Locri, la marcia dei 25 mila contro le mafie: “Oggi siamo tutti sbirri”

Locri GiornataMemoria21marzo2017 4Sono 25 mila i partecipanti al corteo di Libera in corso a Locri per la Giornata della memoria e dell'impegno per le vittime innocenti delle mafie. Cinquecentomila le presenze nei quattromila luoghi italiani in cui, in contemporanea a Locri, si sta svolgendo la giornata. A riferirlo è stata Libera.

"Oggi a Locri siamo tutti sbirri. Ricorderemo tanti nomi di esponenti delle forze dell'ordine che hanno perso la vita e nessuno li può etichettare e insultare". A dirlo don Luigi Ciotti dopo le scritte offensive comparse ieri a Locri.

In testa al corteo ci sono i familiari delle vittime che reggono due striscioni di Libera con lo slogan della Giornata di quest'anno: "Luoghi di speranza, testimoni di bellezza". Dietro di loro una grande bandiera della pace portata da ragazzi migranti minorenni giunti in Calabria a bordo di barconi nei mesi scorsi. A seguire i gonfaloni, le autorità e migliaia di persone giunte da tutta Italia.

LocriGiornataMemoria21marzo2017 3Una giornata, quella promossa da Libera e da Avviso pubblico, che coinvolge centinaia di scuole, enti ed associazioni. Il corteo, la cui partenza e' slittata di circa mezz'ora proprio per il grande afflusso di persone, è partito dalla zona nord del lungomare della cittadina per raggiungere la piazza centrale.

Dopo l'iniziativa di domenica scorsa con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e le scritte ingiuriose comparse ieri su alcuni muri di Locri, quella di oggi e' la giornata della memoria che apre le porte all'impegno. In testa al corteo ci saranno don Luigi Ciotti, il fondatore di Libera, in prima linea nei progetti per la legalita'; il presidente del Senato, Pietro Grasso, il ministro della Giustizia, Andrea Orlando. Dopo l'arrivo nella piazza del paese e' prevista la lettura dei nomi delle 950 vittime innocenti della mafia, con il presidente di Avviso pubblico, Roberto Monta', don Luigi Ciotti e un familiare delle vittime di mafia

Presenti, tra gli altri, anche il sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà: ("A Locri un fiume colorato e d speranza, memoria e impegno nella lotta quotidiano contro tutte le mafie" scrive sulla sua pagina Facebook) e il governatore Mario Oliverio.

LocriGiornataMemoria21marzo2017 2"La mafia è una cosa seria, violenta e brutta. Bisogna combatterla tutti i giorni e in tutti i luoghi. Troppe persone innocenti e che hanno fatto il proprio dovere di cittadini onesti sono state uccise". A sostenerlo a Locri è stato uno studente undicenne dell'istituto comprensivo "Villalina-Ritiro" di Messina. "Falcone e Borsellino - ha aggiunto il ragazzo - sono state persone, oltre che magistrati, eccellenti e brave. Anche per me e per i miei compagni di classe sono eroi che hanno combattuto la mafia sacrificando la propria vita".

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"Il lavoro in questo territorio è una cosa seria. C'è assolutamente la necessità, anche come contrasto alle organizzazioni criminali, di creare opportunità di lavoro e occupazione giovanile". Lo ha detto il Procuratore della Repubblica di Locri, Luigi D'Alessio, che sta partecipando alla manifestazione antimafia organizzata da Libera in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. "Bisogna operare - ha aggiunto - giorno dopo giorno. L'augurio è che oggi, con l'ingresso della Primavera, per questo territorio e questa regione sia l'inizio di una nuova Primavera".

 

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Locri GiornataMemoria21marzo2017 Oliverio"C'e' un'Italia che si ribella all'indifferenza, al conformismo, alla corruzione che devasta i beni comuni e l'ambiente. Un'Italia consapevole che la convivenza civile e pacifica si fonda sulla giustizia sociale, sulla dignita' e la liberta' di ogni persona" ha aggiunto don Luigi Ciotti fondatore di Libera in occasione della XXII^ giornata della memoria delle vittime delle mafie in fase di svolgimento a Locri (RC). "In questo senso il richiamo alla memoria non e' mai stato per Libera un esercizio retorico- ha sostenuto don Ciotti- quelle persone non sono morte per una targa, una corona di fiori, un discorso celebrativo. Sono morte per la nostra liberta', per la nostra democrazia, ossia per ideali che abbiamo il compito di realizzare. Solo l'impegno personale e collettivo trasforma la memoria d'occasione, inamidata, in memoria condivisa e pubblica, in memoria viva". "Libera ha scelto Locri come piazza principale- ha ancora affermato don Ciotti- per stare vicino a chi, in Calabria, come in altre regioni, non si rassegna alla violenza mafiosa, alla corruzione e agli abusi di potere. Per valorizzare l'opera di tante realta', laiche e cattoliche, istituzionali e associative, impegnate in questa terra difficile ma generosa per il bene comune, per la dignita' e la liberta' delle persone. Per denunciare la violenza della 'ndrangheta, la piu' potente delle mafie, e le forme di silenzio e complicita' che la favoriscono. Per dare continuita' e nuove prospettive a un impegno quotidiano che ha avuto un importante riconoscimento lo scorso 1 marzo, quando la Camera ha approvato, con voto unanime, l'istituzione del 21 marzo come 'Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie'" ha concluso don Luigi Ciotti fondatore di Libera.

