In Aspromonte i ragazzi delle Comunità di Exodus, Cereso e Sprar di S. Alessio e Campo Calabro riuniti nel segno dell'integrazione

Lo sport che lega i valori dell'integrazione, della tolleranza, della fratellanza e dell'amicizia. Valori che risuonano nel cuore dell'Aspromonte, un altro "filo che cuce", nel segno della Corrireggio. Pomeriggio speciale per quaranta ragazzi delle Comunità di Exodus, del Cereso e dello Sprar di S. Alessio e Campo Calabro. Raduno in piazza a S. Stefano D'Aspromonte ed incontro con uno starter d'eccezione: il Presidente del Parco Nazionale dell'Aspromonte dott. Giuseppe Bombino. Il presidente, nel ringraziare i ragazzi per la bella e significativa iniziativa, ha rimarcato come il loro percorso fino a valle "lega simbolicamente tanti Comuni, tante storie, tante tradizioni in questa che oggi noi chiamiamo Comunità". Questa, secondo Bombino, "dovrebbe essere l'idea per la nuova Città Metropolitana: fare Comunità, fare rete!".

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Presenti alla partenza anche Basilio Lucisano, responsabile Exodus, e Paolo Cicciù, Presidente del Csi di Reggio Calabria. "Come nel percorso di vita di tanti ragazzi fragili, la squadra, il gruppo, l'unità d'intenti – ha sottolineato Cicciù – ci porteranno a raggiungere i nostri obiettivi. La strada fino a valle è lunga. Solo collaborando nelle diversità potremo tagliare simbolicamente il nostro traguardo". Scortati dai volontari delle associazioni e dagli operatori dell'Ente Parco, i ragazzi iniziano questa simbolica e significativa Maratona. Venti chilometri, passo dopo passo, fino a Gallico. Prima tappa nel piccolo, ma accogliente, Comune di S. Alessio. Ad aspettare la carovana, il gruppo dei ragazzi dello Sprar di S. Alessio e di Campo Calabro accompagnati dagli Operatori Antonella Ielo e Antonino Suraci. Volontari, operatori e ragazzi pronti ad unirsi ai maratoneti mettendo in campo forze fresche ed entusiasmo. Tante storie e volti nei ragazzi richiedenti asilo e rifugiati. Giovani e adulti pronti a percorrere un pezzo di strada insieme. Il passaggio nel Comune di Laganadi è la fotografia del percorso intrapreso. Uomini e donne, bianchi e neri, giovani e adulti, Cristiani e non. Tutti però pronti ad aiutarsi, correndo gomito a gomito per raggiungere l'obiettivo di arrivare a Reggio. Dopo quasi tre ore di corsa e 21 chilometri percorsi, il gruppo, giunge a Reggio e precisamente nella piazza del Parco della Mondialità a Gallico. Ad attendere la variopinta comitiva di ragazzi stanchi ma felici per l'inedita esperienza di sport e impegno culturale, i referenti di Legambiente con la presidente del circolo reggino, Nicoletta Palladino e del Comitato Organizzatore della Corrireggio, Nuccio Barillà. "Il filo con cui avete cucito territori così belli – hanno detto, nel ringraziare i partecipanti e gli educatori, oltre all' Ente Parco partner dell'iniziativa – rappresenta il filo robusto che unisce la montagna al mare e che rappresenta uno dei punti di forza imprescindibili per il "vestito" della città metropolitana che vogliamo". L'abbraccio simbolico e la consegna del "testimone", un legno d'Aspromonte intarsiato con antica maestria artigianale, da aggiungere agli altri che verranno portati alla Corrireggio del 25 aprile, ha chiuso un pomeriggio speciale all'insegna dello sport pulito, dello sport vero, dello stare insieme e della fratellanza. Tante storie come quelle di Giovanni che ha percorso tutto d'un fiato i ventuno chilometri. Le sue fragilità e difficoltà riversate sulla strada della vita. "Sudare e lottare per arrivare all'obiettivo. Ecco il pomeriggio che ho vissuto" (Bella anche la storia di Salvatore, alla sua prima maratona. Per lui 18 chilometri percorsi tra i profumi e le bellezze del Aspromonte dopo una vita passata schiacciato dalla dipendenza e dalla detenzione. "Mi sono sentito finalmente libero. Le gambe, il cuore e la mia testa finalmente si muovevano insieme. Oggi sono felice". Infine la corsa "con gioia" di Ladmin. Dalle fughe dalle violenze e dai barconi, fino alla maratona di ieri pomeriggio. Una storia di riscatto, una storia di corse e fatiche. Una storia che racchiude in sé tanti significati. Il senso della Maratona di ieri è aver liberato in ognuno di noi quella forza ad andare avanti sempre e comunque. Camminare nel lungo percorso della vita, sicuri che insieme si vince. La Corrireggio per tanti ragazzi e tante storie è già partita. Quelle città invisibili, quelle storie nascoste, quei volti imbruttiti da fragilità e fatiche, sono diventate racconti e cammino di speranza.