Omicidio Muià: inquietanti interrogativi

polizia notte600di Enzo Romeo - Non è un omicidio di immediata soluzione, ma il contesto sembra essere chiaro e questo particolare tornerà utile per dare un indirizzo preciso alle indagini della polizia di stato. L'assassinio di Carmelo Muià, detto Mino, il 45enne commerciante di carni e allevatore, considerato organico alla potente cosca dei Commisso, induce a serie riflessioni e fa temere scenari inquietanti. L'agguato, avvenuto ieri sera a Siderno, ha, infatti, un'evidente matrice mafiosa. Erano passate da poco le 21,00 e Mino Muià, in sella ad una bici elettrica, stava facendo rientro nella sua abitazione in via Dromo, situata a poche decine di metri da dove è stato assassinato. Il killer, presumibilmente, era in attesa da tempo e conosceva con molta probabilità gli orari della vittima. L'imprenditore è stato investito da un inferno di fuoco, l'assassino gli ha esploso contro sette colpi di pistola calibro 7.65, tutti andati a segno. Muià è stato raggiunto alla testa, al petto e alle spalle. Le sue condizioni sono apparse disperate, ma si è cercato, ugualmente, di strapparlo alla morte. I soccorsi sono stati immediati, sul posto oltre agli agenti della polizia di stato, è arrivata un'ambulanza del 118, che ha trasportato Muià all'ospedale di Locri, dove è morto dopo qualche minuto.

Sul luogo dell'omicidio sono rimasti gli investigatori del commissariato di polizia di Siderno, gli uomini della sezione scientifica e della prima sezione della Squadra Mobile. Non è stato trascurato il minimo dettaglio, Il lavoro di ricerca e verifica è durato fino a notte fonda.

--banner--

Nel corso della notte sono stati interrogati parenti e amici stretti della vittima e pare che la polizia abbia predisposto controlli nei confronti di alcuni pregiudicati. Chiariamo che non ci sono sospettati, ma naturalmente niente è stato trascurato.

Oltre alle attività di prassi, il lavoro degli inquirenti si concentra adesso sulla personalità della vittima. E le domande non sono poche. La prima: perche Muià Sembrava un intoccabile. Quali equilibri sono venuti meno, al punto da far diventare inviso l'imprenditore a qualcuno, che ha deciso la sua eliminazione? Non solo, Muià aveva altro a cui pensare in questo periodo, era in libertà per decorrenza dei termini, era stato condannato a 6 anni nell'ambito del processo Crimine e, in primo grado, era stato giudicato colpevole nel processo Morsa Sugli Appalti ( condanna a 7 anni di reclusione), pertanto è facile credere che avrebbe fatto di tutto per evitare di farsi nemici e, di conseguenza, situazioni di pericolo. Ci si chiede, tuttavia, se la sua morte sia dovuta a fatti sorti nel periodo compreso tra il momento della sua scarcerazione e i giorni che hanno preceduto l'agguato, o sia riferibile ad una situazione che si trascinava da tempo ed era rimasta in sospeso.

Altro particolare: Muià circolava tranquillamente in sella alla sua bici, non potendo utilizzare, per effetto della misura di polizia, altri mezzi. E poi il fatto di muoversi anche di sera e compiere lunghi percorsi dimostrerebbero che non aveva timore di subire un agguato.

Di certo c'è che, Carmelo Muià, da quando era uscito dal carcere, aveva ripreso la sua attività a pieno ritmo. Era titolare di un'azienda di allevamento di bestiame molto qualificata e aveva la licenza di commerciante di carni, ma lo status, che due inchieste della procura di Reggio avevano, dal punto di vista dell'accusa si intende, cristallizzato, è rimasto un elemento presente. E ieri sera, salvo clamorose prossime smentite, ha fatto sentire, tragicamente, il suo peso.

Articoli correlati

Il delitto: http://ildispaccio.it/primo-piano/167619-omicidio-a-siderno-ucciso-carmelo-muia-uomo-dei-commisso