"Manifesto per una nuova accoglienza", Restiamo Umani promuove iniziativa

Le realtà che hanno dato vita alla 'Rete Restiamo Umani' intendono presentare alla città di Reggio Calabria una visione del fenomeno migratorio che possa unire il sacrosanto rispetto dei diritti e della dignità umana ad una virtuosa accoglienza delle donne e degli uomini che approdano sulle nostre coste, un'accoglienza che riconosca il principio universale dell'appartenenza alla medesima comunità umana.
Riportando dati reali e non quelli di chi alimenta la paura del diverso, teniamo a ricordare che il volume dei flussi in entrata in Italia in questo semestre è tutt'altro che un'invasione: 20.000 arrivi in più rispetto all'anno scorso, lo 0,13% della popolazione italiana totale. Ci situiamo altrove rispetto a chi protesta contro il sorgere dei grossi centri d'accoglienza (come quello annunciato in Via Cappuccinelli), ma allo stesso tempo prendiamo le distanze da chi affronta questi tempi di migrazione strutturale, peraltro ricorrente nella storia dell'uomo, attraverso l'esclusiva lente dell'emergenzialità, fallimentare per la soluzione del problema e che innesca solo speculazioni e nefandezze.
Crediamo vada riconosciuto che questo sistema legato alle grandi strutture d'accoglienza, che ospitano centinaia di persone senza garantire un adeguato livello nei servizi rivolti ai migranti, servizi per cui chi prende in carico l'accoglienza viene profumatamente retribuito, ha dimostrato di essere fallimentare. Nel lavoro che in questi anni abbiamo rivolto al monitoraggio dei centri presenti sul territorio, abbiamo sistematicamente riscontrato una gestione malata (inadeguatezza delle strutture – che ha generato anche, per situazioni di promiscuità, episodi di violenza fisica verificatesi ai danni di donne – assenza di servizi, mancata formazione del personale). La quantità dei migranti ospitati in questo tipo di centri non è proporzionale alla popolazione locale, ma risponde unicamente alla tendenza ad allocare – stipare, ammassare – i migranti in base all'emergenza del giorno. Inoltre, questo tipo di mega centri non prevede e non permette l'offerta di attività e servizi rivolti all'integrazione economica, culturale e sociale dei migranti.
Da tempo si sarebbe dovuta invece percorrere con maggiore decisione la strada dell'accoglienza diffusa, diversa da quella fallimentare che insiste sulla creazione di ghetti e nuove tendopoli, e capace di produrre rigenerazione socio-economica in contesti locali che sarebbero così attraversati da un nuovo dinamismo.
Queste sono le proposte per una buona e nuova accoglienza che, sinteticamente, presentiamo.

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Uso dei beni confiscati alla criminalità organizzata e dell'enorme patrimonio abitativo inutilizzato per distribuire il volume dei migranti in arrivo o in transito (o degli stessi italiani indigenti!) su più abitazioni, diminuendone così la concentrazione e garantendo la sostenibilità dei servizi e della qualità dell'accoglienza. In provincia di Reggio Calabria il vuoto abitativo corrisponde a circa 190.000 unità, in Calabria a oltre 450.000.
Formazione specifica del personale chiamato a prestare servizio nell'accoglienza.
Considerazione della proporzione tra numero di abitanti e migranti nei contesti locali dell'accoglienza.
Apertura delle parrocchie e accoglienza dei migranti nel segno della gratuità solidale promossa da Papa Francesco.
Istituzione di un coordinamento permanente della città metropolitana per garantire un'organizzazione efficiente tra i comuni, al fine di esercitare tutta la pressione necessaria su quelle amministrazioni che non rispondono alle sollecitazioni per l'individuazione di nuovi centri per l'accoglienza diffusa.
Istituzione di un tavolo tecnico tra le associazioni che si occupano, a vario titolo, del fenomeno migratorio, in sinergia con le istituzioni locali (comune, prefettura).
Favorire l'accoglienza nelle famiglie promuovendo la possibilità per ogni cittadino che ne faccia richiesta di diventare tutor di migranti minori non accompagnati.

Il manifesto, qui riportato in forma sintetica, verrà presentato dalla 'Rete Restiamo Umani' alla città giorno 26 luglio alle ore 20:30 presso il cortile della Chiesa degli Ottimati, nell'ambito del ciclo di incontri 'Un vero Ius non lascia Soli', organizzato da 'Casa Eutopia'. Le serate saranno precedute da una conferenza stampa che si terrà lunedì 24 alle ore 15:30 presso la sala "Arrupe" accanto all'ingresso della chiesa degli Ottimati.
Le realtà associative e impegnate a vario titolo nel campo delle migrazioni, così come i singoli cittadini che si riconoscono nei principi sopra richiamati, sono invitati a partecipare e a offrire il loro contributo per arricchire e integrare il manifesto con idee e proposte.
Così facendo, auspichiamo possa vedere luce in città una nuova stagione dei diritti che porti ad un radicale miglioramento dell'attuale situazione, a beneficio di tutti. Ma al di là di ogni vantaggio, ribadiamo che accogliere donne, uomini, bambini in cerca di asilo e protezione è un dovere di solidarietà cui non possiamo rinunciare.

Rete 'Restiamo Umani'

Arci

C.S.C. 'Nuvola Rossa'

C.S.O.A. 'A. Cartella'

Collettiva AutonoMia

Comitato Solidarietà Migranti

CVX

Osservatorio sul disagio abitativo

Reggio Non Tace