"Orgogliosa di avere sposato uno sbirro". É la scritta che la vedova del brigadiere Antonino Marino, ucciso a Bovalino il 9 luglio del 1990, ha scritto sulla propria camicia bianca con la quale sta marciando a Locri nel corteo di Libera. "Quando ho visto le scritte di ieri - ha detto - mi sono arrabbiata, mi si è rivoltato lo stomaco. Da qui l'impulso di fare questa maglietta. Sono moglie e mamma di un carabiniere e oggi mi sento la mamma di tutti i carabinieri d'Italia. Gli sbirri sono persone perbene. Rispetto!".

Locri GiornataMemoria21marzo2017 Falcomata Bova"Mio marito era una persona onesta e un gran lavoratore. E' stato barbaramente assassinato dentro la sua officina solo perché, in occasione dell'incendio di un'auto di un carabiniere, ha riferito agli investigatori di aver visto, dal luogo del danneggiamento, allontanarsi un'auto di media cilindrata di colore chiaro". Lo ha detto, nel corso della manifestazione antimafia organizzata da Libera a Locri, cui sta partecipando, Maria Teresa Adornato, vedova del meccanico Fortunato Correale, ucciso il 22 novembre del 1995 all'interno della propria officina. "Dopo l'omicidio di mio marito - ha aggiunto - io, vedova e senza lavoro, e madre di tre figli piccoli, sono stata abbandonata e senza aiuti da parte dello Stato. Dopo un pò di tempo solo l'associazione Libera di don Luigi Ciotti mi è stata vicina e mi ha fornito assistenza e aiuti"

"Le frasi di ieri a Locri significano che la mafia non è solo l'organizzazione costruita, ma anche una cultura ancora presente, purtroppo, tra tanti cittadini comuni". Lo ha detto Roberto Speranza, oggi al corteo di Libera a Locri. "La presenza - ha aggiunto - di tanti studenti e tante scuole è il segnale giusto. Bisogna sradicare quella cultura che è la base per l'affermazione dell'illegalità e delle mafie".

"Le scritte di ieri significano che questa presenza, questa manifestazione di Libera, questo impegno hanno colpito nel segno". Così Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana, oggi alla marcia di Libera a Locri, commenta le scritte di ieri. "Quando si produce la reazione di chi non vuole attenzione - ha aggiunto - vuol dire che c'è un primo risultato. Paradossalmente è quasi un elemento positivo. Significa che queste giornate a Locri non passano come l'acqua sui vetri. Colpiscono nel segno. Oggi non è una semplice celebrazione, anche se importante, ma è l'idea che la memoria è la linfa vitale della lotta quotidiana".

"Siamo qui per la vita, siamo qui perché innamorati della nostra terra e vogliosi di proseguire quel cammino di riscatto e di rinascita che abbiamo intrapreso. Grazie a Luigi Ciotti e al popolo di Libera, grazie a tutti i calabresi onesti che oggi ci hanno consegnato questo messaggio di speranza e di responsabilità". Lo ha dichiarato il sindaco metropolitano di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà a margine della grande manifestazione di Locri per la Giornata della Memoria e dell'impegno organizzata da Libera.

"Cogliamo il testimone di questa splendida giornata di festa e di riflessione - ha aggiunto Falcomatà - rilanciando il nostro impegno a servizio del cambiamento, rilanciando l'invito a costruire una comunità educante che non abbia più bisogno di eroi ma che sia da esempio per se stessa. Oggi a Reggio Calabria inauguriamo il primo Urban Center realizzato all'interno di un bene confiscato alla 'ndrangheta. Un luogo sottratto al malaffare che si trasformerà in un laboratorio di partecipazione civica a disposizione di associazioni, ordini professionali e cittadini. È un pezzo del nostro impegno concreto a servizio della legalità e della giustizia sociale".