Operazione Mandamento Jonico, torna libero Giuseppe Marvelli

Il Tribunale del Riesame di Reggio Calabria ha disposto nella tarda serata di ieri la scarcerazione di
Giuseppe Marvelli, nato a Careri (RC) il 5.1.1953, detenuto presso la Casa Circondariale di Reggio Calabria, indagato nell'ambito dell'Op. Mandamento che aveva visto l'arresto di 116 persone ritenute appartenenti a vario titolo ad una associazione mafiosa facente capo alla c.d. cosca Pelle.
Nello specifico Marvelli, assistito dagli avv.ti Roberta Milasi (Foro RC) e Antonio Speziale (Foro Locri) era stato tratto in arresto una prima volta in esecuzione del fermo di indiziato di delitto disposto in data 4.7.2017 dal GIP presso il Trib. Di Locri, in quanto accusato del reato di illecita concorrenza e turbativa di appalti pubblici, aggravati dalla modalità mafiosa, presuntivamente commesso nel luglio-agosto 2009. Successivamente all'interrogatorio di garanzia, però, a Marvelli non veniva convalidato il fermo né veniva per lo stesso disposta la misura cautelare della custodia in carcere, come richiesto dalla Procura procedente, in quanto - per come sostenuto dai predetti difensori nel corso dell'udienza di convalida - non sussistevano i gravi indizi di colpevolezza a suo carico e soprattutto le condotte contestate risalivano all'anno 2009, pertanto non poteva dirsi concreta né attuale la pericolosità di Marvelli, il quale dunque veniva subito rimesso in libertà.

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I Giudici di Locri tuttavia trasmettevano gli atti per competenza al Tribunale di Reggio Calabria, al quale l'Ufficio di Procura procedente richiedeva nuovamente l'applicazione della custodia cautelare in carcere per Marvelli, che dunque veniva nuovamente tratto in arresto in data 26.7.2017 in esecuzione di ordine di cattura emesso dal Gip di Reggio Calabria, sulla scorta dei medesimi fatti contestati nel primo provvedimento di fermo.
I difensori di Marvelli impugnavano anche questa seconda ordinanza cautelare dinanzi il Tribunale per il Riesame di RC, adducendo la mancanza della prescritta gravità indiziaria e dei necessari riscontri in capo a Marvelli Giuseppe, giustificativa dell'applicazione della misura, in quanto le accuse a suo carico erano fondate su intercettazioni ambientali in cui mai lo stesso era diretto interlocutore ma in cui appunto terze persone gli attribuivano determinate condotte illecite; inoltre – secondo gli avv.ti Speziale e Milasi – essendo la condotta contestata risalente all'anno 2009 lo scarto temporale insistente sino alla adozione della misura in atto si poneva nettamente in contrasto con l'attualità delle esigenze cautelari e ciò in considerazione anche dell'ulteriore circostanza che il Marvelli fu detenuto dall'aprile 2010 ininterrottamente sino al 2016 in carcere e successivamente ristretto per 4 mesi agli arresti domiciliari e con obbligo di firma fino a qualche mese addietro.
In accoglimento delle istanze difensive il Tribunale del Riesame nella giornata di ieri disponeva, quindi, nuovamente la scarcerazione di Marvelli.