“Calabria d’autore”, dal 22 febbraio in libreria il libro che racconta la Calabria

Dopo "Milano d'autore", "Roma d'autore", "Monaco d'autore", "Bologna d'autore" e "Genova d'autore", la collana "Città d'autore", a cura di Gabriella Kuruvilla, ospita una nuova antologia dedicata alla 'punta del nostro stivale': è "Calabria d'autore", in libreria dal 22 febbraio 2018.

L'antologia raccoglie dieci racconti di autori locali (e non) legati per diverse ragioni a alla Calabria:
Ivan Arillotta, Emmanuele Bianco, Angela Bubba, Giada Diano, Vins Gallico, Mimmo Gangemi, Gabriella Kuruvilla, Massimo Laganà, Emanuele Milasi, Gianfrancesco Turano.

Calabria bella e dannata: un cliché, forse; uno stato d'animo, sicuramente. Realtà geografica e metafisica, questa regione in fondo allo stivale sembra un ossimoro vivente: indolente e indomita, apatica e passionale, docile e faticosa, abbandonata e rimpianta, amata e maledetta.

Tra apici di poesia e abissi di illegalità, viene bagnata e divisa da due mari: il Tirreno su cui scendono le montagne e lo Ionio invaso da distese di sabbia. Metafora perfetta di una tensione autodistruttiva, è terra di passaggio, dominata e mai posseduta, stretta tra la Magna Grecia e i Borboni. Frammentata in cinque province e deturpata dalla 'ndrangheta, appare condannata al sottosviluppo e costretta a esportare le sue migliori intelligenze. Nonostante questo, rimane capace di slanci e fremiti vitalissimi.

Di tutto ciò, e di altro, parlano i dieci racconti di questa antologia curata dalla scrittrice e pittrice Gabriella Kuruvilla e nata da un'idea del calabrese doc Massimo Laganà. Ai loro testi si affiancano quelli di altri otto scrittori, che di questa regione sono originari. Le loro storie ci conducono alla scoperta geografica ed emotiva di una complessa e contraddittoria terra: tra l'illusione della Fata Morgana e l'affiliazione alle logge massoniche; i fantasmi del borgo di Pentadattilo e la scoperta dell'amore in un paesino della Sila; una città distrutta dal sisma e una costa erosa dal mare; il mondo delle gelsominaie calabresi e un particolare sequestro in Aspromonte; il Lungomare di Reggio e una morte tra gli ulivi della piana. Ne esce così un affresco a più voci, e più stili, che di questo territorio restituisce ombre e luci, malinconie e speranze, incubi e sogni: la sua realtà ma, anche, tutta la sua magia.

Prima presentazione:
30 marzo > Associazione Culturale "Incontriamoci Sempre per il Volontariato"
Sala-Museo "Il ferroviere" - Stazione FS S. Caterina, Reggio Calabria

I RACCONTI
Rocco e non lo sai di Ivan Arillotta
Aestas di Emmanuele Bianco
Gli dèi di Angela Bubba
Ricordati della felicità di Giada Diano
Cari colleghi di Vins Gallico
Trentasette secondi di Mimmo Gangemi
La Fata Morgana di Gabriella Kuruvilla
Siamo solo noi di Massimo Laganà
Hastag Pentedattilo di Emanuele Milasi
Fratello Leonida, piccolo architetto dell'universo di Gianfrancesco Turano

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GLI AUTORI

Ivan Arillotta è nato nel 1972 a Reggio Calabria, dove attualmente vive, nonostante le apparenze (di solito, seduto su una panchina, viene scambiato per una statua di cera). Insegna filosofia e trascorre la maggior parte del suo tempo a risolvere problemi che nessuno ha mai risolto e, soprattutto, che nessuno ha mai creato. Dirige la webzine letteraria www.unonove.org. Ha pubblicato racconti e interventi in antologie e riviste online e cartacee («Sud», «Argo», «Nazione Indiana», «Carmilla») e una raccolta di dialoghi dal titolo Comprendersi è una specie rara d'incidente (Ottolibri Edizioni, 2014). Ama i suoi alunni, il teatro, il silenzio e l'incompatibilità di queste tre cose. Ama scrivere, ma è convinto che, a parte rare eccezioni, non valga la pena d'insozzare fogli con le sue storie. Ogni tanto produce aforismi che sono certamente più noti di lui. Ama Beckett, Wittgenstein, Sartre e Camus sopra tutti, a parte una donna, più viva di questi signori. Non morirà saggio: piuttosto, non morirà affatto.

