Reggio, minore non accompagnato in affido famiglia italiana

Un minore non accompagnato di dieci anni, giunto in Calabria a bordo di una delle tante barche della speranza, è stato dato in affido ad una famiglia italiana grazie alla cosiddetta Legge Zampa che promuove lo sviluppo dell'affido familiare come strada prioritaria di accoglienza ed alla "rivoluzione culturale compiuta dal presidente del Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria Roberto Di Bella". A renderlo noto è l'avv. Caterina Siviglia, tutore provvisorio del minore. Grazie all'azione sinergica tra il legale ed il responsabile della comunità di accoglienza dove il minore ha ricevuto cure ed assistenza, e a Di Bella, è stato possibile avviare il percorso previsto per i minori stranieri non accompagnati che si dichiarano favorevoli alla propria adozione.

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L'apertura del procedimento per l'eventuale dichiarazione dello stato di adottabilità, spiega l'avv. Siviglia, "ha consentito, in breve tempo, di affidare il ragazzo ad una famiglia italiana che ha subito manifestato entusiasmo per la decisione presa, ritenendo l'esperienza un arricchimento come famiglia e come persone". E così al minore è stata data la possibilità proseguire la frequenza della scuola pubblica per ottenere il diploma di licenza media e di continuare a coltivare il sogno di diventare calciatore, dopo i primi successi ottenuti presso la squadra di calcio locale". "L'istituto dell'affido familiare preordinato all'adozione - afferma l'avv. Siviglia - si è rivelato uno strumento prezioso non soltanto dal punto di vista umano, ma anche economico, grazie alle cure che gli affidatari hanno sin da subito garantito al minore. Purtroppo, ad oggi, l'affido familiare di minori stranieri non accompagnati non è sufficientemente diffuso in Italia e non è organizzato in modo omogeneo su tutto il territorio. Anche per questo motivo, l'azione del Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria rappresenta un passo significativo per l'applicazione della Legge Zampa"