Reggio, Confindustria e Unido: opportunità di partnership per le imprese con i paesi in via di sviluppo

La strategia messa a punto dall'Unido (United Nations Industrial Development Organization) per promuovere la cooperazione industriale tra imprese italiane e quelle nei Paesi in via di sviluppo e le connesse forme di partenariato aziendale (matchmaking, assistenza alle negoziazioni, identificazione delle fonti finanziarie e join venture), sono state al centro di una tavola rotonda ospitata nella sede di Confindustria Reggio Calabria. All'incontro hanno preso parte Filippo Arecchi, vicepresidente di Confindustria Reggio Calabria, Saverio Anghelone, assessore alle Attività produttive del Comune di Reggio Calabria, Ninni Tramontana, presidente della Camera di commercio di Reggio Calabria, Mariella Costantino, referente sportello Internazionalizzazione Confindustria Reggio Calabria e Francesco Pallocca, Investment promotion Expert Unido.

L'Unido, l'organizzazione delle Nazioni Unite specializzata nell'incremento delle attività industriali dei Paesi membri, "è presente in 170 paesi - ha spiegato Pallocca – ed ha attivi al momento 847 progetti, in particolare in Africa, Medio Oriente e sud est asiatico. Operiamo in Paesi che hanno grandi potenzialità ma che non hanno le capacità o il know how per svilupparle. Le nostre priorità sono la riduzione della povertà attraverso attività produttive che siano in grado di puntare su energia e tutela ambientale. Il modello a cui guardiamo è quello di uno sviluppo industriale sostenibile e inclusivo".

Di grande interesse è stata giudicata l'attività portata avanti Unido da Arecchi, "anche per il rilancio del tessuto produttivo locale che guarda all'internazionalizzazione e ad ogni possibile soluzione per ampliare i propri mercati, quali asset di crescita strategici. Naturalmente - ha poi aggiunto il vicepresidente di Confindustria Reggio Calabria – la cooperazione industriale tra imprese italiane, del Mezzogiorno in particolare, e realtà estere è caratterizzato da dinamiche estremamente complesse e da tempistiche ben precise. Occorre, pertanto, accostarsi a questo tipo di modello di sviluppo con grande attenzione e cautela e, soprattutto, con la piena consapevolezza dei rischi e delle criticità che esso presenta. Si tratta comunque - ha poi concluso Arecchi - di un'ulteriore opportunità a cui il mondo imprenditoriale locale può guardare con interesse e spirito progettuale. In tal senso manterremo un contatto costante con i rappresentanti Unido al fine di conoscere meglio le attività e i progetti in cui possono essere coinvolte le aziende del territorio".

Anche l'amministrazione comunale di Reggio Calabria, ha affermato l'assessore Anghelone, "è favorevole a questo tipo di percorsi che consentono di rilanciare l'azione a sostegno dei settori trainanti dell'economia reggina quali, su tutti, il turismo e l'enogastronomia". Sulla stessa lunghezza d'onda anche il presidente della Camera di commercio di Reggio Calabria, Tramontana, secondo cui "l'agroalimentare può svolgere a pieno titolo un ruolo di primissimo piano nell'ambito di queste dinamiche. La strategia Unido, inoltre, è di particolare interesse perché consente di estendere il quadro delle opportunità a contesti territoriali diversi da quelli già noti, come ad esempio il nord Europa, abbracciando aree nuove e settori non ha ancora esplorati".

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Soddisfatta per l'esito dell'incontro anche Costantino che ha sottolineato la centralità dei programmi Unido, "specie per quelle realità imprenditoriali che intendono scommettere su innovazione e sostenibilità. Di particolare interesse - ha infine rimarcato la referente sportello Internazionalizzazione Confindustria Reggio Calabria - l'attività di raccordo e supporto, anche in chiave istituzionale, che l'Unido conduce attraverso il programma delegati che prevede la presenza in Italia di rappresentanti dei Paesi in via di sviluppo, study tour e missioni tecniche".