L'Avis comunale di Reggio Calabria firma contro la ndrangheta in Prefettura

"La legalità si alimenta con la partecipazione e la cittadinanza attiva, pertanto anche la donazione di sangue contribuisce in modo significativo a diffondere la cultura del rispetto dell'altro e dell'impegno civile contro le mafie ed ogni forma di prevaricazione". Questo il commento della presidente dell'Avis comunale di Reggio Calabria Myriam Calipari che, accolta dal prefetto Michele Di Bari e accompagnata dal consigliere nazionale Mimmo Nisticò, dai consiglieri reggini Ignazio Parrino e Anna Foti e dal responsabile del gruppo giovani di Reggio Marco Nisticò, ha apposto la firma contro la ndrangheta sul Registro di Cittadinanza consapevole.

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"Vi ringrazio per il prezioso contributo che rendete quotidianamente alla nostra comunità, espletando l'attività di sensibilizzazione e raccolta di sangue", ha affermato il prefetto Michele Di Bari che si è impegnato a stare concretamente al fianco dell'Avis nella divulgazione di questo importante messaggio di solidarietà. Istituito lo scorso dicembre dalla Prefettura, presso la cui sede è tenuto, e dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, il registro adesso contiene tra le testimonianze anche quella dell'Avis comunale reggina, associazione che ha sede proprio in un bene confiscato alla ndrangheta. La firma, deliberata all'unanimità dal consiglio direttivo dell'associazione, non è stata solo un gesto dalla forte valenza simbolica, ma ha rappresentato anche un'occasione di incontro con le istituzioni per rinsaldare e alimentare importanti sinergie sul territorio finalizzate alla divulgazione della cultura della donazione del sangue.