Reggio, Martino (La Cosa Pubblica): “Ecco il degrado di San Gregorio”

"A San Gregorio, due passi nel buio oltre l'Aeroporto dello Stretto, non insiste il profumo della zagara ma il fetore della spazzatura. San Gregorio è un vicolo oscuro, remoto dalla Reggio in vetrina. Una periferia degradata dov'è legittimo supporre che l'illuminata amministrazione cittadina non stenda i suoi raggi: ma non è così.L'amministrazione Falcomatà è ben presente a San Gregorio, non potrebbe essere altrimenti, e con uno slogan alla moda anche per i rifiuti. Il verbo dell'amministrazione, riguardo alla raccolta di rifiuti, si articola su due capisaldi: qui a San Gregorio come altrove.

Il primo mantra è "esternalizzazione".La privatizzazione di un problema collettivo, perché di questo si tratta, avrebbe dovuto comportare una maggior efficacia (offrire un servizio migliore) ed una miglior efficienza (ad un costo inferiore). Nei fatti, invece, si è risolto in un considerevole aumento degli oneri individuali per un servizio in emergenza continua. Lo stato d'emergenza rifiuti, poi, è una vera manna: naturalmente per l'appaltatore. Ecco, allora, che interviene il secondo mantra.

L'amministrazione Falcomatà ha scelto la "raccolta porta a porta", a prescindere dall'effettivo riutilizzo delle materie prime seconde: a quanto parrebbe, tuttavia, non era quello l'obiettivo. Infatti l'unico beneficiario dei ricavi della vendita del materiale selezionato è l'Avr, per precisa scelta del Comune. L'obiettivo della "raccolta porta a porta", stando così le cose, diventa la trasformazione delle private abitazioni in centri di deposito temporaneo della spazzatura che, da questione pubblica, si trasforma in fatto privato. Manchevolezze, tuttavia, nella raccolta differenziata ci sono e, se non lo segnala il cittadino, rimangonoinaudite.

A San Gregorio, nella viaCugliari, nessuno si cura della "raccolta porta a porta": non per difetto dei mastelli né per la mancata collaborazione dei cittadini. L'appaltatore, semplicemente, noneffettua il ritiro. A quanto è stato riferito direttamente ai cittadini, il motivo sarebbe l'assenza di un mezzo adatto a percorrere la strada troppo stretta. Eppure, anche questa zona paga le tasse e i mezzi di dimensioni ridotte dovrebbero essere stati previsti. Gli stessi operatori hanno suggerito ai residenti di gettare i rifiuti nel primo spiazzo disponibile, dove sarebbe stata raccolta. Così l'inadempienza dell'appaltatore e dell'amministrazione si trasforma in "malcostume della cittadinanza". Fatto sta che, a San Gregorio, la situazione dei rifiuti è quella della discarica abusiva a cielo aperto.

Il combinato disposto di "esternalizzazione" della nettezza urbana con la "raccolta porta a porta" provvede una fioritura di "emergenze" cui solo l'appaltatore può provvedere in quanto, nel tempo, l'amministrazione si è sprovvista dei mezzi per affrontare la questione. Ovviamente, chiamato a provvedere con incarico ad hoc, l'appaltatore esegue il mandato speciale a caro prezzo (vedi affidamento del servizio rimozione delle "microdiscariche"). Dopotutto, l'appaltatore (AVR S.p.a.) non è un ente a scopo mutualistico: ha il dovere legale di generare profitti da distribuire agli azionisti: anche con la raccolta dei rifiuti! Complice l'amministrazione, a San Gregorio, come in altre zone, ai legittimi profitti non corrisponde l'erogazione di servizi decenti. Con la beffa ulteriore che i mancati controlli da parte del Comune vengono abitualmente coperti e travisati dalla propaganda dell'Ente comunale. Controllate la comunicazione del Sindaco e fatevene una ragione: incivili di qua, "cafoni" di là e tanti saluti.

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Quello che probabilmente non risulta al Sindaco è che la condanna alla gestione privata di problemi pubblici non sortisce solo discariche abusive. I cittadini che abitano la via Cugliari nei mesi estivi, con vero spirito mutualistico, si sono adoperati a proprie spese persino alla pulizia della strada dalle erbacce. I cittadini di via Cugliari, o almeno la scrivente, nei due mesi estivi in cui si trasferisco nelle loro abitazioni sono costretti ad adoperarsi tutti i giorni verso i cassonetti di via Modena, agli orari stabiliti dall'amministrazione, per non lasciare in strada il pattume che tanto indigna il Sindaco. Cassonetti, ben inteso, di cui la scrivente è utilizzatrice abusiva per grazia del regolamento sulla raccolta rifiuti voluto dall'indignazione del SindacoFalcomatà,al quale, con il dovuto rispetto, invio queste fotografie a testimonianza della situazione, a modo di cartolina da San Gregorio, comune di Reggio Calabria, due passi oltre la via Marina". Lo afferma Giusy Martino dell'Associazione "La Cosa Pubblica".