Nicolò (FI) chiede lumi su sperimentazioni cliniche presso ospedale di Reggio Calabria

"C'è una sanità pubblica che anche in Calabria vuole svolgere un ruolo attivo nel campo delle sperimentazioni cliniche sulla tollerabilità dei farmaci coniugando, così, pure nei nostri ospedali la cura delle patologie con fattivi contributi al progresso della ricerca". E' quanto sostiene in una nota il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Alessandro Nicolò illustrando una interrogazione consiliare con richiesta di risposta scritta depositata a Palazzo Campanella "sullo stato di iniziative mirate alla promozione di progetti afferenti alle sperimentazioni cliniche presso il Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria".

"Evidentemente troppo impegnato nel suo 'duello' infinito per la titolarità sul commissariamento della Sanità calabrese – osserva Nicolò – al presidente Oliverio sarà sfuggita l'importanza di adottare le più opportune iniziative per far sì che la sperimentazione clinica possa essere avviata presso il Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria dove lavorano sanitari di valore che intendono impegnarsi a fornire un contributo non secondario anche nella sperimentazione clinica".

Nicolò ricorda che "la sperimentazione clinica comprende un insieme di studi che riguardano la determinazione del profilo di tollerabilità e quello farmacocinetico/metabolico di un farmaco". E che "per i soggetti afflitti da patologie, questi studi possono includere la valutazione di indici di efficacia nel caso di farmaci per i quali l'attesa di un effetto terapeutico giustifica la somministrazione di sostanze che presentano rischi non accettabili nei volontari sani, secondo i criteri stabiliti dall'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) che ha sancito i requisiti minimi necessari per le strutture sanitarie che eseguono sperimentazioni di fase 1".

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"Ci sono ammalati pure con gravi sofferenze che attendono anche in Calabria – afferma l'esponente politico – in centri/unità e reparti nei quali è possibile condurre le sperimentazioni clinica di fase 1 su pazienti e/o volontari sani e ci sono sanitari pronti a mettere le loro competenze e tutto il loro impegno al servizio di attività di ricerca che possono alleviare sofferenze e allo stesso tempo qualificare le nostre strutture, per cui appare fondamentale avviare processi di sperimentazione clinica in una logica di implementazione della ricerca rivolta ai soggetti afflitti da patologie".