Reggio Calabria: avvisi di garanzia per (quasi) tutta la Giunta Falcomatà?

Falcomata Giuseppe 3 agosto 2017La Procura di Reggio Calabria avrebbe rotto gli indugi. Nelle scorse ore, numerosi membri della Giunta Falcomatà sarebbero stati raggiunti da un avviso di garanzia, spiccato dai magistrati coordinati da Federico Cafiero De Raho. Un'iscrizione nel registro degli indagati che dovrebbe coincidere anche con la richiesta, da parte della magistratura, di ascoltare le dichiarazioni dei diretti interessati.

--banner--

Ciò su cui la Procura vorrebbe fare chiarezza è la famosa vicenda "Miramare", la storica struttura posta sul lungomare cittadino assegnata temporaneamente a un'associazione riferibile a un caro amico del sindaco, "Il Sottoscala" di Paolo Zagarella. Una vicenda che creò grande imbarazzo e che scatenò anche la bagarre politica.

Una delibera, quella del luglio 2015, che sarebbe stata approvata a maggioranza (e quindi con la contrarietà di qualcuno tra gli assessori) e con l'assenza dell'allora assessore Mattia Neto. Adesso, per quell'assegnazione, potrebbero essere tutti indagati, Falcomatà compreso. A essere coinvolti sarebbero quasi tutti gli assessori della prima Giunta Falcomatà: esclusi, quindi, gli assessori nominati dopo il rimpasto ed esclusa sarebbe anche l'ex assessore Angela Marcianò, defenestrata dal sindaco Falcomatà al termine di una lunghissima querelle. La Marcianò potrebbe essere tra gli assessori che, nel luglio 2015, si dissociarono dalla delibera. Esclusa dall'indagine dovrebbe essere, ovviamente, anche l'ex assessore Neto, che a quella riunione era assente.

L'indagine, però, potrebbe incastrarsi in un quadro più ampio delle dinamiche politiche cittadine e non è escluso che tutto possa incrociarsi anche con il narrato (in parte pubblico, attraverso le lettere di accuse pubblicate dai giornali) dell'ex assessore Marcianò. Nella sua lettera di commiato, al vetriolo, Marcianò aveva parlato anche della "vergognosa vicenda dell'hotel Miramare affidato all'amico del Sindaco senza nessuna procedura di manifestazione di interesse e con l'autorizzazione ad eseguire lavori senza autorizzazione da parte della Soprintendenza, che è obbligatoria nel caso di immobile di pregio storico ed architettonico".

Forse gli accertamenti della Procura della Repubblica potrebbero riguardare anche questa grave affermazione.