Aeroporto dello Stretto, Ripepi (FdI): "Altra sceneggiata napoletana di Falcomatà"

Massimo Ripepi ha convocato nuovamente la cittadinanza per fare il punto sulla situazione dell'aeroporto dopo le ultime novità dal tavolo romano della scorsa settimana: "Una sceneggiata napoletana ampiamente prevista. Falcomatà si è esibito come l'eroe salvatore dell'aeroporto. Per coprire le sue nudità ha delegittimato tutti quelli che non la pensano come lui, cittadini, stampa e partiti le cui proposte vengono giudicate non credibili. L'attacco di sabato scorso è ingiustificabile: è proprio attraverso comitati, associazioni, giornali e partiti stessi che la società civile partecipa alla vita comune e interviene con idee e proposte. Lui stesso appartiene ad un partito e infatti la tragedia del Tito Minniti si è consumata nei tavoli del suo stesso partito."

"Il sit-in serve proprio a questo: creare l'humus della sensibilità su un tema apparentemente lontano dalle esigenze primarie dei cittadini, ma che in realtà è il fondamento della sussistenza della città. Del tutto i cittadini si accorgeranno quando come contraccolpo alla crisi dello scalo, riducendosi il volume d'affari che vi gravita attorno, vedranno i figli perdere il lavoro da commesso, insegnante, commerciante ecc."

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Nello Scuderi (Portavoce provinciale FdI) in veste di moderatore parla di "una città condannata a morire dove servono coraggio, coerenza e determinazione di tutti a prescindere dai colori".

Secondo il Consigliere Ripepi "l'aeroporto è stato cancellato dalle cartine geografiche: Sebbene la documentazione fosse del 2012, quando c'era il governo Monti, è stata questa legislatura dal 2013 al 2016 a lavorare sul Piano Nazionale Aeroporti che ha generato il Decreto del Presidente della Repubblica n. 201 del 2015. Il decreto prevede un aeroporto strategico per ogni macroarea: per esempio nell'area centro nord ci sono già gli scali di Pisa e Bologna e il premier Renzi non ha avuto alcun problema ad inserire Firenze, perché sapeva che se non fosse diventato strategico non sarebbe entrato nei networks europei. Quindi anche Reggio potrebbe essere inserita senza confliggere con Lamezia."

La differenza è che "per l'aeroporto di Firenze questo è un risultato importantissimo, per l'aeroporto di Reggio Calabria è vitale".

Queste affermazioni, spiega il consigliere Ripepi, sono suffragate "anche da analisi universitarie di un grande esperto del settore, per di più di parte politica opposta, ossia il professore Gattuso dell'Università Mediterranea che ha sottolineato l'imprescindibilità del riconoscimento del ruolo strategico del nostro aeroporto, il quale potrebbe avere due milioni di passeggeri l'anno. Si pensi che ne ha totalizzati 500 mila quasi solo con l'utenza di Reggio. L'Area dello stretto si colloca al settimo posto tra le aree metropolitane d'Italia. Solo il comune di Reggio, assieme ai comuni di Messina e Villa S.G. contano 420 mila abitanti ."

Presente alla conferenza stampa di questa mattina, il consigliere metropolitano Lamberti Castronuovo che attribuisce le responsabilità in primis a governo che "non può ma deve trovare le risorse necessarie a garantire la continuità territoriale, strumento previsto dall'UE per territori disagiati." Lamberti parla in triplice veste di cittadino, imprenditore e politico facendo esempi pratici, richiamando i professori universitari impossibilitati a raggiungere la città, l'esigenza di garantire i livelli occupazionali, gli studenti stranieri a lui cari e si cala nei panni di chi, abituato a usare i mezzi aerei per concludere in giornata le proprie trasferte lavorative, ora con un solo volo a metà giornata si troverebbe a dover partire il giorno prima e tornare il giorno successivo. Il Sindaco ha concluso il dott. Lamberti non ha detto la verità alla città spacciando una clamorosa sconfitta come una grande vittoria.

Segue l'intervento del coordinatore provinciale di Gioventù Nazionale Pasquale Oronzio il quale si chiede "quale sia la fantomatica vittoria tanto sbandierata dal sindaco con slogan che abbagliano i cittadini, visto che la toppa messa con i voli posticipa il problema e non lo risolve. Questo è sintomatico di un'amministrazione che sta facendo sopravvivere la città incapace di programmare un percorso di crescita. L'assessore Marino ha detto che l'aeroporto è stato salvato per miracolo, quando invece siamo arrivati a tutto questo per la mancata tempestività dell'azione politica".

Aurelio Timpani, responsabile di FdI per la Piana, focalizza sulla crisi di Alitalia e di come "il fallimento e il conseguente taglio dei voli stia interessando il Tito Minniti facendo pagare a noi le spese di tutto. Attorno all'aeroporto girano molti interessi economici: car sharing, tassisti, tavole calde, negozi ecc. A questo chi ci pensa? È vergognoso anche che una tv nazionale come il Tg3- Regione sia arrivato alla porta senza degnarsi di riprendere il nostro presidio."

Francesco Meduri interviene sulla questione lavoratori: "A detta del sindaco basterebbero 59 dipendenti. Come è stato calcolato? È forse il numero già stabilito dal piano industriale di Sacal che ha vinto il bando?". La stessa perplessità di Antonino Fazio che si chiede "se non ci saranno numerosi licenziamenti, anche perché ieri il sindaco ha convocato alcuni lavoratori aeroportuali che non si sono presentati, ma non ha usato la stessa tenacia con i sindacati".

"Chiudere l'aeroporto è sbattere le porte in faccia al turismo. Invito la cittadinanza a prendere coscienza e informarsi di tutti i risvolti che riguardano il Tito Minniti", queste le parole di Angela Violi, che ha concluso la conferenza stampa assieme a Mimmo Filocamo (dipartimento cultura FdI) che ironizza sui toni trionfalistici per i quali al massimo si brinda con la gassosa, e Andrea Guarna (portavoce cittadino di FdI) che ricorda come nel 2014 il sindaco aveva chiesto ai cittadini di giudicarlo giorno per giorno e questo sta avvenendo.