Elezioni Villa, Dieni: "Minniti intervenga per sanare illegittimità"

«Il ministro dell'Interno deve chiarire su quali basi giuridiche l'elezione del vicesindaco di Villa San Giovanni sia da ritenersi valida o, in alternativa, spiegare in che modo intenda sanare la situazione di illegittimità che si è venuta a creare nel Comune dello Stretto all'indomani delle elezioni dell'11 giugno scorso». È quanto dichiara la deputata del M5S Federica Dieni, che sul tema ha presentato una specifica interrogazione parlamentare al ministro dell'Interno Marco Minniti.
«Com'è noto – continua –, le urne hanno decretato la vittoria del sindaco Giovanni Siclari, sulle cui spalle pesa una condanna in primo grado per abuso d'ufficio in concorso con l'ex primo cittadino Rocco La Valle, il suo vice Antonio Messina, gli ex assessori Angelina Attinà, Lorenzo Micari, Francesco Romanzi e Cosimo Salzone, e l'ingegnere responsabile dell'Ufficio tecnico comunale, Francesco Morabito. Dopo la pronuncia del Tribunale, il prefetto di Reggio Calabria, Michele Di Bari, aveva sospeso Siclari e tutti i membri della precedente giunta comunale. Lo scorso 13 giugno, poi, l'Ufficio territoriale del governo ha adottato un nuovo provvedimento di sospensione a carico di Siclari, dopo aver richiesto un certificato aggiornato sulla sua posizione giuridica alla cancelleria del Tribunale di Reggio Calabria, pervenuto in data 12 giugno, nonché il verbale di proclamazione degli eletti alla carica di sindaco e di consigliere comunale, avvenuta nella serata del 12 giugno scorso. Siclari, subito dopo la proclamazione del Consiglio, ha immediatamente nominato vicesindaco Maria Grazia Richichi».
«La vicenda – aggiunge Dieni – presenta diverse zone d'ombra e alimenta dubbi circa la legittimità dell'atto approvato dal neosindaco. La cosiddetta "legge Severino", infatti, prevede che siano sospesi di diritto dalle cariche coloro che hanno riportato una condanna non definitiva per abuso d'ufficio. La Cassazione, inoltre, con l'ordinanza 11131 del 28 maggio 2015, ha precisato che la sospensione dalla carica elettiva consegue direttamente ed esclusivamente alla condanna penale dell'eletto, in quanto il decreto prefettizio che accerta la sussistenza della causa di sospensione è provvedimento non discrezionale ma vincolato, che si limita ad accertare l'effetto sospensione prodotto ope legis e non ha, dunque, efficacia costitutiva».

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«In base a questa pronuncia della Suprema corte – conclude la parlamentare 5 stelle –, Siclari non avrebbe dunque potuto disporre del potere di nominare il suo vicesindaco. Il ministro Minniti deve perciò spiegare se sia a conoscenza dei fatti appena esposti e, in aggiunta, se consideri valida la nomina di Maria Grazia Richichi. Noi restiamo comunque convinti del fatto che il ministro debba intervenire per sanare quello che appare come un vero e proprio vulnus democratico».