“Vello d’oro-Martingala”: le mire del gruppo Scimone sulla Reggina Calcio di Lillo Foti

fotilillo 500di Claudio Cordova - Tre imprenditori vicini alla 'ndrangheta. Tre soggetti capaci di movimentare flussi di denaro molto importanti. Tre protagonisti delle inchieste "Vello d'oro" e "Martingala", con cui le Dda di Firenze e Reggio Calabria hanno stroncato un lucroso giro d'affari che per anni avrebbe gonfiato le tasche dei clan: Antonino Mordà, Pietro Canale e Antonino Scimone.

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Dalle intercettazioni raccolte da Guardia di Finanza e DIA, con il coordinamento del pm antimafia, Stefano Musolino, emerge come Mordà e Canale avessero pensato all'utilizzazione del cd. "Sistema Scimone", in relazione alle necessità economiche della Reggina Calcio S.p.a., allorchè questa si era trovata in una situazione di sostanziale decozione che l'avrebbe, di lì a poco, condotta al fallimento. Scimone, infatti, era un maestro nella consumazione di plurime condotte di emissione di fatture per operazioni inesistenti e riciclaggio e governava una struttura organizzata di persone fisiche ed imprese necessarie alla realizzazione dei propri piani.

Lo strumento contrattuale della joint venture, diventa, nelle mani di Scimone, un flessibile congegno che viene piegato alle diverse esigenze che lo stesso ha necessità, di volta in volta, di soddisfare. Un chiaro esempio sarebbe costituito da un investimento nella

Reggina Calcio di Lillo Foti, allorquando si concretizzava il fallimento della stessa. Alla società erano interessati sia Scimone, sia Giuseppe Nirta, considerato uomo della 'ndrangheta della fascia jonica e legato alla storica cosca.

La circostanza si evince dal contenuto di una conversazione tenutasi in data 16.06.2014 presso l'ufficio di Mordà. Gli interlocutori sono, oltre allo stesso Mordà, Antonio Scimone e Giuseppe Nirta. In quella circostanza benché i dialoghi captati risultino a tratti incomprensibili, gli inquirenti deducono che lo Scimone e Nirta erano intenzionati ad investire nel mondo del calcio, e segnatamente nella società calcistica Reggina. Per ottenere informazioni in merito alla situazione della Reggina, e quindi al fine di capire meglio la convenienza dell'investimento progettato, si rivolgono a Mordà. Questi dà qualche notizia in merito a quanto richiesto: parla della situazione di difficoltà economica in cui la società versa e del fatto che qualcuno della Reggina, verosimilmente il Presidente Lillo Foti, "è andato fuori da Reggio, perché andava trovando imprenditori". Mordà parla anche della situazione di confusione a livello amministrativo, soprattutto dopo l'arresto di Giovanni Remo, vice Presidente della Reggina nonché cognato del boss Michele Labate. Riferisce in merito alle dimissioni di Lillo Foti: "Poi intelligentemente ..inc... si era pure dimesso come presidente, e l'aveva fatto con tutti questi giovanotti per non capire che ci sia una continuità"

Tuttavia Mordà chiarisce da subito che al fine di ottenere approfondite ed aggiornate notizie in merito alla situazione della Reggina si devono rivolgere a Pietro Canale, imprenditore attivo nel settore energetico, considerato vicino alla cosca De Stefano.

Uno stralcio della conversazione:

