L’Ordine dei Medici di Reggio Calabria: “Una violenza al giorno”

"Siamo in guerra. Viaggiamo al ritmo di un episodio di violenza al giorno nell'indifferenza più totale tralasciando il fatto che, quasi certamente, molti casi di intimidazioni, minacce, aggressioni verbali e fisiche, non vengono denunciati o non assurgono agli onori della cronaca. Tali episodi, a differenza dei casi di presunta malasanità che assorbono le pagine dei giornali, passano spesso in secondo piano".Lo afferma in una nota l'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della provincia di Reggio Calabria che aggiunge: "L'ultima scena di questo sequel sembra essere un vero e proprio thriller è stata girata nel reparto di Ostetricia e Ginecologia degli Ospedali Riuniti. Uno dei medici dell'unità operativa, Davide Laganà, mentre si stava effettuando il giro delle visite e la terapia, ha notato i parenti di una paziente aprire la porta del reparto quando mancava ancora mezz'ora all'accesso al pubblico per le visite. Dopo aver invitato i soggetti ad uscire, per ovvie questioni di privacy, un uomo, padre di una paziente, lo ha aggredito verbalmente, minacciato di morte e poi, non domo, afferrandolo per la gola, lo ha sbattuto contro la porta dell'infermeria. A quel punto un infermiere è intervenuto per evitare che la situazione degenerasse. Ma la tregua è stata brevissima. Nel mentre tutte le pazienti, molte delle quali solo un giorno prima avevano dato alla luce una nuova vita, si sono precipitate fuori dalle stanze richiamate dalle urla e visibilmente angosciate. Al contempo, poi, doveva essere allertato il medico di guardia per una donna ricoverata ipertesa. L'infermiere, appena uscito dal reparto per chiamare il medico di guardia, è stato assaltato dai parenti ed al ritorno è stato letteralmente aggredito dal marito della medesima paziente e da quello di un'altra partoriente. Richiamato dal trambusto, il medico si è recato all'entrata del reparto subendo, a sua volta, un'altra aggressione e per ristabilire la calma si è reso necessario l'intervento della guardia giurata prima e dei Carabinieri poi. In tutto ciò, le terapie alle pazienti, anche a causa della carenza di personale, hanno subito un ritardo di circa mezz'ora. L'altro episodio - scrive ancora l'Ordine dei Medici - ha riguardato un medico di base di Villa San Giovanni, Salvatore Oriente che, per oltre ventiquattro ore, è stato in balia di un malato di mente pericoloso per sé e per gli altri. L'energumeno si è fiondato nell'ambulatorio del sanitario pieno di pazienti, ha minacciato una strage, e brandendo un piede di porco ha minacciato e strattonato il medico. La situazione è divenuta incandescente poiché nonostante fosse stata accertata la necessità di un Tso, non venivano reperiti posti disponibili. Solo dopo 24 ore, grazie ad una telefonata effettuata dallo stesso medico curante, è stata individuata una struttura disponibile a Taormina.

Nell'esprimere incondizionata solidarietà e vicinanza ai colleghi, Salvatore Oriente e Davide Laganà, comunichiamo che nella mattinata di sabato prossimo, 18 novembre, promossa dalla Commissione Pari opportunità del nostro ente e dall'Associazione Italiana Donne Medico, si terrà, presso l'Auditorium di questo Ordine, in Via Sant'Anna II tronco, una tavola rotonda proprio sul tema dei medici vittime di violenza. In tale occasione sono stati invitati a partecipare il Prefetto, il Questore ed il Sindaco della Città metropolitana nonché il Comandante Provinciale dei Carabinieri, rappresentanti delle istituzioni sanitarie del territorio, delle scuole e delle associazioni. Ci auguriamo  - conclude l'Ordine dei Medici - che tutte le autorità siano presenti per ascoltare le testimonianze dirette dei tanti colleghi che hanno subito aggressioni nella speranza che si possano trovare soluzioni concrete che non siano l'assunzione di una guardia del corpo personale da parte di ogni medico per poter lavorare in serenità e nell'interesse della salute del paziente".

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