Reggio, Potere al Popolo partecipa al 25 aprile: "Giornata di lotta e non di ricorrenza"

Una giornata di lotta, non una ricorrenza. Con questo spirito Potere al Popolo il 25 aprile parteciperà alle iniziative organizzate a Reggio Calabria per ricordare la Liberazione dal nazifascismo e mercoledì mattina alle 10 sarà presente con i propri militanti e simpatizzanti di fronte alla Stele del partigiano per la commemorazione organizzata dall'Anpi, mentre nel pomeriggio prenderà parte alla manifestazione del centro sociale Cartella.
"Sono iniziative a cui partecipiamo con convinzione – sottolineano da Potere al Popolo – ma la nostra battaglia antifascista si costruisce ogni giorno".
Per Potere al Popolo, la Resistenza non è memoria, ma un insegnamento quotidiano che rinnova nella pratica il vero significato della lotta di Liberazione. Il movimento di massa che ha portato alla cacciata dei nazifascisti iniziato con gli scioperi del marzo '43 a Torino e Milano non mirava solo a fermare la guerra e abbattere il regime di Mussolini, ma puntava a trasformare la società per eliminare disuguaglianze e sfruttamento.
Per questo – sottolineano da Potere al Popolo – quella battaglia non può considerarsi conclusa. In un'epoca dove si assiste al progressivo sdoganamento delle formazioni fasciste e naziste di ogni genere e grado, utilizzate come già in passato dalla classe dominante a sostegno delle politiche più razziste e retrive, noi continuiamo ad essere partigiani.
Siamo partigiani contro le politiche del "decoro urbano" e della deportazione legalizzata inaugurate dal ministro Minniti e sposate dalla destra.
Siamo partigiani contro le accozzaglie di governo che vedono Cinque stelle e altre forze politiche cercare la quadra sulla sopraffazione di classe e l'esclusione degli ultimi.
Siamo partigiani contro la guerra fra poveri che tanti vogliono fomentare perché utile a chi vuole lavoratori, disoccupati e ultimi divisi, impauriti e ancor più ricattabili.
Siamo partigiani contro le pratiche di esclusione ed emarginazione sociale che hanno ispirato gli ultimi esecutivi.
Siamo partigiani contro la progressiva erosione dei diritti al lavoro, alla casa, alla sanità, alla scuola, all'assistenza pubblica, all'esercizio di attività politica e sindacale.

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Lo diciamo con l'orgoglio di chi si sente erede di una battaglia che non è di tutti, ma solo di quanti credono in una società più giusta e più eguale.
Da anni si assiste a un progressivo svuotamento del significato del 25 aprile, ridotta ad una delle tante giornate commemorative istituite per decreto. Oggi più che mai siamo convinti che il 25 aprile non è e non può essere una semplice ricorrenza, un mero seppur necessario esercizio di memoria storica, ma occasione di analisi e di critica, di condivisione di lotte e esperienze, di rilancio di una sempre più urgente Resistenza!