I dipendenti dell'Aeroporto a Falcomatà: "Caro sindaco, cosa è stato fatto per chi ha già perso il lavoro?"

Reggio Aeroporto-500Riceviamo e pubblichiamo:

Il Sindaco Giuseppe Falcomatà, nella conferenza stampa che avrebbe dovuto chiarire e spiegare ai cittadini le azioni messe in campo sulla vicenda "Aeroporto", ha edotto noi lavoratori dell'ex Sogas sulla presa in giro attuata a nostro danno, senza però spiegare, a noi lavoratori e ai cittadini che rappresenta, chi, come, quando e perché lo avrebbe fatto.

Sia chiaro, absit iniuria verbis, il nostro non è un attacco a niente e nessuno ce ne guarderemmo bene e, pertanto, alla stessa maniera non vogliamo essere attaccati, strumentalizzati o per di più essere presi in giro e/o considerati ignoranti come qualcuno, o più di uno, nel tempo più volte ha voluto far credere. Per tali motivi è bene chiarire alcuni punti.

Siamo stati forse presi in giro da S.E. il Prefetto? Non lo pensiamo per niente, anche perché ad oggi è stato l'UNICO rappresentante delle Istituzioni a preoccuparsi del destino dei lavoratori Sogas, per cui attendiamo a breve anche gli esiti di tale impegno.

invece, viene da chiederci, se è stato proprio il doppio Sindaco (di Comune e Città Metropolitana) insieme al Presidente Oliverio a prendere in giro i lavoratori della Sogas! Beh, facendo un passo indietro gli indizi portano proprio a Lor Signori.

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Si ricorda Signor Sindaco, era dicembre 2016 quando all'incontro in Prefettura insieme al rappresentante della Regione Calabria, il consigliere regionale e capogruppo PD Seby Romeo, è stata garantita la salvaguardia occupazionale di tutti i dipendenti debuttando con la classica frase, ormai sulla bocca della politica calabrese, "non ci possiamo permettere di perdere neanche un posto di lavoro a Reggio Calabria". La informiamo che non è andata proprio così, se mai Lei e il consigliere Seby Romeo non ne foste a conoscenza, sono stati licenziati già 14 lavoratori, che da soli stanno affrontando la vertenza contro la curatela fallimentare, e presto ne saranno, inevitabilmente, licenziati altrettanti o anche di più a seguito della vicenda Alitalia. Infatti, l'operatività dello scalo ormai concentrata in una fascia oraria che va dalle 9:45 alle 17:00 si è notevolmente ridotta, e la curatela fallimentare dovrà compiere nuovi tagli e riduzioni anche a tutela del ceto creditorio della procedura fallimentare così come la LEGGE impone, se è vero come è vero che essa è uguale per tutti. Non facciamo Giurisprudenza, non crediamo di essere esperti in diritto fallimentare, né pensiamo di sostituirci a Giudici, Curatori, Politici e Sindacalisti ma gradiremmo NON avere nascosta l'evidenza delle cose e dei fatti visibili anche agli occhi di un bambino.

Cosa è stato fatto Signor Sindaco per coloro che hanno già perso il lavoro? Che cosa verrà fatto quando il resto del personale Sogas verrà licenziato? Riteniamo nulla e vorremmo essere smentiti.

Allo stesso modo e con le stesse parole ascoltiamo le rassicurazioni fatte a tutela dei dipendenti Alitalia di Reggio Calabria.

Pur apprezzando le lodevoli iniziative che S.E. il Prefetto avrà messo o vorrà mettere in campo a tutela dei 44 dipendenti, è utile precisare che i lavoratori Alitalia dello scalo di Reggio Calabria saranno probabilmente considerati dalla propria azienda (privata), se non già previsto, degli esuberi vista la drastica riduzione operativa attuata sullo scalo reggino, per cui considerata la drammatica situazione aziendale che complessivamente coinvolge tutto il territorio nazionale la problematica dei dipendenti dello scalo di Reggio Calabria farà parte di una trattativa nazionale ben più ampia che difficilmente, se non addirittura tecnicamente impossibile, potrà essere gestita a livello territoriale

Ricordiamo che Alitalia sta attraversando una crisi aziendale che potrebbe comportare l'ennesimo fallimento della sua storia. Infatti, proprio in queste settimane è stato varato un piano industriale che prevede in tutto il territorio nazionale un taglio di personale di oltre 2mila unità e che probabilmente verrà gestito con l'ennesima soluzione tampone attingendo ad ammortizzatori sociali e chissà per quanti anni, soluzione questa non applicabile ai lavoratori di Sogas licenziati e licenziandi.

Ricordiamo anche che il Presidente Oliverio, in sede di consiglio regionale, attaccando la politica di destra, dichiarò che si sarebbe fatto carico dei lavoratori della SOGAS.

Quindi, se anche la tutela verso i dipendenti Alitalia, così come la tutela dei lavoratori Sogas, è intesa dal Sindaco Falcomatà e dal Presidente della Regione Oliverio come uno slogan, allora si che quanto dichiarato corrisponde al vero: I LAVORATORI DELL'AEROPORTO, non solo quelli della Sogas, SONO STATI PRESI IN GIRO!

Gradiremmo, inoltre, prendere visione dello statuto Sogas in suo possesso sig. Sindaco, riportante il numero (59) dei lavoratori necessari a garantire i servizi aeroportuali, così come dichiarato in conferenza stampa, perché sarebbe davvero il primo Statuto al mondo a stabilire il numero dei dipendenti necessari in una società di servizi, particolarmente nel settore del trasporto aereo che vede mutare continuamente le proprie esigenze. Forse il Sindaco voleva comunicarci il numero dei rappresentati in seno al C.d.A. previsti dallo Statuto!?! Evitiamo volentieri di entrare nel merito delle nomine e dei relativi compensi anche se ne avremmo pieno diritto in qualità di cittadini, contribuenti, creditori e lavoratori ma riteniamo che sia compito della Magistratura stabilire se vi è stata qualche illegittimità.

Oltremodo, riteniamo invece che al contrario di quanto da Lei affermato in conferenza stampa, la permanenza di Alitalia con soli 2 voli giornalieri non aiuta certo a finanziare l'esercizio provvisorio, anzi si presenta l'ennesimo problema per la curatela fallimentare perché adesso bisognerà trovare le somme che verranno a mancare con la riduzione operativa di Alitalia: se fino a ieri si contava su un ricavo mensile di circa 200 mila euro, motivo per cui è stato anche concesso l'esercizio provvisorio post fallimento SOGAS, oggi bisogna attivarsi per coprire la parte che verrà a mancare, per cui, coloro i quali sono invitati all'incontro previsto per martedì prossimo in Prefettura si presentino preparati e pronti a versare la quota mancante, altrimenti l'aeroporto rischia davvero di chiudere il 20 aprile e ci toccherà ascoltare l'ennesima conferenza stampa che darà la colpa ai precedenti amministratori.

In ultimo, prima di manifestare l'interesse di far parte del pacchetto azionario di Sacal, che si ritiene indispensabile e imprescindibile, faccia un controllo circa la situazione economico-finanziaria della stessa, non ci vorremmo trovare nella situazione della fallita Sogas per poi ascoltare un'altra sentenza del Tribunale fallimentare che dichiara una situazione debitoria di quasi 20 milioni di euro.

A proposito di Sacal, ma il Sindaco così informato su tutto, ha letto il piano industriale?

Saranno tutelati i posti di lavoro? Acta est fabula, plaudite!

I dipendenti dell'Aeroporto