Caso Marcianò, minoranza attacca: "Amministratori irresponsabili, Reggio sepolta sotto macerie"

confminoranzarc2007di Natale Iracà - "Amministratori irresponsabili". Etichetta così sindaco ed esecutivo comunale, la minoranza di palazzo San Giorgio che questa mattina, a casa di città, ha tenuto una conferenza stampa per denunciare le inefficienze del Comune di Reggio.

Il problema, ad avviso dei capigruppo d'opposizione, è tutto da ricercare nell'impasse politico di matrice Pd, con l'ormai sempre più difficile convivenza tra il sindaco, Giuseppe Falcomatà, e il "suo" assessore ai Lavori pubblici, Angela Marcianò.

A entrare a gamba tesa su sindaco e maggioranza di centrosinistra, hanno pensato i capigruppo di minoranza: Antonio Pizzimenti per Forza Italia; Massimo Ripepi per Fratelli d'Italia; Pasquale Imbalzano per Alternativa Popolare. "A noi del Pd non interessa nulla - puntualizza subito Ripepi - Ci interessa, però, l'amministrazione della città. A causa del paradosso Marcianò, Reggio è sepolta tra le macerie del Pd e noi non ci stiamo".

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Il tutto è da ricercare, secondo il centrodestra, nel rapporto più che logoro tra Falcvomatà e Marcianò. "Dopo il rimpasto di giunta (era il 24 dicembre scorso) - ancora Ripepi - avevamo detto che la scelta del sindaco di confermare il solo assessore Marcianò (tra i non eletti) poteva essere o sincera o ipocrita. Visto che dopo qualche mese si è scatenato l'inferno, siamo sempre più convinti della seconda ipotesi". Ripepi, subito dopo si concentra sul settore di competenza dell'assessore ai Lavori pubblici. "La macchina organizzativa è stata sbrindellata in pochi secondi - chiosa l'esponente di FdI - Assistiamo a spostamenti fondamentali, come quello nel servizio idrico integrato o quello ai lavori pubblici".

Sulla stessa lunghezza d'onda l'esponente Ap, Pasquale Imbalzano. "Vogliamo richiamare l'attenzione - le parole del consigliere centrista - sul senso di irresponsabilità dei nostri amministratori che giocano nelle stanze dei bottoni della città allo scopo di percorrere strade e carriere politiche". Il riferimento, neppure tanto velato, è alla singolar tenzone deflagrata dopo la nomina dell'assessore all'interno della segreteria nazionale del Partito democratico. Una nomina, quella di Angela Marcianò, arrivata dopo mesi e mesi di rumors sul possibile ingresso nello stesso organismo di Falcomatà. Alla fine il sindaco è rimasto fuori, mentre il suo assessore, benché privo di tessera democrat, ha ottenuto il pass per varcare il portone principale di largo del Nazzareno. Da lì in poi sono volati gli stracci, anche a colpi di interviste, con il Comune nuovamente impantanato in antichi problemi. "Scopriamo - ancora Imbalzano - che ci sono crisi di liquidità, carenza di igiene e molto altro. L'arena lido, ad esempio, è un letamaio a cielo aperto, mentre il settore delle attività produttive versa in uno stato comatoso. Noi oggi diciamo basta e chiamiamo gli amministratori al senso di responsabilità: non abbiamo più bisogno di annunci, ma di fatti".