D’Ascola: “Stato del Porto di Gioia Tauro non giova al Sud”

"Il porto di Gioia Tauro potrebbe essere volano per l'intera economia del meridione se da porto di trasbordo quale attualmente e', si trasformasse in un vero porto commerciale. Cosi' com'e' non serve alla crescita di una regione come la Calabria o dell'intero Mezzogiorno. Gioia Tauro avrebbe un'opportunita' eccezionale che nasce dal fatto che la sua collocazione lo pone al centro della ricostruita via della Seta, che ora passa via mare, sulla rotta delle merci provenienti da oriente e verso l'occidente in direzione dei mercati europei". Cosi' all'agenzia Dire il senatore calabrese Nico D'Ascola (Ap), in merito alla difficile situazione della grande struttura portuale calabrese. "Per svolgere questo ruolo il porto di Gioia Tauro - ha aggiunto D'Ascola - dovrebbe attrezzarsi anche con l'alta velocita' e l'alta capacita' ferroviaria per il trasferimento delle merci. Una chance in piu' e' anche legata alla sua vicinanza con il canale di Suez, che e' stato allargato come dimensione per il nuovo pescaggio delle navi in transito verso il Mediterraneo". "Gioia Tauro e' bloccato da diversi fattori. Il primo e' non aver compreso le potenzialita' del porto come una questione nazionale di sviluppo del Mezzogiorno e del Paese in generale. Il secondo fattore, che incidere notevolmente in negativo, e' il rapporto di forza dominante della Germania e dei porti di Hannover e Rotterdam che e' si' olandese per riferimento geografico ma tedesco per i grandi interessi economici". "E' tutta una questione geopolitica", ha chiarito il senatore calabrese per il quale occorre che l'Italia "punti ad una piu' equa distribuzione dei campi d'influenza commerciale all'interno dell'Unione Europea. La forza commerciale della Germania fa si che a Gioia Tauro siano preferiti i porti di Hannover e Rotterdam, nonostante implichino almeno 13 giorni di navigazione in piu'". "La riforma delle Autorita' portuali (autorita' portuale dello Stretto con Gioia Tauro, Messina e Milazzo, ndr) penalizzerebbe Gioia Tauro, perche' la Sicilia e' dominante dal punto di vista numerico. Con una governance autonoma il porto gioiese avrebbe una voce in capitolo superiore. Ma il problema non e' solo la governance, anche se si dovresse normalizzare la nuova autorita' portuale - ha concluso D'Ascola - resterebbe sempre il problema geopolitico europeo".

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