MORDÀ: E allora. È in grosse difficoltà – INC –grosse difficoltà – INC –è andato fuori da Reggio, perché andava trovando imprenditori – INC – è stato – INC – l'altra sera con Pietro – INC – perché lo hanno sostituito – INC –e bene, scendendo in serie C , perché lui tutti i finanziamenti – INC – perché lo sai , c'è Remo nel mezzo, comunque, so che un Ficara – INC – molti lavori – INC – per il Mc Donald's, tutte queste cose, tutti questi rapporti glieli ha creati – INC – si è sposata sua figlia sabato 180mila euro di matrimonio , luci, cose e... e so che era, e infatti figurati hanno messo pure la sicurezza dentro la chiesa – INC – si spaventavano, perché lui era già stato presidente della lega, cose, e ha messo pure la sicurezza nel matrimonio, guardie del corpo – INC – si spaventavano – INC – qualche pazzo – INC – nella sala , intimo, intimo a in questo momento a Reggio Calabria è solo... Ficara, intimo, intimo, intimo... cioè lui è l'ha dentro, perché manda suo genero , ma più , è lui, è lui l'ha dentro , so che ha difficoltà per scrivere la squadra perché gli mancavano i soldi – INC – non c'è problema perché, non c'è, però l'unica cosa... si sono resi conto come tornarli

SCIMONE: – INC –

MORDÀ: – INC – fai le cose per bene – INC – diciamo , perché loro dalla Reggina hanno tolto pure il consiglio... il consiglio, perché con l'arresto di Giovanni Remo , tu sai che Giovanni Remo era vice presidente della Reggina Calcio , Giovanni Remo è cognato di Michele Labate – INC –ha azzerato a Favasuli, a questi li ha cacciati, ed ha fatto – INC – nel consiglio – INC – (sovrapposizione di voci)

SCIMONE: – INC – li ha cacciati?

MORDÀ: li ha cacciati – INC –per non fargli il sequestro della Reggina, c'è stato un momento, poi intelligentemente – INC –si era pure dimesso come presidente, e l'aveva fatto con tutti questi giovanotti per non capire che ci sia una continuità

SCIMONE: si, si

MORDÀ: perché sono – INC – però lui – INC – si è dimesso, si sono dimessi tutti, insomma, pure il dottore Favasuli – INC –insomma, lui è proprio – INC – giovedì, quindi Pietro ha tutto lo schema preciso di come stanno le cose della Reggina Calcio, perché lui ha – INC – mi ha detto Pietro, sabato pomeriggio , mi ha detto, mi ha mostrato – INC – faceva i conti nella sulla scrivania la dietro (ndr, sorride) – INC –

SCIMONE: – INC –

MORDÀ: ah?

SCIMONE: – INC –

MORDÀ: – INC – Pietro ha la situazione, più chiara possibile, della Reggina Calcio, perché è andato a chiedergli, visto i rapporti – INC – cioè voglio dire, nella Reggina Calcio e anche quell'altro... aspetto, quindi ha due aspetti

Mordà fa notare una strana coincidenza: qualche giorno prima ha analizzato con Canale la situazione debitoria della Reggina, e "gli ho detto a Pietro, qua ci voleva Antonio – INC – ma, dice, figurati Antonio nel calcio". Con questa affermazione, Mordà da un lato dà contezza dell'interessamento di Scimone a "mettere soldi" nella Reggina, dall'altro evidenzia che sia lui che Canale sono pienamente consapevoli delle notevoli disponibilità finanziarie di quest'ultimo.

Uno stralcio della conversazione:

MORDÀ: questo aspetto, perché Pietro sa tutta la situazione della Reggina , così – INC – (ndr, parla ridendo e ciò che dice risulta incomprensibile) ma ti giuro – INC – gli abbiamo detto – INC – gli ho detto a Pietro, qua ci voleva Antonio – INC – ma, dice, figurati Antonio nel calcio, ma Pietro sa preciso quanto gli mancano, perché venerdì prima di sposarsi, sabato si è sposata sua figlia (ndr, figlia di Lillo Foti), Pietro se lo è curato nel matrimonio – INC – figurati , mi ha mostrato la fotografia mentre lui si teneva la testa e gli scriveva

Insomma, Canale sarebbe intimo del Presidente Lillo Foti, il quale a dire di Mordà "a pila (ndr, i soldi) oltre Italia ce l'ha sicuro", e pertanto è preferibile parlare con lui.

La conversazione, dunque, palesa come i due imprenditori reggini avessero la chiara consapevolezza che Scimone gestisse una vera e propria società di servizi criminali alla quale gli stessi, stabilmente e continuativamente, si rivolgevano per conseguire benefici criminali.