Reggio, associazione "Insieme per la disabilità": "Mancanza di servizi genera effetti devastanti"

"Allo stato dei servizi di salute mentale nel nostro territorio calabrese in particolare nel territorio Città Metropolitana non direi, stanno determinando effetti devastanti, ma hanno determinato effetti devastanti sulla qualità dei servizi. Aggiungo che, salvo alcune eccezioni, i CSM (Centri Salute Mentali) sono ormai ridotti a dispensari di psicofarmaci e che la vera offerta assistenziale del DSM (Dipartimento della Salute Mentale) è rappresentata dalla istituzionalizzazione dei pazienti presso strutture chiuse 24 h di varia tipologia, dai SPDC ( Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura) alle Case di cura private, alle cosiddette strutture "residenziali" e Comunità terapeutico-riabilitative". Lo scrive il presidente dell'associazione "Insieme per la disabilità" Immacolata Cassalia.

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"La mancata o insufficiente presa in carico per la riabilitazione e l'inclusione sociale e lavorativa da parte dei servizi di comunità è oggi, ignobilmente, la principale causa di sofferenza di tante persone che, come sappiamo, potrebbero o avrebbero potuto recuperare soddisfacenti livelli di autonomia e una buona qualità di vita se sottoposte a programmi di riabilitazione i cui risultati sono stati ormai largamente convalidati nel corso degli anni. È questa una responsabilità che grava non solo sul personale politico e amministrativo, ma anche su quanti, sono coinvolti nel disagio psichico e della sofferenza mentale. Il fare da se non giova a nessuno, occorre riflettere-riprogrammare interventi individualizzando di concerto tra Soggetti, Famiglie, Responsabili Psichiatrici, ASP, Responsabili delle Strutture Psichiatriche e dei Territori la necessità di adottare strumenti validi di monitoraggio valutando i risultati nell'ottica evolutiva di crescita della persona con condizione di sofferenza mentale. Bisogna porre maggior attenzione che pongono le esigue risorse, delle forme di spesa, delle stime, dei dispositivi organizzativi. Il 3,% è ben lontano dalla soglia minima del 5% cui si erano impegnata la Regione Calabria con un documento sottoscritto ad un'unanimità tutti i presidenti di regioni, anche se quest'ultimo è insufficiente a dare prestazioni di inclusione sociale. Occorre la ripresa di un dialogo collaborativo per fronteggiare le situazioni problematiche e il miglioramento delle competenze, riflettere sulla sofferenza mentale condivisa cercando di porre rimedi attraverso le risorse e i saperi partecipanti e l'obiettivo e di far emergere nello spazio comunicativo e del dialogo una nuova rappresentanza funzionale attraverso un linguaggio co-costruito e condiviso".