L'imprenditore Nino Mordà uomo delle cosche di 'ndrangheta

mordaelettronicadi Claudio Cordova - La sua figura emerge già diversi anni fa nei rapporti tra Dominique Suraci e Giuseppe Crocè, entrambi noti imprenditori nel settore della grande distribuzione, entrambi oggi alla sbarra nel processo antimafia "Sistema-Assenzio". Nino Mordà, quando la relazione imprenditoriale tra Suraci e Crocè sta per rompersi viene indicato come uomo adatto a mediare. L'imprenditore, attivo con i negozi "Mordà Elettronica" in città sarebbe un uomo dall'importante peso criminale, anche in virtù della propria vicinanza alla famiglia Araniti di Sambatello.

Mordà viene coinvolto nell'inchiesta "Martingala", curata dal pm Stefano Musolino, sull'asse Reggio Calabria-Firenze: a decine le persone in manette, tra cui, appunto Mordà, raggiunto dal provvedimento di fermo firmato dalla Dda.

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Sul conto di Mordà riferisce il collaboratore di giustizia Enrico De Rosa, "volto borghese" della 'ndrangheta, per anni attivo nel settore immobiliare. De Rosa inserisce Mordà tra gli imprenditori espressione della ndrangheta alla luce della relazione di disponibilità palesata con i vertici dell'ala militare della cosca De Stefano e delle stesse modalità attraverso le quali costoro palesavano la sussistenza di interessi criminali nell'impresa gestita dal Mordà, che consentivano loro di atteggiarsi alla stregua di compartecipi della stessa.

Dal verbale del novembre 2014:

DR. STEFANO MUSOLINO (PM): va bene...ha avuto modo di conoscere Nino Mordà di "Mordà Elettronica"?

ENRICO DE ROSA: si , con Demetrio Sonsogno e Vincenzino Zappia nelle occasioni tipo di...vi ricordate che vi ho detto che a Scordino (si tratta, in realtà, di Vincenzo Morabito, noto al collaboratore con lo pseudonimo di Dino Scordino; è un soggetto dedito alle truffe, anche nel settore dell'elettronica che agiva in sinergia operativa con Demetrio Sonsogno) lo hanno arrestato ed hanno perso tutto quel materiale là? Ecco ...quindi non avevamo più un punto di riferimento a livello di elettrodomestici e cose e noi andavamo... Mimmo (si tratta di Demetrio Sonsogno; n.d.r.) mi disse che se dovevo comprare qualcosa o dovevo fare qualcosa, era preferibile andare da Mordà che era un amico nostro. Cioè che era con noi...ed io... la abbiamo preso il tablet, un Samsung Note 10.1, un climatizzatore, una lavatrice, un forno, che cazzo altro abbiamo preso...un pc, ma anche...tutti quanti, sia io che Zappia, tutti quanti là ci ...io quando andavo la dicevo: "mi manda Mimmo, mi manda Enzo", quelli là mi dicevano "prenditi quello che vuoi e poi facciamo il conto", questo era...però poi a me non mi serviva niente quindi soltanto queste cose ho preso...

DR. STEFANO MUSOLINO (PM): ed in che tipo di relazione? Qual era la relazione? Quella dei macellai che si...

ENRICO DE ROSA: no, era una relazione diversa, era una relazione più stretta e più...come vi posso dire, più dentro, non era una relazione in cui uno entrava e loro si offrivano, noi entravamo là senza dire A,B,C,D,E,F,G...entravamo come se fosse nostro, questo era l' atteggiamento che avevamo...

CAP. GABRIELE TADOLDI (PG): ma si riferisce forse il dottore alla sua persona nei vostri confronti...

ENRICO DE ROSA: eh...entravamo come se fosse nostro, con come se...

DR.STEFANO MUSOLINO (PM): come se loro riconoscessero di avere dei diritti di

partecipazione a quella attività?

ENRICO DE ROSA: assolutamente si...assolutamente si... cioè questo ve lo dico con cognizione di causa, anche tipo quando mi dovevano consegnare il frigorifero, quello si è messo a disposizione tipo...in tutto e per tutto...quindi insomma non è che c'era ...non è che c'era...non c'era un rapporto, aspettate, volete...voglio concentrarmi per bene per farvi un esempio...in maniera tale che voi vi rendete conto. Quando Mimmo si riferisce a ....omissis....., mi dice che ....omissis..... è dei De Stefano e che glielo gestisce ....omissis....., nell'istante in cui, nell'istante in cui tipo...poi mi parla dei Mordà, non mi dice questa identica cosa, però l'atteggiamento ed il modo di fare è lo stesso identico, questo voglio dire, come se la compartecipazione dei De Stefano fosse la stessa identica cosa...

