Reggio: 5 giornate di formazione per i giovani medici

Si è concluso, presso l'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della provincia di Reggio Calabria, il corso teorico-pratico di emergenza-urgenza articolato in cinque giornate e rivolto ai camici bianchi under 45 anni.

Come ha avuto modo di sottolineare, aprendo i lavori della prima giornata, Antonino Zema, coordinatore della Commissione formazione ed aggiornamento presso l'Ordine dei Medici, "si tratta di cinque giornate organizzate su impulso della Federazione Nazionale che tendono a far meglio conoscere il campo dell'emergenza-urgenza sotto vari aspetti: cardiologico, traumatologico, respiratorio ecc.".

L'ultima delle cinque giornate ha riguardato le sindrome coronarica acuta e le altre emergenze cardiologiche.

"In questa giornata – ha rimarcato Antonino Zema – è stato curato particolarmente l'aspetto pratico dell'insegnamento della lettura ecocardiografica che si differenzia dall'impostazione universitaria. Se sarà possibile, il prossimo anno, promuoveremo, come attività formativa, delle esercitazioni pratiche di cardiologia".

Antonino Zema ha tratto anche le conclusioni di tutto il corso formativo evidenziando che si è trattato di una bella intuizione della Federazione Nazionale degli Ordini dei medici quella di aver proposto un'attività formativa mirata al potenziamento delle conoscenze di coloro che sono agli inizi della carriera professionale".

"Questa giornata – ha sottolineato Virgilio Pennisi, Direttore facente funzioni dell'Unità operativa di Cardiologia del Grande Ospedale Metropolitano – ha consentito il miglioramento delle competenze dei medici partecipanti oltre ad uno scambio di informazioni fra colleghi sulle varie emergenze cardiologiche come la sincope, l'embolia polmonare ecc., avvalendosi dei contributi di eminenti relatori che operano all'interno del nostro ospedale".

"La cardiologia – ha affermato Vincenzo Amodeo, consigliere dell'Ordine dei Medici e Dirigente medico del reparto di cardiologia degli Ospedali Riuniti – ha fatto passi da gigante nel trattamento delle patologie cardiache, dalle sindromi coronariche acute ai disordini di ritmo cardiaco sino allo scompenso ed alla chirurgia delle malattie valvolari. Oggi, rispetto al passato, si salvano molte più vite umane per la perfezionata esperienza degli operatori e per l'avvento delle nuove tecnologie. Tuttavia, rimane un gap da colmare che è rappresentato dalle morti improvvise sul territorio, prima ancora che il paziente possa accedere alle cure ospedaliere. Per tale motivo l'aggiornamento odierno è finalizzato alla prevenzione ed all'individuazione dei sintomi che spesso si possono trattare, prima ancora dell'accesso ospedaliero, con i device distribuiti sul territorio ed in mano ad operatori esperti e doverosamente istruiti".

La giornata numero cinque è stata impreziosita dalle relazioni dei dirigenti medici del reparto di Cardiologia del Grande Ospedale Metropolitano ovvero i dottori: Elena Adornato, Giuseppina Casciola, Francesco Cianca, Fulvio Marcello Mazzotta, Claudia Postorino, Vincenzo Amodeo, Stefano Postorino e Antonio Pangallo nonché dal cardiochirurgo Michele Rossi.

A moderare le sessioni, invece, Pasquale Antonio Fratto, Direttore dell'Unità Operativa di Cardiochirurgia degli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria, Domenico Pistone, Responsabile della Medicina dello Sport presso l'Asp reggina, Virgilio Pennisi, Direttore facente funzioni dell'Unità operativa di Cardiologia del Grande Ospedale Metropolitano, Antonino Zema, coordinatore della Commissione formazione ed aggiornamento dell'Ordine dei Medici.

In precedenza, la terza giornata è stata focalizzata sulla gestione del paziente critico con l'approfondimento di numerose tematiche quali: coma ipo ed iperglicemico, shock anafilattico, stroke emorragico ed ischemico, politraumi, ustioni, avvelenamento ed attacco di asma acuto. I vari casi sono stati illustrati, oltre che dal primario del reparto di Anestesia e rianimazione degli Ospedali Riuniti, Sebastiano Macheda, dai dirigenti medici della medesima unità operativa ovvero: Marco Tescione, Giuseppe Martino, Massimo Caracciolo, Giuseppe Sera, Antonino Alessandro Neri. Antonino Zema, nella veste di specialista neurochirurgo, ha relazionato sullo stroke emorragico. L'ultima relazione ha riguardato gli aspetti etici di quando decidere di interrompere le manovre di rianimazione ed è stata curata da Francesco Curmaci, dirigente medico del reparto di Anestesia e rianimazione del Grande Ospedale Metropolitano. Demetrio Labate, infine, ha illustrato un recente caso clinico di avvelenamento per ingestione di tromboni d'angelo, un fiore molto comune nelle coste joniche della Calabria, scambiato per fiore di zucca da una famiglia rumena.

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Il quarto incontro, invece, ha avuto come tema "l'aspetto etico in urgenza ed emergenza: le decisioni di fine vita". In tale occasione, il vicepresidente dell'Ordine dei Medici, Giuseppe Zampogna, ha relazionato sul principio di autonomia e sulla centralità del paziente mentre il consigliere dell'ordine, Francesco Biasi, si è soffermato su etica e comunicazione: l'individuo come paziente con una storia di valori e relazioni, illustrando le disposizioni contenute nel codice di deontologia medica. Giovanni Calogero, invece, ha illustrato l'arresto cardiaco extraospedaliero. Infine, è stato proiettato un video relativo ad una manovra di rianimazione cardiopolmonare su neonato in ambito ospedaliero.