Emmanuele Bianco è nato a Milano nel 1983, ma vive a Roma dove lavora nel cinema dal 2006. Ha pubblicato per Fandango Libri i romanzi Tiratori Scelti (2010) e E quel poco d'amore che c'è (2011). Ha pubblicato il racconto Tutti convocati per l'antologia del "Corriere della Sera"; Era l'anno dei mondiali e Sotto un cielo che non ride mai per l'antologia Terra edita da Città del Sole Edizioni (2010). Ha scritto per «D» e "La Repubblica" e gioca nell'Osvaldo Soriano F.C., la nazionale italiana scrittori. A settembre è uscito per Baldini&Castoldi il suo nuovo romanzo La pura carne.

Angela Bubba è nata nel 1989 a Catanzaro. Col suo primo romanzo, La casa (Elliot, 2009), ha vinto la terza edizione del premio What's Up Giovani Talenti ed è stata finalista al premio Strega, al premio Flaiano, al premio John Fante e al premio Giuseppe Berto. Per Bompiani ha pubblicato nel 2012 il suo secondo libro, MaliNati, a cui sono seguiti Via degli Angeli (2016), scritto insieme a Giorgio Ghiotti e con la prefazione di Sandra Petrignani, e Preghiera d'acciaio (2017). Suoi scritti sono apparsi anche su «Nuovi Argomenti» e «Nazione Indiana». Recentemente un suo saggio, Elsa Morante madre e fanciullo. Intensità di archetipi e sogni nella vita di una scrittura (Carabba, 2016), ha vinto il Premio Elsa Morante per la critica. Vive a Roma, dove ha intrapreso un dottorato di studi in Italianistica su Anna Maria Ortese.
Giada Diano, nata a Reggio Calabria, è laureata in Lingue e Letterature straniere e ha conseguito un dottorato di ricerca in studi inglesi e anglo-americani presso l'Università di Catania.
Legata a Lawrence Ferlinghetti da un rapporto di profonda amicizia, è traduttrice in Italia del poeta americano, nonché sua biografa ufficiale (Io sono come Omero, Feltrinelli, 2008). Esperta di controcultura americana, ha condotto seminari su alcuni dei più importanti poeti e scrittori della beat generation e ha curato importanti mostre d'arte internazionale. Collabora con diverse case editrici italiane e americane, tra cui la City Lights Bookstore di San Francisco e la Liveright Press di New York per la quale ha curato il volume Writing Across the Landscape, re¬centemente pubblicato in lingua italiana da Il Saggiatore nel 2017 (Scrivendo sulla strada: diari di viaggio e letteratura).

Vins Gallico, nato a Melito Porto Salvo nel 1976, ha pubblicato Portami Rispetto (Rizzoli, 2010), Final Cut (Fandango Libri, 2015), romanzo opzionato per la realizzazione di una serie tv e La Barriera (Fandango Libri, 2017). Lavora per L'Orma Editore, scrive per "Il Fatto Quotidiano" e fa parte dell'associazione Piccoli Maestri.

Mimmo Gangemi (Domenico Gangemi) è nato a Santa Cristina d'Aspromonte nel 1950 e risiede a Palmi. È ingegnere civile e ingegnere clinico. Ha pubblicato diversi romanzi, alcuni dei quali vincitori di premi letterari: Un anno d'Aspromonte (Rubbettino, 1995), romanzo d'esordio di cui nel 2014 esce una riscrittura, Il prezzo della carne (Rubbettino); Quell'acre odore di aglio (REM, 1998), riscritto e pubblicato da Bompiani nel 2015 col titolo Un acre odore di aglio; Pietre nel levante (So.Se.d, 2001); Il passo del cordaio (Il Sole 24 Ore, 2002); '25 nero (Pellegrini Editore, 2004); la trilogia Il giudice meschino (Einaudi, 2009, vincitore del Premio selezione Bancarella 2010), Il patto del giudice (Garzanti, 2013) e La verità del giudice meschino (Garzanti, 2015); La signora di Ellis Island (Einaudi, 2011). Collabora con varie testate e, dal gennaio 2010, è commentatore/editorialista per "La Stampa". Tiene la rubrica Il racconto su «Calabria on Web» e cura il sito telematico del Consiglio regionale. È componente della giuria del Premio letterario Tropea e del Premio Giuseppe Berto. Ha lavorato come sceneggiatore, per la televisione e il teatro.