In un successivo verbale, del febbraio 2015, De Rosa specifica:

DR. STEFANO MUSOLINO (PM): ...omissis......Un altro soggetto che si inserisce in questo contesto qui è Nino Mordà di " Mordà Elettronica" per intenderci...

ENRICO DE ROSA: Nino Mordà io ho appreso da Demetrio Sonsogno che è una persona vicina alle cosche De Stefano, "un amico nostro" questo è stato il termine...in più di un'occasione andammo ad acquistare dei prodotti di elettronica ed elettrodomestici lì, in particolare quando io stavo con Ada Ripepi, c'era la necessità di alcuni climatizzatori a casa, delle pompe di calore, in particolare uno era anche portatile e mi ricordo che in quell'occasione io andai da Mordà a prenderlo e mi fece uno sconto pauroso...anche un tablet tipo 50 euro...

DR.STEFANO MUSOLINO (PM): Sconti in quanto lo riconosceva vicino a Sonsogno? L'aveva visto, gli era stato presentato...

ENRICO DE ROSA: Io con Enzo Zappia e con Sonsogno sono andato...

DR.STEFANO MUSOLINO (PM): Ah è andato insieme...

ENRICO DE ROSA: Si diciamo che se io andavo con Enzo o con Mimmo, una volta bastava che mi vedevano e poi ero a posto, non c'era più nessun problema...come vi posso dire...

DR.STEFANO MUSOLINO (PM): Ma questo dappertutto, c'era qualche posto dove questo effetto non funzionava...

ENRICO DE ROSA: No...no...al 99% dappertutto...

DR.STEFANO MUSOLINO (PM): Ma quindi gli descrivevano Mordà come amico solo perché faceva loro...

ENRICO DE ROSA: No...vicino alle cosche... è differente...un'altra cosa...

DR.STEFANO MUSOLINO (PM): Ah ecco...non era solo il fatto che vi faceva lo sconto...

ENRICO DE ROSA: Paragonarvelo ad un ....omissis..... .

DR.STEFANO MUSOLINO: Quel ....omissis..... che comunque...

ENRICO DE ROSA: Quel ....omissis..... che comunque sia vengono tutte dalla fonte che sempre De Stefano...

DR. STEFANO MUSOLINO (PM): Quindi in qualche maniera come espressione...

ENRICO DE ROSA: Come espressione...assolutamente si...

Le indagini avrebbero accertato come Mordà utilizzasse le sue imprese per sviluppare imponenti attività di riciclaggio, sicché lo sfruttamento anche da parte del Marcianò della liquidità proveniente alle aziende da tali illeciti flussi economici, è del tutto coerente con la loro natura e con la funzione strumentale alla gestione di tali interessi criminali delle imprese dello stesso Mordà.

Le indagini hanno, infatti, accertato come il Mordà avesse a disposizione una vera e propria struttura operativa e logistica, grazie alla quale poteva gestire i suddetti flussi finanziari illeciti, depositandoli presso soggetti fidati, procedendo al loro riciclaggio, al fine di garantirne l'utilizzo economico, concedendo presti ed altri finanziamenti, praticando l'usura e le estorsioni necessarie a recuperare i profitti così accumulati.

L'imprenditore reggino non si sarebbe fatto scrupoli a intrecciare rapporti di natura economica (illecita) con soggetti anche estranei alla Calabria, sotto il profilo geografico. Interessanti, sul punto, le dichiarazioni del broker Luca De Filippo Per un verso queste confermano le sue rilevanti capacità economiche ed il suo coinvolgimento in significative operazioni finanziarie fraudolente, unitamente a Mimmo Gallo, per altro verso sono utili al fine di intendere quale fosse la percezione sociale e, quindi, anche imprenditoriale di Mordà la cui persona era diffusamente trattata con modalità ossequiose ed espressive di forme di rispetto, logicamente incompatibili con il suo semplice ruolo di piccolo imprenditore commerciale. Ed infatti, la diretta percezione esperienziale del diffuso sussiego sociale che circondava la persona di Mordà (di cui aveva avuto diretta contezza lo stesso De Filippo), avevano indotto in alcuni soggetti che si interfacciavano sotto il profilo economico mostra il vivo timore che, in caso di esito negativo degli investimenti finanziari che quest'ultimo gestiva per conto di Mordà, egli potesse subire conseguenze nefaste.

Dunque, il timore indotto non era che il riflesso dell'intimidazione ed assoggettamento sociale che veniva percepito in occasione del relazionarsi con Mordà.