Locri (RC), il gruppo "Impegno e trasparenza Pd" motiva la sua assenza in Consiglio Comunale

"Ancora una volta siamo costretti a sottolineare l'ennesimo comportamento irrispettoso tenuto dal Sindaco, dal Presidente del consiglio e dai consiglieri comunali di maggioranza (ciascuno per le proprie competenze) nei nostri confronti. Abbiamo vanamente atteso un pubblico cenno di scuse per le gravissime offese rivolteci dal Sindaco, nella colpevole inerzia del presidente del Consiglio e dei colleghi consiglieri di maggioranza, nel corso dell'ultima seduta consiliare dello scorso 31 maggio 2017". Lo scrivono i consiglieri del gruppo di minoranza consiliare "Impegno e Trasparenza - Pd"

"Considerato il reiterarsi di tali condotte nel corso di diverse sedute consiliari non è forse inutile rammentare che il regolamento vigente del consiglio comunale, all'art. 10, impone al presidente del consiglio, nell'esercizio delle sue funzioni, il dovere di tutelarne la DIGNITA' del ruolo, di provvedere al proficuo funzionamento dell'assemblea consiliare, di moderare la discussione, di esercitare i poteri necessari per mantenere l'ordine e per assicurare l'osservanza della legge, dello Statuto e del Regolamento. Egli è garante dell'ordine delle riunioni consiliari e della regolarità delle discussioni, ispirandosi a criteri di imparzialità e intervenendo a difesa delle prerogative del Consiglio e dei singoli Consiglieri.
L'art. 53 dello stesso Regolamento impone al Presidente il mantenimento dell'ordine durante le sedute e prevede che nella discussione degli argomenti i Consiglieri Comunali hanno il più ampio diritto di esprimere apprezzamenti, critiche, rilievi e censure, che devono, però, riguardare atteggiamenti, opinioni o comportamenti politico - amministrativi con esclusione di qualsiasi riferimento alla vita privata e alle qualità personali di alcuno con, in ogni caso, il pieno rispetto dei limiti dell'educazione, della prudenza e del civile rispetto.
Secondo l'articolo appena citato non è consentito far imputazioni di mala intenzione che possano offendere l'onorabilità delle persone ed è pure previsto che se un Consigliere turba l'ordine, pronuncia parole sconvenienti o lede i principi affermati nei precedenti commi, il Presidente lo richiama, nominandolo e può disporre l'iscrizione a verbale del richiamo.
Del resto, anche l'art. 2 dello Statuto del Comune di Locri condanna qualunque forma di violenza contro i diritti fondamentali dei cittadini e contro le libertà civili, politiche, economiche e sociali e valorizza la tutela e la promozione della persona da ogni forma di sopraffazione e di violenza nonchè promuove iniziative finalizzate allo sviluppo della coscienza civile, costituzionale e democratica ed alla diffusione di una cultura dei diritti e della legalità.
Tuttavia, nonostante tali elevate enunciazioni di principio, si susseguono in seno al Consiglio comunale episodi incresciosi che ledono l'immagine pubblica dei consiglieri di minoranza attraverso continue illazioni, insulti, espressioni verbali denigratorie che superano le barriere del contesto politico-amministrativo mortificando la dignità degli stessi e di tutti i cittadini che essi rappresentano, venendo oltre modo meno ai principi di decoro e democrazia ed ignorando lo strumento del dialogo civile che dovrebbe caratterizzare ogni confronto costruttivo".

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"Tutto ciò nell'impassibilità e nell'inerzia del Presidente del Consiglio che non pone alcun freno al contesto di degrado morale che scaturisce quasi ad ogni seduta dagli interventi delle più alte cariche cittadine e che hanno raggiunto l'apice nel corso della seduta dello scorso 31 maggio 2017.

Per tali motivi, nell'impossibilità di presentare una formale mozione di revoca del Presidente del Consiglio Comunale, nella speranza di far riflettere anche i silenti consiglieri di maggioranza sul delicato argomento e sull'imbarbarimento dei rapporti in senso al Consiglio, i sottoscritti Consiglieri comunali di minoranza dichiarano di astenersi dalla partecipazione alla seduta odierna del Consiglio comunale".