“Vi siete stancati forse di camminare…”

romeopaolo10mag 500di Claudio Cordova - Funzionario della Corte d'Appello di Reggio Calabria, avvocato "sotto banco", speculatore immobiliare e amico di Paolo Romeo. Questo e molto altro è Aldo Inuso, imputato nel processo "Gotha", che vede alla sbarra la masso-'ndrangheta reggina. E' lui il protagonista dell'attività istruttoria in aula. Lui, insieme proprio all'avvocato Romeo, considerato, insieme all'avvocato Giorgio De Stefano, a capo della cupola segreta massonica della 'ndrangheta. La figura di Inuso e i suoi collegamenti con Romeo vengono sviscerati dal maresciallo della Guardia di Finanza Pietro Quattrone, che risponde alle domande del pubblico ministero Stefano Musolino. Inuso è funzionario della Corte d'Appello, ma svolge, di fatto (pur non essendo consentito) l'attività di avvocato, sfruttando lo studio della moglie, l'avvocato Maria Luisa Franchina: un vero e proprio esercizio abusivo della professione legale in cui Inuso prepara atti, si confronta con i clienti e con altri avvocati e chiede il pagamento di parcelle. L'eclettico Inuso, però, vanta anche una serie molto lunga di partecipazioni societarie, soprattutto nell'ambito immobiliare: il suo pallino, infatti, sono gli investimenti di capitali all'estero e la compravendita di immobili.

Proprio quest'ultima attitudine lo lega a Paolo Romeo.

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Stando a quanto sostenuto dal maresciallo Quattrone, Romeo si sarebbe interessato all'acquisto all'asta dell'immobile dell'ex hotel "Fata Morgana": proprio su queste dinamiche gli inquirenti registrano le conversazioni telefoniche tra i due. Inuso, infatti, dovrebbe "curare" gli interessi dell'ex parlamentare. Ma qualcosa va storto, forse – sospettano Romeo e i suoi – proprio per il "doppio gioco" di Inuso. Questi, infatti, informa tardivamente Romeo della presentazione di un'offerta da parte dell'imprenditore Giuseppe Chirico, soggetto di interesse investigativo, sull'immobile. Inuso non informa prima Romeo proprio perché la pratica dell'imprenditore sarebbe stata seguita dallo studio della moglie, avvocato Franchina. Appresa la circostanza, l'avvocato Romeo perde il suo classico aplomb, che ne ha contraddistinto i rapporti con pezzi importanti della società reggina e sbotta in quella che gli inquirenti considerano una vera e propria minaccia: "Va bè allora fate schifo, parola d'onore, ah?" dice a Inuso, che prova a farfugliare qualcosa, ma che viene stroncato dalla frase successiva, che sembra uscita da una puntata de "I Soprano", con la quale Romeo chiude la conversazione: "Vi siete stancati forse di camminare, vabbò, va' ciao!". Una frase che getta Inuso nel panico. Questi, infatti, prova successivamente a contattare ripetutamente Romeo: "Mi sento male se tu pensi che io ti possa aver tradito" afferma terrorizzato Inuso al telefono con Romeo, questi a dir poco adirato.

Uno di quei rarissimi cenni di esplicita intimidazione da parte dell'imputato principale del processo "Gotha", essendo la sua persona non incline ad atteggiamenti di tal genere. Tuttavia, talune circostanze, come quelle relative a quei casi che comportino intralci e impedimenti alle attività da lui promosse, contribuirebbero in maniera netta a squarciare quel velo di sagacia e diplomazia che rende Romeo un uomo ponderato e assennato.