22 condanne sui narcos della Piana di Gioia Tauro

martello tribunaledi Angela Panzera - Condannati i narcos della Piana. Questo pomeriggio il gup distrettuale reggino, Massimo Minniti, ha condannato tutti i 22 imputati, del troncone abbreviato, del processo scaturito dall'inchiesta della Guardia di Finanza denominata "Vulcano". L'indagine, curata dalle Dda di Reggio Calabria e Napoli, è scattata nel luglio dello scorso anno quando le Fiamme Gialle spedirono, in un primo momento, chi in galera e chi agli arresti domiciliari, 15 persone accusate - a vario titolo- di far parte di un'associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di cocaina per conto delle potenti cosche di 'ndrangheta Molè, Piromalli, Alvaro, Crea e Pesce, tutte attive nella Piana di Gioia Tauro. Nell'ambito della prima tranche dell'inchiesta furono sequestrati 80 chili di cocaina purissima rinvenuta all'interno di uno degli oltre mille e 500 containers imbarcati sulla nave mercantile "MSC Poh Lin" – successivamente sequestrata dai finanzieri – che attraccò presso lo scalo portuale gioiese il sette luglio del 2016. Alla luce della sentenza emessa dal gup è stato accolto in pieno l'impianto accusatorio sostenuto dal pm antimafia Francesco Ponzetta che nella sua requisitoria, effettuata il 18 luglio scorso aveva incoato richieste pesantissime di condanna che sfioravano i 250 anni di carcere. La condanna più "dura" è stata emessa nei confronti di Antonino Pesce, classe 1982. l presunto rampollo della 'ndrina è stato condannato a 20 anni di detenzione in quanto ritenuto un narcotrafficante a tutti gli effetti. In Particolare Pesce è accusato dalla Dda dello Stretto di essere il reggente della cosca in seguito alla detenzione dei fratelli "Testuni", ossia Francesco, classe 1978, e Giuseppe, classe 1980, e del proprio fratello Francesco, classe 1979, ed in particolare di aver curato, per conto della 'ndrina, "l'approvvigionamento delle risorse finanziarie, principalmente gestendo attività di importazione di cocaina dal Sudamerica e curando l'attività di esfiltrazione della stessa laddove importata da altri e stoccata in container sbarcati al Porto di Gioia Tauro, Livorno ed altri, amministrando tali risorse finanziare e distribuendole ai vertici della cosca detenuti ed ai loro familiari, curando i rapporti con le altre cosche a cominciare dalla cosca Bellocco e dalla cosca Molè, e più in generale svolgendo le funzioni di organizzatore e promotore della cosca". Un vero e proprio narcos, insomma. Stessa condanna, ossia 20 anni di carcere, è stata comminata a Michele Zito, mentre Ernesto Madafferi è stato punito con 18 anni di reclusione e Giuseppe Pataffio con 16 anni, solo per citare le pene più alte comminate dal gup. All'interno delle carte dell'inchiesta "Vulcano" è evidenziato inoltre, come l'organizzazione criminale aveva pianificato una nuova metodologia d'importazione dello stupefacente, la quale prevedeva – grazie al diretto coinvolgimento del comandante della cargoship MSC Poh Lin – il trasbordo del carico direttamente in mare su un'altra imbarcazione e non più, come finora riscontrato, attraverso il metodo del cosiddetto rip-off, attuato mediante estrazione dei borsoni contenenti lo stupefacente direttamente all'interno del porto. Gli inquirenti sono arrivati a comprendere la minuziosa organizzazione del trasbordo attraverso il rinvenimento di diversi "pizzini" scovati all'interno della cabina in uso al comandante, sui quali erano appuntati la dicitura "80 kg" con l'indicazione del numero del container sul quale la droga era inizialmente stata caricata è stato trovate anche uno schema riepilogativo delle varie fasi attraverso cui si sarebbe dovuta articolare l'operazione di trasbordo, la quale sarebbe stata attuata anche mediante lo spostamento fisico della cocaina ad un nuovo container- il numero del container, successivamente, sarebbe stato tempestivamente comunicato dallo stesso comandante all'organizzazione criminale. Il tutto sarebbe stato poi riscontrato da decine e decine di intercettazioni telefoniche e ambientali. Adesso quindi per gli imputati alla sbarra è arrivata la sentenza che li gha visti tutti condannare con pene che oscillano dai 20 anni all'anno e 8 mesi di carcere che è la condanna di Tonino Belcastro accusato "solo" di favoreggiamento nei confronti di Antonino Pesce.

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Di seguito la sentenza emessa dal gup Minniti:
Pacifico Belcastro 12 anni e 4 mesi di carcere
Tonino Belcastro 1 anni e 8 mesi di carcere
Daiana Concas 5 anni e 2 mesi di carcere
Tomaso Concas 8 anni e 8i mesi di carcere
Rosario Cunsolo 13 anni e 4 mesi di carcere
Luigia Di Casola 8 anni e 8 mesi di carcere
Salvatore Etzi 18 anni di carcere
Francesco Ferraro 10 anni e 8 mesi di carcere
Francesco Gioffrè 14 anni di carcere
Ernesto Madafferi 18 anni di carcere
Giovanni Manglaviti 12 anni di carcere
Gregorio Marchese 10 anni e 8 mesi di carcere
Luca Martinone 8 anni di carcere
Giuseppe Nicolaci 10 anni e 8 mesi di carcere
Giuseppe Pataffio 16 anni di carcere
Antonio Pavia 14 anni di carcere
Pesce Antonino (classe 1982) 20 anni di carcere
Gabriello Savarese 5 anni e 10 mesi di carcere
Achille Rocco Scutellà 8 anni di carcere
Gaetano Tomaselli 13 anni e 4 mesi di carcere
Caterina Ursida 7 anni e 8 mesi di carcere
Michele Zito 20 anni di carcere