Reggio e Messina unite, lo Stretto in mostra al MArRC

Reggio e Messina, due antiche poleis greche sulle sponde dello Stretto, tornano ad unirsi a distanza di 2700 anni. L'occasione e' data 'Zancle e Reghion', mostra ospitata al museo archeologico nazionale di Reggio Calabria che raccoglie, per la prima volta in un'unica esposizione, 300 reperti delle due citta' di epoca magno-greca, molti dei quali legati allo stile calcidese, regione greca dalla quale partirono i coloni che fondarono le due citta'. Si tratta di un lungo percorso archeologico comune all'interno del quale si rivivono momenti di esaltazione storica, quando le due citta' dominavano lo Stretto, condizionando tutto il traffico navale antico e condividendo le fasi piu' significative della magnificenza del periodo d'oro dei centri greci in Occidente. La mostra Zancle e Reghion, visitabile fino al 31 gennaio 2018, sancisce anche una rinnovata sinergia tra i rispettivi musei archeologici rappresentati da Carmelo Malacrino, per quello reggino, e da Gabriella Tigano, responsabile dell'unita' archeologica della Soprintendenza di Messina.

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"Questa mostra racconta una storia straordinaria - ha dichiarato all'agenzia Dire, Carmelo Malacrino - di uno Stretto che era una rotta e un passaggio obbligato e che rappresentava la porta verso il mar Tirreno. Quindi verso quei mercati e quelle colonie della Campania e del centro Italia e della ricchissima Etruria. Quando i calcidesi, all'inizio dell'ottavo secolo avanti Cristo decisero di fondare prima Zancle e poi Reghion - ha concluso Malacrino - lo fecero con grande lungimiranza e grande strategia, perche' sapevano che i commerci sarebbero dovuti passare attraverso lo Stretto".