Pd su “Estate Gioiosana”: “Serve investire su una stagione lunga tre mesi

La programmazione degli eventi estivi rappresenta un momento importante per un territorio che si definisce "a vocazione turistica": lo scopo di ogni amministrazione comunale dovrebbe essere quello di favorire la creazione di una stagione che duri tre mesi, con il duplice intento di dare rinnovata linfa al tessuto commerciale del paese e di incentivare un soggiorno che vada oltre il solito "turismo di ritorno". Per Gioiosa Ionica sarebbe un obiettivo a portata di mano, partendo dalla bellezza naturale, artistica e storica che la caratterizza e passando dai riconoscimenti della stampa locale all'insieme delle iniziative realizzate nelle scorse estati che la rendono punto di riferimento nella Locride. Il nostro paese ha la fortuna di avere un tessuto associativo che fa invidia a tutti: un patrimonio inestimabile di cittadini che si spendono con generosità nell'organizzazione di manifestazioni durante tutto l'anno, spinti esclusivamente dalla voglia di contribuire alla crescita collettiva.

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Tuttavia, abbiamo assistito negli ultimi anni alla precisa volontà politica dell'amministrazione comunale di comprimere la stagione estiva, spingendo per concentrare gli eventi più partecipati, o potenzialmente più attrattivi, a fine estate. L'esempio più lampante è rappresentato dalla sagra del pezzo duro, che da due anni viene inserita nella settimana di San Rocco, mentre storicamente si svolgeva nella prima metà di agosto. Un evento per la promozione di un prodotto prettamente estivo non può avvenire a fine estate perché viene meno lo scopo principale: far conoscere il gelato tradizionale al grande pubblico per spingerne il più possibile la commercializzazione durante il resto della stagione.
Questa linea strategica emerge anche dalla distribuzione delle risorse economiche. Leggendo i dati: l'amministrazione comunale stanzia per le manifestazioni circa 12.000 euro per un anno. Queste somme vengono ripartite tra le varie associazioni che, tra tante difficoltà e con fondi evidentemente limitati, organizzano eventi di ogni genere, riuscendo a garantire un calendario eterogeneo e di qualità. Un capitolo di spesa a parte, di 10.000 euro, è riservato per il Comitato di San Rocco. Ma la stragrande maggioranza delle risorse, un altro capitolo di circa 17.000 euro, viene destinata per il "Festival delle percussioni", una manifestazione di tre giorni fortemente voluta dall'amministrazione Fuda, inserita nella settimana di San Rocco e organizzata dal Comune di Gioiosa Ionica e da Re.Co.Sol. L'idea era quella di creare un grande evento sulla falsa riga di Caulonia e Badolato, legandolo alla festa patronale. Dopo quattro edizioni, serve il coraggio di prendere atto che, così com'è concepito e nonostante il notevole investimento di risorse di bilancio comunale, l'esperimento non sta funzionando. Secondo l'idea dei promotori, doveva essere l'evento clou dell'estate gioiosana. Ma così non è: il festival è oggettivamente poco attrattivo, non riesce a superare i confini prettamente locali, non è riconoscibile nel panorama dei grandi eventi del comprensorio, stenta ad avere una sua identità definita ed una forza propulsiva tale da renderlo volano per lo sviluppo turistico di Gioiosa. Un evento che per diversi ordini di ragioni fa fatica a decollare andrebbe radicalmente ripensato, anche mettendo in discussione la grossa spesa a carico del bilancio comunale.
Giusto investire sulla festa patronale, autentico patrimonio per tutti i gioiosani. In questo senso, creare un prodotto "Settimana di San Rocco" può anche rappresentare una scelta vincente. Ma ciò non può avvenire a discapito di un'estate intera e a svantaggio di altre iniziative che troverebbero maggiore slancio in altri periodi della stagione.
Una proposta concreta potrebbe essere quella di utilizzare gran parte dei 17.000 euro stanziati per il festival delle percussioni per rimpinguare lo scarno capitolo di spesa destinato alle altre manifestazioni, dando maggior respiro ad iniziative già collaudate o favorendone la nascita di nuove più coinvolgenti. Per fare un ulteriore passo in avanti si potrebbe immaginare, su questa materia, una sperimentazione del bilancio partecipativo, coinvolgendo i cittadini e le associazioni nelle scelte. Riprendendo uno storico cavallo di battaglia del circolo di Rifondazione Comunista di Gioiosa Ionica, di cui gli attuali Sindaco ed assessore al bilancio sono stati (o sono?) autorevoli dirigenti, si creerebbe così uno strumento privilegiato per favorire la partecipazione diretta della popolazione nell'assunzione di decisioni, rispondendo al bisogno di democrazia inclusiva che si avverte nella società gioiosana.
Per una volta non si tratta del solito problema secondo cui "si spende poco". A nostro avviso, si spende male. Anche in questo campo, serve una riflessione seria e approfondita se non vogliamo che della "vocazione turistica" ci rimanga solo la "vocazione".