall'agguato vigliacco che ha reciso la sua vita a San Calogero – in provincia di Vibo Valentia, quasi attaccata a quella Tendopoli di San Ferdinando in cui Soumaila viveva – quando l'agricoltore del Mali aveva appena 29 anni possano in qualche modo germogliare mille e mille cose positive.

Cinquantunomila, per la precisione; o meglio, 51mila sono gli euro raccolti («fino a stamattina», puntualizza Soumahoro) dopo quella fucilata che ha centrato il giovane africano alla testa, fulminandolo. Come verranno spesi? Certamente, «secondo il volere della famiglia» di Sacko.
E dunque questi soldi saranno usati per pagare le esequie e il trasporto della salma di Soumaila fino al 'suo' villaggio di Sambacanou, nel Comune di Diafounou Gory (circondario di Yélimané, regione di Kayes), «dove c'erano tutti i suoi familiari, gli amici, tutte le persone del villaggio ad attenderci: un'emozione incredibile», racconta Aboubakar Soumahoro, che ha accompagnato il feretro fino alla sua destinazione finale.

Ma poi andranno anche a favore della figlioletta di 5 anni appena e la moglie che Sacko ha lasciato anzitempo. E certamente per contribuire a far continuare anche dopo la sua morte le sue battaglie per la Giustizia e in favore degli ultimi.

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Le notizie, tuttavia, non finiscono qui.
conferenzausb120718bisIntanto, perché c'è un'emozione supplementare da provare, davanti al testo (in italiano: testo tradotto dal bambara, o bamanankan) consegnato all'Usb dai congiunti di Soumaila. «La sua morte – vi si legge tra l'altro – è servita a farci capire che in Italia ci sono uomini e donne che insieme al vostro sindacato vogliono restituire a nostro figlio la dignità che qualcuno ha voluto strappargli. Sappiamo che Soumaila non tornerà più, ma siamo convinti che vada portata avanti la lotta affinché verità e giustizia siano ristabilite». E ancòra: «Riponiamo tutta la nostra fiducia nel vostro lavoro e nella vostra lotta affinché insieme si possa portare avanti la ricerca di verità e giustizia per Soumaila Sacko. Non fermatevi, non fermiamoci, perché vanno tutelati gli amici di Soumaila che erano con lui quando è stato assassinato, perché va tutelata la memoria di nostro figlio – qui sono, evidentemente, i genitori di Sacko a parlare in prima persona –, perché le sue battaglie non muoiano con lui. Chiediamo verità e giustizia».

Parole pazzesche per sobrietà, equilibrio e dignità.

SoumahoroAboubakarMa poi – a proposito di Soumaila –, in sinergia con Marra, Soumahoro vivifica le intenzioni affinché «le sue battaglie non muoiano con lui»: il riferimento è all'articolatissimo set di proposte avanzato al ministro del Lavoro Luigi Di Maio in un recentissimo incontro capitolino.
Cinque fondamentali punti. Forse il più importante è il primo: «Chiediamo l'istituzione di un tavolo interministeriale – spiegano Aboubakar Soumahoro e Peppe Marra – coi ministri del Lavoro, dell'Agricoltura, per il Mezzogiorno e delle Infrastrutture, le Regioni, i Comuni, le associazioni datoriali e i sindacati, per affrontare in un'ottica di filiera tutte le questioni che aengono ai lavoratori in agricoltura». Anche perché, aggiunge il sindacalista colored, «nella notte fra il 19 e il 20 giugno scorso, insomma tre giorni prima dell'importante manifestazione del 23 giugno qui a Reggio Calabria, è stato rinnovato col voto favorevole della Triplice sindacale il contratto nazionale collettivo di lavoro dei lavoratori agricoli con un aumento di un euro, avete capito bene: di un euro!, che poi concretamente, secondo i territori, si declina invece tra i 50 e gli 80 centesimi. Questa non è la dignità che chiedeva Soumaila, e che chiediamo noi dell'Usb». Seconda richiesta, l'emersione e regolarizzazione degli almeno 6mila irregolari tra lavori domestici, servizi, agricoltura, edilizia e altri comparti produttivi, insieme ad altre ambizione misure evocate come il ripristino dell'articolo 18 e l'agganciamento dell'ammissibilità ai contributi del Pac o del Psr (su scala regionale o comunitaria) a «verificabili indici di congruità».
E poi (punto n. 3) l'iscrizione all'Anagrafe dei Comuni di riferimento «attraverso la registrazione della persona senza fissa dimora nel relatifvo Registro nazionale, gestito presso ogni Comune», come già sancito da apposita circolare; quarto, proposta la «gestione pubblica» nelle procedure di certificazione e controllo dell'intera filiera agricola; quinto punto, ultimo solo in ordine cronologico..., l'abolizione della legge "Bossi-Fini" riguardo all'indispensabilità del nesso tra contratto di lavoro e permesso di soggiorno, consentendo la proroga del documento di soggiorno anche per i disoccupati per un periodo anche biennale, considerando l'asprezza della perdurante crisi economica.

Capitolo tutto a parte, la questione abitativa.
Notizie dal Governo? No. Dalla Regione (visto che il presidente Mario Oliverio oltretutto era all'aeroporto di Lamezia Terme, in occasione della partenza della salma di Soumaila Sacko alla volta del Mali)? No, «anzi da allora Oliverio non ci ha neppure dato risposta alla nostra richiesta di un colloquio con lui», puntualizza beffardo Soumahoro. Dalle associazioni dei datori di lavoro? No. Dalle associazioni dei proprietari d'immobili? No.

...Insomma, su quali basi concretamente si poggerebbe l'idea di partorire una seria alternativa alle tendopoli? «La verità – ammonisce Marra – è che molto probabilmente si smantelleranno la vecchia e la nuova Tendopoli soltanto perché si dovrebbe fare comunque, in quanto ubicate in area-Zes: e in atto l'alternativa più probabile, incredibilmente, è una nuova Tendopoli. Con le tende, o magari con sofisticati eco-container, ma la sostanza rimarrebbe quella. Noi invece – chiosa, a una voce con Soumahoro – siamo per gli insediamenti abitativi diffusi. Ci sono 35mila appartamenti sfitti nella Piana di Gioia Tauro: e poi questi sono ragazzi, hanno tutto il diritto a stare in una cittadina, a poter andare al bar o in centro dopo una giornata di lavoro. Rimane il nostro vecchio 'pallino' del fondo di garanzia, per tutelare contemporaneamente i lavoratori e i proprietari delle abitazioni: finora, però, non è stato fatto nulla».

Naturalmente, c'è ancòra una macroquestione. Che riguarda, una volta di più – e forse più plasticamente ancòra – Soumaila e il miglior modo per farne memoria: portando alto il suo nome, certo, ma anche raccogliendo il suo testimone e lottando le sue battaglie.
Così, Aboubakar Soumahoro fa sapere che il 22 settembre si terrà, a Foggia, un'Assemblea nazionale di tutti i lavoratori del segmento-agricoltura (promossa proprio dall'Unione sindacale di base), nel corso della quale sarà varato un Codice etico destinato a lavoratori, imprenditori del settore e anche ai cittadini-consumatori. Il Codice etico sarà intitolato proprio a Soumaila Sacko: non un normale segno identitario come può essere un riconoscimento nella toponomastica di un luogo solo in parte vissuto, ma un simbolo di significatività di un'esistenza brutalmente e precocemente stroncata, contraddistinto dal 'filo rosso' con le lotte per i lavoratori agricoli che hanno scandito la pur breve vita di Soumaila.