Connivenza con la 'ndrangheta jonica reggina: condanna definitiva per ex assessore provinciale Rocco Agrippo

agripporocco500di Angela Panzera - Supera lo "scoglio" della Cassazione il troncone abbreviato del processo "Falsa politica". Tre sono stati i ricorsi degli imputati rigettati, mentre una sola posizione torna al vaglio dei giudici della Corte d'Appello reggina. Ieri la Suprema Corte ha confermato la condanna a sette anni e sei mesi di carcere per Rocco Agrippo, ex consigliere ed ex assessore della Provincia reggina, con le deleghe al demanio e al patrimonio, riconosciuto colpevole di aver fatto parte della 'ndrangheta di Marina di Gioiosa Jonica.

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Confermate la condanna, emessa nel luglio del 2015 dai giudici di Piazza Castello, anche per Salvatore Commisso, a cui sono stati comminati sette anni di reclusione, accusato di far parte della "locale" di Gioiosa Marina, e per Cosimo Figliomeni, classe 1977. Figliomeni fu condannato a sei anni di detenzione all'esito del secondo grado, in quanto ritenuto partecipe alla "società" di Siderno ed in particolare alla 'ndrina di contrada "Lamia". Annullata con rinvio invece, dalla Cassazione la condanna a sei anni di carcere rimediata da Giuseppe Tavernese, già consigliere comunale di maggioranza di Siderno. Adesso per Tavernese si aprirà un nuovo processo di secondo grado. L'operazione "Falsa politica", che porta la firma del pm antimafia Antonio De Bernardo, fu condotta dagli uomini del commissariato di Siderno e dagli agenti della Squadra Mobile della Questura reggina il 21 maggio del 2012. L'inchiesta svelò una serie di rapporti tra alcuni esponenti politici della Locride e il boss Giuseppe Commisso,"u mastru", che secondo la Dda reggina aveva la possibilità di influenzare le scelte elettorali dei candidati e disporne la candidatura e l'appoggio politico. In manette finirono in quindici: tra questi anche Cosimo Cherubino, candidato alle elezioni regionali in una lista in appoggio del candidato del centrodestra Giuseppe Scopelliti. Cherubino, che scelse di essere processato con il rito ordinario, è stato condannato in primo grado a 12 anni di carcere e attualmente la sua posizione è pendente in Appello.