Legalità, oggi a Bova Marina incontro dibattito

Si svolgerà oggi pomeriggio alle 17.30 presso il Cineteatro don Bosco di Bova Marina la conferenza promossa dall'Oratorio Salesiano di Bova Marina e realizzata dalle varie Associazioni presenti al suo interno, con il patrocinio della Fondazione Onlus Caterina Marzano, ed inserito all'interno del più ampio percorso sulla legalità (#iocicredo#iocisono-percorsi di legalità per dare un senso al futuro), nasce pertanto con l'intento di far maturare o consolidare nei ragazzi e giovani una coscienza critica che permetta loro non solo di riconoscere atteggiamenti che ledono la libertà dell'altro ma anche di prevenire o arginare comportamenti di emulazione negativa di alcuni modelli urbani e mediatici.

A guidare i presenti e a farli riflettere su un tema così complesso, tre relatori d'eccellenza.

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Suor Carolina Iavazzo, già collaboratrice diretta di Padre Pino Puglisi e responsabile del centro "Padre Nostro" nel quartiere Brancaccio di Palermo.Tenente Cosimo Sframeli, autore del libro "A 'ndrangheta. Evoluzione e forme di contrasto" e attualmente Comandante di Plotone e insegnante alla Scuola Allievi Carabinieri.Dr. Fulvio D'Ascola, sociologo dei processi culturali e del territorio,

i quali, a diverso titolo e a seconda della propria specificità, affronteranno il tema del convegno lasciando ampio spazio al proprio vissuto quotidiano al loro bagaglio esperienziale.

Dalla ricostruzione storica degli eventi che hanno portato alla barbara uccisione di Padre Pio Puglisi, ponendo l'accenno alla sua battaglia contro mafia, come modello di impegno civile di testimonianza cristiana, come emblema del modo straordinariamente ordinario di essere cristiano e di essere prete e, per ciò stesso, inevitabilmente voce critica di ogni comportamento contrastante col diritto alla vita e coi diritti fondamentali dell'uomo, alla contestualizzazione degli eventi che hanno portato all'affermarsi di quella che può essere considerata una delle piaghe più antiche della nostra società e alla risposta dello Stato a tale fenomeno, fino ad di analizzare le profonde cause culturali e forse anche antropologiche che hanno permesso lo sviluppo di tale fenomeno e "tirare le somme" cercando di individuare nuove possibili strategie e soluzioni, senza trascurare l'aspetto forse più inquietante: il fascino eserci­tato dall'immaginario mafioso sulla cultu­ra socialmente condivisa e, al tempo stes­so, la sostanziale invisibilità di chi si im­pegna quotidianamente per il contrasto sociale alle organizzazioni e alle culture mafiose.