La resistenza al cambiamento dell’Asp di Reggio Calabria: parla Scura

Scura Massimo 500 nuova"Il protocollo d'intesa sottoscritto con l'Inps ha trovato una iniziale avversità, in particolare tra i medici, ma adesso le cose vanno decisamente meglio". A dirlo è stato il Commissario per il rientro del debito sanitario Massimo Scura incontrando a Reggio Calabria i giornalisti insieme al presidente dell'Inps Tito Boeri. Scura, sollecitato dai giornalisti, è entrato anche nel merito dell'attuale momento in cui versa il sistema sanitario calabrese. "La Calabria, purtroppo - ha detto - rimane ancora all'ultimo posto in molti indicatori: per il reddito, per la qualità della vita; ma prima per assenteismo secondo i dati ministeriali, come nel caso dell'ospedale di Locri, che ne sconta un alto indice. Abbiamo anche, secondo i dati, la peggiore Asp d'Europa, quella di Reggio Calabria e, di converso, fa rabbia notare che in altre regioni ci sono moltissimi calabresi che esercitano le professioni medico-sanitarie che danno lustro a quelle realtà e che vorrebbero tornare a completare il loro percorso professionale in Calabria. Un esperimento che abbiamo già avviato con la cardiochirurgia a Reggio Calabria, che nel 2017 ha fatturato oltre sei milioni di euro offrendo servizi di primordine agli ammalati, e che sta contribuendo all'abbattimento del debito derivante dall'emigrazione sanitaria.

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Ma così come tanti chiedono di tornare a lavorare in Calabria, altri, invece, si oppongono al cambiamento. Ma i processi sono stati avviati e nessuno potrà fermarli. A partire dalla gestione dell'Asp di Reggio Calabria, dove le procedure di prese in carico e di liquidazione delle fatture dei fornitori hanno fatto registrare anomalie che stiamo correggendo, fino anche a pensare di commissariare l'ufficio ragioneria dell'ente.

Ed ancora, da mesi stiamo tentando di emanare un bando per il potenziamento proprio del personale ragionieristico all'Asp di Reggio Calabria, e invece siamo costretti a rinviare continuamente le procedure per evidenti anomalie. Pensate che nel curriculum di uno dei candidati era riportato tra i titoli quello di avere collaborato con un contratto al 50% nella struttura di un consigliere regionale". "E' chiaro - ha concluso Scura - che così non si può andare avanti. Bisogna invece avere il coraggio di andare a Roma e battere i pugni sul tavolo se si vuole salvare la sanità calabrese".