Giovanni Minniti: “Nomina Marcianò in Segreteria Nazionale, deve rappresentare azione rilancio Pd”

"La nomina di Angela Marcianò nella segreteria Nazionale del Partito Democratico deve rappresentare l'occasione per avviare un'azione di rilancio del PD in Calabria e nella provincia di Reggio.

Abbiamo registrato, in queste settimane, umori e posizioni da parte di pezzi di politica calabrese e reggina, compresa quella organica allo stesso Partito Democratico, che considera la scelta del Segretario Nazionale Matteo Renzi una sorta di delegittimazione nei confronti di qualcuno o qualcosa.

A nostro avviso, non c'è stata nessuna intenzionale bocciatura di chicchessia, convince, invece, il presupposto che la scelta sia stata la conseguenza naturale di una non sufficiente capacità del gruppo dirigente calabrese di sapersi guadagnare un giusto ruolo nelle stanze Romane del PD, dove ci si confronta e si traccia la linea politica del Partito Democratico Nazionale.

L'indicazione della Marcianò è, a nostro avviso, un riconoscimento ad una giovane professionista di accertato valore, ad una ottima Amministratrice ed estrema fautrice della legalità, ma, anche, una approvazione del lavoro del Sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà del cui esecutivo fa parte la Marcianò; non và trascurata la circostanza che vede riconfermata nell'ultimo rimpasto di Giunta la stessa Marcianò con compiti importanti ed estremamente impegnativi come il problema gravissimo del ghetto di Arghillà.

Per noi la nomina della Marcianò nell'importante organismo del Partito ha anche il sapore di un chiaro invito all'intero gruppo Dirigente Calabrese ad un cambio di passo rispetto alla capacità di sapere incidere sulle questioni che attanagliano i territori calabresi, ma anche lo sprono ad essere gruppo coeso, depositario e sostenitore di proposte credibili che siano qualificanti dell'azione sia del Partito che delle Istituzioni ove è forza di governo.

Riconosciamo il carattere insolito con cui è avvenuta la nomina di Angela Marcianò, come pure definiamo quasi innaturale per una formazione come è appunto il Partito Democratico che l'indicazione a far parte di un organismo importante quale è la Segreteria Nazionale sia solo espressione dall'alto e non, in qualche misura, espressione, pure, del Gruppo Dirigente Calabrese.

Tutto diventa, però, ipocrisia politica se su questa vicenda non viene tenuto conto il momento storico politico in cui la nomina di Angela Marcianò è avvenuta, se non si dice di un Partito Calabrese inesistente, commissariato e sotto tutela da lungi anni, incapace di esprimere una sua classe dirigente attraverso lo strumento di partecipazione democratica che è il congresso, se, ancora, non si afferma che la linea politica in Calabria è solo appannaggio dei rappresentanti istituzionali che ai vari livelli sono impegnati.

Ed allora, ben venga, la nomina della Marcianò nella Segreteria Nazionale del Partito Democratico, seppur senza tessera e non iscritta al Partito.

Ben venga, perché rappresenta un macigno nelle acque oramai da lungo tempo stagnanti del Partito Calabrese.

Ben venga perché rappresenta, per coloro che ancora credono nel rilancio dell'azione del PD, uno stimolo per continuare.

Ben venga perché ci fa capire ancora meglio che solo se sei gruppo dirigente credibile, autorevole e non subalterno, puoi condizionare e pretendere le giuste attenzioni di chi sta oltre il tuo livello; ed a queste latitudini la credibilità è sconosciuta ed il respiro è corto.

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Rivolgiamo un appello a tutto il gruppo dirigente regionale del Partito Democratico a fare squadra con Angela Marcianò e con il Sindaco Giuseppe Falcomatà; pretendiamo un Partito Democratico nuovo, che sia autorevole e capace di reggere il confronto sempre, ovunque e con chiunque". Lo afferma in una nota Giovanni Minniti, Consigliere Comunale di Reggio Calabria.