Gabriella Kuruvilla, scrittrice e pittrice italo-indiana, è nata a Milano nel 1969. Laureata in architettura e giornalista professionista, collabora con vari quotidiani e riviste e ha esposto i suoi quadri in Italia e all'estero. Ha pubblicato il romanzo Media chiara e noccioline (DeriveApprodi, 2001 – uscito con lo pseudonimo di Viola Chandra), il libro di racconti È la vita, dolcezza (Baldini Castoldi Dalai, 2008 e Morellini Editore, 2014), il libro per bambini Questa non è una baby sitter (Terre di Mezzo, 2010 – con illustrazioni di Gabriella Giandelli) e il romanzo Milano, fin qui tutto bene (Laterza, 2012). Per Morellini Editore, dal 2014, cura la collana Città d'autore, per cui sono uscite le antologie Milano d'autore (2014), Roma d'autore (2015), Monaco d'autore (2016), Bologna d'autore (2016) e Genova d'autore (2017), di cui ha disegnato le copertine e che comprendono anche i suoi racconti. Per lo stesso editore, dal 2017, illustra le copertine della collana Varianti. Altri suoi racconti si trovano in diversi volumi, tra cui l'antologia Pecore nere (Laterza, 2005) e la Smemoranda 2014. Nel 2017 ha pubblicato una fiaba, per la rivista «Style Piccoli» (numero luglio/agosto).

Massimo Laganà nasce a Reggio Calabria il 10 maggio 1966. A vent'anni e metà università si trasferisce a Milano. Dopo un limitato numero di vicissitudini, elegge Bergamo come città del cuore. Dottore in Giurisprudenza per amore di papà, diventa giornalista professionista nel 1992. Scrive sul settimanale «Oggi», dove ha anche un blog, che si chiama L'informazione dilaga. Adora la parmigiana della mamma e i suoi figli. Gli piace dire che ha lavorato a «L'Europeo». Per Morellini Editore ha partecipato alle antologie Milano d'autore (2014), Roma d'autore (2015), Bologna d'autore (2016) e Genova d'autore (2017) con i racconti Telefonami tra vent'anni, Niente da capire, Quale allegria e Pezzi di vetro. Sempre per Morellini Editore ha partecipato all'antologia Vinyl. Storie di dischi che cam¬biano la vita (2017), con il racconto Un bacio davanti a quel portone, scritto insieme a Vito Ribaudo.
Emanuele Milasi, zio di dodici nipoti, nasce a Reggio Calabria nel 1984. Si è laureato in Scienze della Comunicazione a Siena e ha conseguito il Master biennale in Scrittura e Storytelling presso la Scuola Holden. Nel 2013 è stato selezionato dal Dipartimento della Gioventù – Governo Italiano per frequentare un corso di specializzazione professionale in Cinema e New Media alla UCLA – University of California Los Angeles. È sceneggiatore del documentario Made in Italy, per la regia di Valentina Be, che nel 2016 ha inaugurato in Italia il canale televisivo Fox Life. È autore di videoclip, pubblicità e documentari come Gramsci 44, uscito al cinema nel 2016. È sceneggiatore di numerosi cortometraggi, fra cui The Barefoot Humanity e The Angry Men, entrambi per la regia di Americo Melchionda, con i quali vince numerosi premi internazionali. Attualmente sta scrivendo per Mommotty Produzioni un film di animazione. Dal 2006 è direttore artistico del Pentedattilo Film Festival – festival internazionale di cortometraggi.

Gianfrancesco Turano è nato a Reggio Calabria nel 1962. Dopo avere fallito nel football, ha abbandonato la carriera di filologo classico e si è dato al teatro riportando un successo modico e di brevissima durata. Mentre apprendeva il mestiere di narratore, ha esercitato la professione di cronista economico-finanziario con grande apprezzamento di bancarottieri e tangentari che lo hanno querelato un'ottantina di volte. Ha pubblicato cinque romanzi: Ragù di capra nel 2005, Catenaccio! nel 2005 e L'ultima bionda nel 2007 per Dario Flaccovio; Remedia amoris per Cairo Editore nel 2009; Contrada Armacà per Chiarelettere nel 2013 e i due saggi Tutto il calcio miliardo per miliardo (Il Saggiatore, 2007) e Fuorigioco con Chiarelettere (2012). Ha una figlia oggettivamente bellissima. Lavora per il settimanale «L'Espresso». Vive sui mezzi di trasporto. Dorme qui e là.