Nicolò: “Giunta Oliverio è ferma al palo”

"Il presidente della Regione Mario Oliverio si è ricordato, nella giornata dei solenni festeggiamenti per la Festa della Liberazione, di riunire la Cabina di Regìa per il monitoraggio della spesa ma senza fornire dati certi e senza un impegno significativo dei fondi 'spesi', quasi pari al segno zero, della sua Giunta regionale. E per di più ha avuto la sfortuna di far coincidere la sua improvvida iniziativa con l'allarme rosso lanciato da Eurostat proprio sui dati sconfortanti della Calabria che, con un tasso del 58,7%, è diventata ufficialmente la regione europea che nel 2016 ha fatto registrare il peggior dato di disoccupazione giovanile dell'intero continente".

E' quanto afferma in una nota il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Campanella, Alessandro Nicolò, sottolineando:"Quanto finora abbiamo affermato solo dalla nostra parte politica di opposizione, sulla necessità, ormai non più rinviabile di un cambio di passo della Giunta e delle scelte di potere perseguite, che non collimano con le esigenze dei calabresi, ora lo ritroviamo riportato anche nelle posizioni espresse da autorevoli rappresentanti della maggioranza".

"Da quanto trapela – continua Nicolò – alla riunione della Cittadella, il governatore ha lanciato il suo ennesimo proclama su iniziative di sviluppo per il porto Gioia Tauro, in relazione alla Zes, la zona economica speciale per la quale il ministro De Vincenti ha annunciato una legge quadro al fine di sbloccarne la realizzazione, tralasciando che è un porto 'tradito', raggirato dalle scelte deleterie operate dal Governo nazionale e accettate supinamente dallo stesso e dai gruppi dirigenti della sua parte politica che ben si sono adattati al ruolo di 'ascari' di una regione ridotta ormai a colonia di terz'ordine". "Sta svanendo miseramente – aggiunge il capogruppo di Forza Italia - il sogno dello scalo gioiese, quello di una sfida di fondamentale importanza per lo sviluppo della Calabria e di una vasta area dell'intero Mezzogiorno e le conseguenze più gravi e pesanti stanno già ricadendo sui lavoratori portuali con l'avvio delle procedure per 400 licenziamenti".

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"La Giunta Oliverio purtroppo è ferma al palo – prosegue l'esponente politico – anche per gli interventi infrastrutturali necessari che avrebbero imposto uno slancio straordinario di efficienza e tempestività. E' ora di suonare la sveglia e di rimboccarsi le maniche per recuperare il tempo perduto finora. Si deve investire concretamente sul sistema aeroportuale calabrese, anche in virtù di quanto accaduto con l'inchiesta giudiziaria sui vertici della società aggiudicatrice degli scali regionali. I rappresentanti delle organizzazioni sindacali e di Unindustria chiedono giustamente degli interventi per la situazione di crisi dell'occupazione e ribadiscono la necessità di una sinergia tra parti sociali e Giunta regionale per rendere più incisiva e concreta l'attenzione del Governo nazionale nei confronti della Calabria, che fino ad ora ha tentato di soggiogare i calabresi sia nella campagna referendaria sia nelle primarie per eleggere il segretario nazionale del partito. Serve invece una vera inversione di tendenza: alla Calabria necessitano delle essenziali infrastrutture e senza un piano dei trasporti efficiente e moderno si rimane isolati, condannati a una prospettiva di impoverimento e decadenza inarrestabile".

"La politica dello struzzo, come si sa, è vana e non porta da nessuna parte – conclude il capogruppo di Forza Italia – perciò denunciamo un quadro grave ma con un atteggiamento di stimolo e uno spirito di critica costruttiva. E' sotto gli occhi di tutti il mancato rispetto degli impegni e dei programmi dei rappresentanti del Governo nazionale e regionale, che erano stati assunti solennemente verso la Calabria e i calabresi. Al di là dei proclami, non si è riusciti a rompere con il vecchio sistema di potere e con i soliti andazzi. L'unico effetto ottenuto fino ad ora è stato quello di accentuare le difficoltà dei calabresi, confermando che il presidente Oliverio, malgrado la sbandierata sintonia politica, non è poi così incisivo a Roma e sui tavoli che contano".